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Bill Condon: “Tratto La moglie di Frankenstein con rispetto e lo aggiorno al 21° secolo”

04/10/2017 news di Redazione Il Cineocchio

Il regista del reboot ha parlato della sua visione del Dark Universe della Universal e delle trattative con Angelina Jolie

Il regista e sceneggiatore Bill Condon ha oggi confermato non solo che le riprese del reboot di La moglie di Frankenstein (Bride of Frankenstein) cominceranno nel gennaio del 2018, ma che Angelina Jolie, il cui nome da mesi è stato associato al progetto, non è ancora ufficialmente nel cast. Nel corso di una lunga intervista, Condon ha poi aggiunto altri dettagli sul film, compreso il modo in cui ha intenzione di onorare l’originale di James Whale e di come aggiornarlo. Chi abbia visto la pellicola del 1935 saprà infatti bene che la sposa del titolo (interpretata da Elsa Lanchester) non compare in scena fino ai minuti finali, e proprio per questo Condon prevede ovviamente di darle molto più spazio ora:

elsa-lanchester-as-the-bride-of-frankensteinQuello che amo dello script di David Koepp è che trasforma tutto nella sua testa. Si tratta di Eva prima di Adamo, la sposa viene prima. Quindi, a modo suo – sappiamo tutti che la Sposa esiste solo per 10 minuti nel film di Whale; lei è lì e il film è finito. Pertanto continuo a pensare [che sia], in un certo senso, almeno un omaggio a quello che Whale avrebbe potuto fare se avesse girato un terzo film di Frankenstein e lo avesse realizzato nel 21° secolo. Penso che ci siano solamente delle congetture sulla sensibilità di quell’opera. Anche il suo genio nel risolvere quel problema fondamentale che ancora oggi vedi quando le persone si avvicinano a un film di mostri, ovvero che devi creare un mostro di cui si abbia paura, di cui sei terrorizzato, ma col quale puoi ancora identificarti, e quella linea non è mai stata maneggiata meglio che da James Whale.

Sono ancora molti i fan dei mostri classici della Universal Monster e il piano per rilanciarli in grande stile inserendone gli iconici rappresentanti all’interno di un universo cinematografico condiviso, soprannominato Dark Universe, per ora non ha molto funzionato, visto il recente fallimento di The Mummy con Tom Cruise. Condon ci ha tenuto però a sottolineare che, almeno per il suo film, l’intero concept di universo condiviso non è una priorità:

Vi dirò questo – quello che sto facendo è al 100% un film di mostro davvero buono. Non ha niente a che fare con nient’altro. Niente. Zero.

Forse questa dichiarazione deriva dal fatto che il regista sta provando a prendere le distanze dal film di Alex Kurtzman, ma Condon sente comunque addosso il peso di una grande responsabilità:

La pellicola originale è ovviamente nel pantheon per tante persone, e io sono una di queste. Adoro quel film. Quindi, ancora una volta, sento la responsabilità che ho sentito per Dreamgirls, quella che ho sentito per La Bella e la Bestia e sento la stessa sensazione verso ciò che Whale ha creato.

La sposa di Frankenstein uscirà nei cinema il 14 febbraio 2019.

Fonte: Collider