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Titolo originale: The Crow , uscita: 11-05-1994. Budget: $23,000,000. Regista: Alex Proyas.

Alex Proyas: “Il reboot di Il Corvo è sbagliato, una mancanza di rispetto per Brandon Lee”

05/12/2017 news di Redazione Il Cineocchio

Il regista del cult del 1994 ha spiegato in un lungo messaggio le ragioni per cui The Crow Reborn non si dovrebbe fare

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Era ancora agosto quando abbiamo intercettato per voi una foto di Jason Momoa che faceva pensare ad un possibile coinvolgimento del nerboruto Aquaman nel reboot di Il Corvo (The Crow) nei panni del protagonista. Non solo, nel nuovo The Crow Reborn, che si rifà al cult del 1994 con Brandon Lee, sono stati coinvolti il regista Corin Hardy (The Nun) e il creatore del fumetto originario  James O’Barr, che ha recentemente parlato del nuovo film e dello stato dei lavori.

Ora, anche il regista della pellicola capostipite, Alex Proyas, ha espresso la sua opinione sul progetto, e pare proprio che non ne sia affatto felice. Tuttavia non si tratta di una cieca avversione, ma di un discorso che ha un senso.

Questo quanto affermato in un lungo post sulla sua pagina di Facebook:

Perché penso che Il Corvo non debba essere rifatto.

Ho avuto il privilegio di conoscere Brandon Lee – era un attore giovane, immensamente dotato, con un grande senso dell’umorismo e un futuro luminoso davanti a lui. Ho anche avuto il privilegio di poterlo chiamare amico. Il nostro rapporto di lavoro come attore / regista è andato oltre la semplice collaborazione. Abbiamo realizzato un film insieme che ha toccato [nel profondo] molte persone.

Non ho preso il credito del classico “un film di” per Il Corvo. Volevo che fosse il film di Brandon, perché lo era, e perché non sarebbe stato in grado di realizzare altri film. Ha portato tutta la sua passione dentro al film ed è durato [nel tempo] come sua eredità. È un film che so di cui sarebbe stato orgoglioso.

Ho terminato il film per Brandon – lottando per il dolore, insieme ai molto solidali membri del cast e della troupe che hanno tutti amato Brandon, per completarlo in sua assenza. Siamo stati imbevuti della forza dello spirito di Brandon e della sua ispirazione. Non solo il fantastico lavoro di Brandon come attore e film-maker, ma come uomo, la cui umanità ci ha toccato.

Il Corvo non sarebbe un film degno di un “rifacimento”, se non fosse stato per Brandon Lee. Se non fosse stato per Brandon, forse non avreste nemmeno mai sentito parlare di questo commovente piccolo fumetto underground. È il film di Brandon. Credo che sia un caso speciale in cui Hollywood dovrebbe lasciare che rimanga una testimonianza dell’enorme talento di un uomo e del sacrificio estremo – e non avere altri che ri-scrivano la storia o aggiungano [particolari]. So che i sequel sono stati fatti, e le serie TV, e tutto il resto, ma la nozione di “riavviare” questa storia, e il personaggio originale – un personaggio a cui Brandon ha dato vita a un costo troppo alto – mi sembra sbagliato.

Per favore lasciate che questo rimanga il film di Brandon.

Se la mania di reboot, remake, sequel e prequel è di per sé in parte fastidiosa, oltre a denotare una certa scarsità di idee in quel di Hollywood, in questo caso non si può negare, come sottolinea Proyas, che il rifare Il Corvo – che costituisce l’eredità di un attore troppo presto dipartito – risulti in qualche modo anche una mancanza di rispetto e sensibilità, il tutto sacrificato sull’altare del (potenziale) facile profitto.

Fonte: FB