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Titolo originale: Big Trouble in Little China , uscita: 30-05-1986. Budget: $25,000,000. Regista: John Carpenter.

47 cose da sapere su Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter

19/01/2018 cose da sapere di Sabrina Crivelli

Un bel po’ di curiosità più o meno note sul fanta-action del 1986 con Kurt Russell e Kim Cattrall

Grosso guaio a Chinatown main

Dopo Cimitero Vivente di Mary Lambert, 28 Giorni Dopo di Danny Boyle e Donnie Darko di Richard Kelly, abbiamo deciso di approfondire ora un classico del 1986: Grosso guaio a Chinatown (Big Trouble in Little China) di John Carpenter (il nostro dossier sulla nascita del film). Cogliamo così l’occasione di rendere tributo al regista e festeggiarne il settantesimo compleanno, occorso un paio di giorni fa.

Il film che vedeva protagonisti Kurt Russell, Kim Cattrall, Dennis Dun, Victor Wong, James Honge Suzee Pai, presenta la seguente sinossi:

Jack Burton è uno borioso camionista dal linguaggio rozzo, la cui vita subisce un’improvvisa svolta dal sapore soprannaturale quando la fidanzata cinese del suo migliore amico viene rapita. Partito alla sua ricerca, Jack finisce nel quartiere di Chinatown a San Francisco, dove entra in un oscuro mondo sotterraneo popolato da strane creature e governato da Lo Pan, uno stregone vecchio di 2000 anni che sovrintende spietatamente al suo impero degli spiriti. Schivando creature demoniache e affrontando spaventi sconcertanti, Jack deve così combattere a modo suo l’oscuro potere di Lo Pan, in una corsa sfrenata e ricca d’azione volta a salvare la ragazza.

Se volete scoprire tutte le curiosità sul film e verificare se sapete proprio tutto a riguardo, non vi resta allora che leggere le 47 cose da sapere su Grosso guaio a Chinatown qui di seguito:

1) E’ il quarto dei cinque film che Carpenter e Russell hanno realizzato insieme. Gli altri sono, in ordine d’uscita, Elvis, il re del rock (Elvis) del 1979, 1997: fuga da New York (Escape from New York) del 1981, La cosa (The Thing) del 1982 e infine Fuga da Los Angeles (Escape from L.A.) del 1996.

2) Sebbene Russell fosse l’unica scelta di Carpenter per il ruolo principale, la 20th Century Fox suggerì anche altre opzioni, tra cui Jack Nicholson o Clint Eastwood, ma i due rifiutarono la parte.

3) Anche Jeff Bridges venne considerato per interpretare Jack Burton dopo aver lavorato con Carpenter in Starman (1984). Fu fatto il suo nome anche per altri personaggi incarnati da Russell, come Jena Plissken in 1997: fuga da New York ed R.J. MacReady in La Cosa.

4) Sebbene inizialmente abbia considerato altri candidati, lo studio era persuasa che Russell fosse una stella emergente, ma l’attore all’inizio non era interessato a prendere parte a Grosso Guaio a Chinatown perché secondo quanto lui stesso ha spiegato: “[C’erano] diversi modi per approcciare Jack, ma non sapevo se ce ne fosse uno abbastanza interessante per questo film“. Dopo aver parlato con Carpenter e aver letto la sceneggiatura un paio di volte, ha però conosciuto più a fondo il personaggio e ha adorato l’idea di interpretare “un eroe che ha così tanti difetti. Jack è e non è l’eroe. Cade c**o a terra tante volte quante invece la sfanga. Il tipo è un vero spaccone, è un pallone gonfiato, molto sicuro di sé, un errore”. Inoltre, secondo l’attore, “nel profondo pensa di essere Indiana Jones, ma le circostanze sono sempre al di fuori della sua portata”.

5) Il protagonista ha basato la sua interpretazione su John Wayne, mentre la sua resa in 1997: fuga da New York di Jena/Snake Plissken era stata ispirata da Clint Eastwood.

6) La star riteneva che Grosso guaio a China Town sarebbe stato difficile da lanciare sul mercato: “Questo è un film difficile da vendere, perché è difficile da comunicare; è un misto tra una vera storia [ambientata] nella Chinatown di San Francisco, una leggenda e la tradizione cinese. È qualcosa di bizzarro, ci sono solo una manciata di attori non asiatici nel cast”.

7) Nell’intervista presente negli extra dell’edizione home video, Russell ha confessato che era un po’ spaventato di aver ottenuto la parte di protagonista nel film, poiché era reduce da una serie di insuccessi al botteghino. Quando però ne parlò con Carpenter, il regista replicò che non gli importava, lo voleva ad ogni costo in prima linea.

8) L’attore ha anche rivelato che Carter Wong, che incarnava Tuono, una volta finito il proprio lavoro davanti alla macchina da presa ha lavorato come istruttore di arti marziali per la polizia di Hong Kong.

9) Durante le riprese della scena del bordello, il protagonista era febbricitante, quindi il sudore sul suo corpo è reale e causato dall’influenza.

10) Per prendere parte a Grosso Guaio a China Town, Russell rinunciò a una parte in Highlander – L’ultimo immortale (Highlander) di Russell Mulcahy al fianco di Sean Connery. Ambedue le pellicole furono infatti girate nel 1986 e tutte e due prodotte dalla 20th Century Fox.

11) Nella scena in cui l’attore sta tentando di infiltrarsi nel bordello, indossa lo stesso vestito che aveva addosso nel 1980 in La fantastica sfida (Used Cars) di Robert Zemeckis.

12) I potenti guerrieri / maghi – le Tre Bufere – hanno ispirato Raiden, il dio del tuono, nel noto videogioco Mortal Kombat, mentre David Lo Pan (James Hong) ha dato lo spunto per il malvagio arci-stregone Shang Tsung.

13) Le Tre Bufere sono invece la copia dei 3 Assassini della serie TV nipponica del 1973 Kozure ôkami con Kinnosuke Nakamura, Takumi Satô e Taketoshi Naitô, tratta a sua volta dal manga Lone Wolf and Cub (子連れ狼 Kozure ōkami) di Kazuo Koike e Goseki Kojima.

14) I corti coltelli che i guerrieri utilizzano, chiamati da Tuono “Hui Huan Dou” (lame che rimandano indietro l’anima), sono invero dei kukri nepalesi e sono divenuti famosi per il loro uso da parte dei Gurkhas nell’esercito indiano britannico.

15) Prima dei titoli di coda, mentre Jack Burton sta guidando il suo camion, parla nella sua radiotrasmittente CB e dice: “I consigli del vecchio Pork Chop Express sono preziosi, specialmente nelle serate buie e tempestose, quando i fulmini lampeggiano, i tuoni rimbombano e la pioggia viene giù in gocce pesanti come piombo. Basta che vi ricordiate quello che fa il vecchio Jack Burton, quando dal cielo arrivano frecce sotto forma di pioggia e i tuoni fanno tremare i pilastri del cielo … “, rendendo così omaggio ai nomi delle Tre Bufere, ovvero Tuono, Fulmine e Pioggia.

16) E’ stato l’ultimo film degli gli anni ’80 che Carpenter ha realizzato per conto di una grossa major. Infatti, il maestro del fanta-horror ha avuto diversi problemi in fase di produzione e Lawrence Gordon, inviato dallo studio a supervisionare le riprese, ha interferito non poco con i lavori sul set, sino addirittura all’uscita in sala del film. Non stupisce che quindi i successivi titoli carpenteriani, Il signore del male (1987) ed Essi vivono (1988), siano stati realizzati con l’indipendente Alive Films e poi solo distribuiti da un grande studio, la Universal Pictures.

17) Tra i vari aspetti in cui Gordon fu in disaccordo con Carpenter ci fu anche l’ingaggio di Jackie Chan, che era la prima scelta del regista per interpretare Wang Chi, dopo aver visto Police Story (Ging chat goo si, 1985). Gordon era invece molto contrario, temendo che l’inglese della star dell’action non fosse abbastanza buono dopo aver visto la sua performance in Chi tocca il giallo muore (The Big Brawl, 1980) di Robert Clouse e Protector (The Protector, 1985) di James Glickenhaus. Comunque sia, l’attore declinò la proposta e il ruolo andò a Dennis Dun (Il signore del male).

18) Carpenter e Russell hanno rivelato nel commento audio che lo screening test andò talmente bene che entrambi si aspettavano che fosse un grande successo. Tuttavia, la 20th Century Fox non investì nella promozione del film, penalizzandone il successo al botteghino. Inoltre, il film uscì a ridosso (sedici giorni prima) dell’approdo al cinema dell’attesissimo Aliens – Scontro finale (Aliens, 1986) di James Cameron (il nostro dossier monografico sul film). Grosso guaio a Chinatown recuperò poi successivamente, ottenendo un enorme successo nel mercato home video. Secondo il regista e l’attore, la causa della scarsa promozione del film fu semplicemente legata al fatto che lo studio non sapeva bene come pubblicizzarlo.

19) Il mezzo che guida Egg Shen (Victor Wong) nel film è in realtà un furgoncino giallo del 1936 utilizzato per i giri turistici nello Yellowstone National Park, poi tinto di bianco e ricoperto di varie scritte ad hoc per le riprese. Il veicolo, dopo aver svolto il proprio compito sul set, ha fatto ritorno al suo luogo d’origine, ed è stato rinomenclato “Hollywood” e continua ancor oggi a portare  i turisti a vedere l’Old Faithful (uno dei più celebri geiser della riserva naturale).

20) I caratteri che si leggono sul bus di Egg Shen affermano “Nel tour dello zio Egg il divertimento è garantito”.

21) La canzone finale è stata scritta e cantata dai The Coupe De Villes, la band formata da Carpenter, Nick Castle e Tommy Lee Wallace.

22) I regista ha peraltro composto l’intera colonna sonora di Grosso guaio a Chinatown insieme ad Alan Howarth.

23) Nella scena del matrimonio in cui Lo Pan sta infilzando con lo “Spillo dell’amore” Miao Yin, James Hong punse Suzee Pai troppo forte, tanto che è possibile vederla sussultare per il dolore.

24) “Miao Yin” si traduce approssimativamente in “Simile a un gatto”.

25) Le spose di Lo Pan dovevano avere gli occhi verdi. Eppure Kim Cattrall e Suzee Pai li avevano in realtà marroni. Entrambe dunque dovettero indossare sul set lenti a contatto verdi, escamotage palese se si guarda la versione in alta definizione del film.

26) La Cattrall lasciava il set alle 16.30 ogni giorno per recitare in una produzione teatrale, Tre sorelle di Anton Cechov. L’attrice ricorda che dovette spiegare ai capi dello studio chi fosse il celebre scrittore e drammaturgo russo. “La mia carriera cinematografica ha sovvenzionato la mia carriera teatrale”. Aggiunse poi: “Se avessi fatto solo teatro, avrei dovuto fare la cameriera, e non volevo essere una cameriera.”

27) Le sequenze di arti marziali non sono state difficili per Dennis Dun, che si era “dilettato” nella pratica di discipline da combattimento da bambino e aveva frequentato l’opera cinese da adulto. Inoltre, è stato sin da principio attratto dal film poiché a sua detta: “Gli attori cinesi facevano cose che i film americani di solito non gli permettono di fare. Non ho mai visto questo tipo di ruolo per un asiatico in un film americano“.

28) Cominciarono a sorgere dei problemi quando Carpenter apprese che Il bambino d’oro (The Golden Child, 1986) di Michael Ritchie aveva un soggetto simile e che sarebbe stato distribuito nel medesimo periodo. Come difatti dichiarò preoccupato in un’intervista: “Quante pellicole d’avventura che trattino del misticismo cinese sono state diffuse dagli studios più importanti negli ultimi vent’anni? Il fatto che due di esse siano presentate nello stesso momento è più che una semplice coincidenza”. Per battere il titolo rivale sul tempo, Grosso guaio a Chinatown entrò quindi in produzione nell’ottobre del 1985, in modo che potesse approdare in sala nel luglio del 1986, cinque mesi prima dell’uscita, prevista per Natale, di Il bambino d’oro.

29) Ad un certo punto, avrebbe potuto essere il seguito di Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione (The Adventures of Buckaroo Banzai Across the 8th Dimension) di W.D. Richter, che oltre a girare il film del 1984 prese ad un certo parte alla produzione di Grosso guaio a Chinatown.

30) Uno degli effetti speciali più difficili da realizzare è stato il bulbo oculare galleggiante, una spia di Lo Pan. Il mostro era mosso da dozzine di cavi per controllarne le sfumature espressive e venne filmato con uno speciale sistema opacizzante appositamente progettato per il compito.

31) Per le molte scene di lotta nel film, Carpenter ha lavorato con il coreografo di arti marziali James Lew, che ha pianificato ogni mossa in anticipo. Ha infatti raccontato: “Ho usato ogni gag a buon mercato: trampolini, fili, inversione di movimento e set rovesciati, era come riprendere un ballo“.

32) Il regista non era del tutto soddisfatto dei Boss Film Studios, che si stavano occupando degli effetti visivi di Grosso Guaio a Chinatown. Secondo lui, erano impegnati infatti in quel periodo in più progetti di quanti ne potessero gestire, e si dovette perciò abbandonare alcuni degli effetti previsti. Richard Edlund, che era al comando della compagnia, replicò al contrario che non c’erano difficoltà con il carico di lavoro, e che quello era probabilmente il suo film preferito all’epoca, con l’eccezione di Ghostbusters – Acchiappafantasmi (Ghostbusters1984) di Ivan Reitman. Il vero problema era invece il budget, di poco meno di due milioni di dollari, e appena sufficiente per gli effetti visivi che furono in concreto messo in scena.

33) Carpenter urlò contro a un coordinatore degli effetti speciali, dopo che uno dei petardi sul muro esplose molto prima del previsto. Russell affermò poi che fu una delle poche volte in cui abbia mai visto il regista perdere il suo autocontrollo.

34) Stando a quanto dichiarato dal regista, la post-produzione del film è stata di soli quattro mesi.

35) La rivalità tra Chang Sing e Wing Kong Tongs è analoga a quella passata alla storia tra Hip Sing e On Leong Tongs nella New York del primo Novecento.

36) Nella scena di chiusura, in particolare nell’ultima inquadratura, quando Fulmine muore spiaccicato, mentre scompare emette per l’appunto un fulmine che forma un piccolo carattere cinese, che significa Carpenter.

37) E’ stata fatta anche una parodia del film in un episodio della serie animata Teenage Mutant Ninja Turtles – Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles) intitolata A Chinatown Ghost Story (2014). Non solo, James Hong ha prestato la propria voce per doppiare il clone di Lo Pan, di nome Ho Chan.

38) Per la scena in cui Jack e Wang vengono quasi messi fuori gioco dai Signori della Morte, John Carpenter girò al contrario, con gli attori che si esibivano appunto al contrario. Il motivo di tale peculiare scelta non fu però di evitare che coloro che erano in scena si confondessero, quanto per ragioni di sicurezza. “L’intero set con la bocca gigante, procedendo verso il basso sui gradini della scala mobile, era molto pericoloso”, ha ricordato Hong. “Era una scala mobile molto stretta, e io ero su dei montacarichi da 30 centimetri. Improvvisamente, John disse: ‘Non abbiamo tempo, dobbiamo farlo subito’. Risposi: ‘Non puoi prendere uno stuntman, prendi George Cheung, è il mio stuntman’. Lui replicò: ‘No, no, devi solo entrare in scena’. Così, con quella lunga tunica, ho provato a salire sul montacarichi e quando ho appoggiato il piede sul bordo appena prima di cadere giù dalla vera scala mobile, mi sono detto: ‘Oh mio Dio, questa sarà la mia ultima scena’ … Sembravo feroce, ma tremavo, era così, doveva essere tutto reale”.

39) La prima versione della sceneggiatura è stata scritta da Gary Goldman e David Z. Weinstein. Goldman aveva preso ispirazione dalla nuova ondata di film di arti marziali che avevano “ogni sorta di strane mosse e di effetti speciali, girati con questo sfondo di misticismo orientale e di sensibilità moderna”. Avevano quindi scritto un western, originariamente ambientato nel 1880, con Jack Burton che era un cowboy giunto in sella e al galoppo in città. Goldman e Weinstein immaginavano di combinare elementi fantasy cinesi con il western. Presentarono la sceneggiatura ai produttori esecutivi della TAFT Entertainment Pictures Paul Monash e Keith Barish durante l’estate del 1982.

Monash comprò la loro sceneggiatura e commissionò almeno una riscrittura, ma i risultati non lo soddisfacevano ancora. Stando alle sue parole: “I problemi derivavano in gran parte dal fatto che era ambientato nella San Francisco di fine secolo, [fatto] che influiva su tutto: stile, dialoghi, azione”. Goldman successivamente respinse la richiesta della 20th Century Fox di una riscrittura che richiedeva modifiche più rilevanti. Si arrabbiò infatti nell’apprendere che lo studio voleva un’ambientazione contemporanea. In tutta risposta quest’ultimo semplicemente rimosse ambedue gli autori dal progetto, i quali però pretendevano comunque ancora il riconoscimento dei loro contributi. Lo studio coinvolse poi W.D. Richter per un’ampia riscrittura della sceneggiatura, poiché riteneva che il selvaggio West e gli elementi fantasy non funzionassero insieme. Lo sceneggiatore quindi modernizzò tutto. Quasi tutto del copione originale è stato scartato, ad eccezione della storia di Lo Pan.

Richter asserì allora: “Ciò di cui aveva bisogno non era una riscrittura, ma una revisione completa: era una sceneggiatura terribile. Ciò capita spesso quando vengono acquistate le sceneggiature e non si vogliono tenere gli autori originali”. Scrisse quindi una sua bozza in dieci settimane. Goldman nel frattempo lo contattò, lasciandogli intendere che non avrebbe dovuto lavorare al progetto. Richter gli rispose però: “Mi dispiace che lo studio non voglia andare avanti con voi ragazzi, ma il mio rifiuto non vi ridarà il lavoro, assolderanno solo qualcun altro”. La Fox voleva in tutto ciò eliminare i nomi di Goldman e Weinstein dai crediti nei comunicati stampa. Volevano che solo Richter comparisse. Nel marzo del 1986, però, la Writers Guild of America West, stabilì che i crediti “scritto da” sarebbero andati a Goldman e Weinstein, basandosi sulle norme volute nel WGA screenwriting credit system, che proteggevano gli autori originari. Tuttavia, Richter ottenne la dicitura “adattamento di” per il suo lavoro sulla sceneggiatura. Carpenter dalla sua rimase deluso dal fatto che quest’ultimo non abbia ricevuto il riconoscimento adeguato per lo script a causa della sentenza. Il regista apportò infine le proprie aggiunte alle riscritture dello sceneggiatore, che includevano il rafforzamento del ruolo di Gracie Law e il suo collegamento a Chinatown, e rimosse alcune sequenze d’azione a causa delle restrizioni di budget; eliminò infine il materiale che riteneva offensivo per i cino-americani.

40) Richter ha usato Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York (Rosemary’s Baby, 1968) di Roman Polanski come modello, dato che secondo lui presentando “la storia in primo piano in un contesto familiare – piuttosto che nella San Francisco di fine del secolo, che avrebbe immediatamente allontanato il pubblico – e avendo solo una semplice aspetto che distaccava [dalla realtà], il mondo sotterraneo, ci fossero possibilità molto maggiore di stabilire un contatto diretto con il pubblico”.

41) Peter Kwong ha menzionato i capelli lunghi del suo personaggio come una delle parti migliori del film, anche se, a quanto ha raccontato: “Dovevo prestarmi ogni giorno a tre ore di trucco, solo per entrare e uscire dai tremila dollari di parrucca.”

42) John Carpenter aveva visto Dennis Dun in L’anno del dragone (Year of the Dragon, 1985) di Michael Cimino ed era rimasto colpito subito dalla sua performance. Così incontrò l’attore due volte, per poi sceglierlo per il ruolo di Wang Chi solo pochi giorni prima dell’inizio delle riprese.

43) Lo scenografo John J. Lloyd ha progettato gli elaborati set sotterranei e ha ricreato Chinatown con edifici a tre piani, strade, lampioni, fognature e così via; tale operazione era necessaria per la messa in scena dei complicati effetti speciali e delle sequenze di combattimento di kung fu, che sarebbero state molto difficili da girare in un ambiente reale. Il regista ha dovuto perciò girare il film in quindici settimane, per un costo complessivo di ben 25 milioni di dollari.

44) L’interno del garage / ufficio di Egg Chen è la Fire Station No. 23, ossia lo stesso edificio utilizzato per l’iconica caserma dei pompieri /quartier generale degli acchiappafantasmi in Ghostbusters.

45) Nel doppiaggio italiano del film, la frase “Sì, e l’uomo saggio ama usare l’ombrello quando piove!” (in originale “Yeah, and a wise man has enough sense to get in out of the rain!”) non è pronunciata da Egg Shen come nell’originale, ma da Jack Burton.

46) Poco prima di andare all’asssalto del dominio di Lo Pan,  Egg offre a Jack una 357 Magnum e gli dice: “Ti farà sentire un Uomo-Proiettile” (in inglese “You’ll fell like Dirty Harry”), ossia il celeberrimo protagonista interpretato da Eastwood in Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo! (Dirty Harry, 1971) di Don Siegel; caso vuole che proprio l’attore fosse stato considerato per il ruolo di Jack Burton.

47) Attualmente è in fase di sviluppo un remake di Grosso Guaio a Chinatown con protagonista Dwayne Johnson.

Vi lasciamo con i saggi consigli del vecchio Jack Burton: