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Conferenza stampa Sitges 49: Rob Zombie e Sheri Moon parlano del film 31 e di molto altro

13/10/2016 news di Redazione Il Cineocchio

Oggi è stato il '31 Day', con il regista e l'attrice/moglie che si sono prestati a lungo alle attenzioni della stampa e dei fan. Ecco cosa ci hanno racocntato

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Oggi a Sitges sono sbarcati in grande stile Rob Zombie e la moglie/musa Sheri Moon, che in tour de force non indifferente si sono prestati per tutta la giornata a incontri di varia natura con stampa e fan. Ecco cos’hanno raccontato del loro ultimo film 31 e di molto altro durante la conferenza stampa.

Da cosa sono nati i personaggi, così sadici e folli, di 31?

Non so cosa mi passi per la testa. È il modo in cui vedo la vita. Mi sono venute in mente queste cose e ho pensato dovesse essere così. Non ci sono personaggi buoni nel film, solo cattivi e ancora più cattivi. Credo di avere seri problemi psichici…

Pensando a 31, ma anche alle altre tue opere, c’è una relazione con The Most Dangerous Game, il Marchese de Sade e le opere filosofiche di Anton LaVey sul satanismo?

most_dangerous_game_posterL’unico dei tre che mi ha ispirato è in realtà La preda più pericolosa, perché rappresenta una semplice premessa, uomini che danno la caccia ad altri uomini. Quando ho deciso di fare 31, volevo fosse basato su una idea davvero semplice e così è stato.

Puoi dirci qualcosa dei personaggi femminili nel tuo ultimo film e sulle differenze con gli altri? E Sheri cosa pensa dei personaggi che ha interpretato qui e altrove?

Rob: In tutti i film ho sempre cercato di avere personaggi femminili, sia villain che eroine, cercando di descrivere i soliti personaggi giovani e forti, perché lo trovo piuttosto noioso, non mi interessa davvero. In tutti i miei film, da Halloween a Le streghe di Salem a 31 gira tutto intorno alle donne, gli uomini sono vittime della cosa, semplicemente lo trovo più interessante.

Sheri: Io mi sento molto fortunata perché Rob ha davvero degli ottimi personaggi per me e noi li sviluppiamo e ci lavoriamo sopra prima di iniziare le riprese, così ho molto più tempo per lavorarci, ma ogni personaggio è diverso e ogni progetto è una sfida.

Essendo un pacifista, animalista e vegetariano, nella vita reale sembri avere una chiara posizione contro la violenza. Quella presente nei tuoi film è quindi una modo per esorcizzare quella nella realtà di ogni giorno?

Non è esattamente così, le ho sempre viste come due sfere separate, ho sempre amato i film horror sin da bambino, e non ero a conoscenza di queste problematiche e le trovo molto più orribili e disgustose. I film sono finzione e puoi fare di tutto, non c’è nulla di sbagliato.

Sheri, partendo dal fatto che nelle pellicole di Rob sembrano esistere solo personaggi cattivi o pessimi, quale hai preferito interpretare, quelli in parte positivi come in 31 o quelli del tutto cattivi come in La casa dei 1.000 corpi?

halloweeen-sheri-moonMi è piaciuto interpretarli tutti. Deborah Myers in Halloween era una figura piuttosto buona, non mi piace la violenza nella vita reale, quindi è piuttosto difficile recitare in scene che implichino il sangue finto, violenza e coltelli, è molto difficile per me, ma quando sei sul set è quello che devi fare, quello per cui hai firmato, non è la mia cosa favorita, ma amo recitare ed è parte del mestiere, sarebbe piuttosto malato se iniziassi a essere aggressiva, a urlare e a picchiare gente con una mazza da baseball.

31 è stato finanziato con il crowdfunding. Pare che sia sempre più complesso trovare fondi istituzionali, cosa ne pensi?

E’ la prima volta che ho usato tale strumento è ha funzionato molto bene. Non ho coperto i costi al 100%, avrei voluto, ma non ci sono riuscito. I soldi che ho raccolto in questo modo sono stati destinati al montaggio, alla musica e ad altro nella fase di post produzione. Ed è andata benissimo, perché di questi tempi è davvero difficile trovare fondi per un certo tipo di pellicole. Per film quali La Casa del Diavolo sarebbe impossibile oggi ottenere finanziamenti simile da uno studio, perché serve una montagna di soldi, quindi il crowdfunding è essenziale.

John Carpenter ha parlato male del tuo remake di Halloween. Come hai reagito?

faster_pussycat_kill_killNon ho ma fatto caso a quello che lui pensava del mio film, ma credo che se qualcuno rifacesse un mio lavoro la cosa mi sembrerebbe strana, per cui va bene. Mi piace John, è sempre stato molto gentile con me, per cui va bene.

Hai uno stile unico sia per l’estetica che per le tematiche. Quali sono stati i punti di riferimento nella tua carriera?

Ciò che mi ha davvero influenzato sono state la musica, la moda, il cinema degli anni ’70 dell’adolescenza, molti cult come Faster Pussycat, Kill Kill, Zombi, l’estetica dei grindhouse movies non destinati al grande pubblico sono quelli che ho amato di più. E’ il tipo di estetica che ho cercato di sviluppare negli anni, non per forza in film che tutti avrebbero amato, alcuni sì, altri no. Questo è stato il mio punto di partenza.

In molti dei tuoi film fai riferimento al circo. Come mai questa fascinazione?

31 rob zombie film 2Quando ero un bambino, i miei genitori lo hanno fatto per un po’, intorno al 1977-78, quindi sono cresciuto in quel contesto e molti personaggi, specialmente in 31, sono basati su persone che ricordo, persino alcuni nomi li ho rubati che ricordo dalla mia infanzia. Le cose di cui parlano, sono cose a cui ho realmente assistito. Ad esempio il fatto si creare uno show in cui una ragazza diventa un gorilla, bene quella è tratta da qualcosa da un fatto realmente accaduto.

E mi ricordo quando ero piccolo e questa ragazza, uscita sul palco in bikini, che poi è entrata in una gabbia, dopo con qualche effetto speciale luminoso e un gorilla, finto, compariva nella gabbia al suo posto. E ho pesato che fosse terrificante, ero solo un bambino. Queste sono le cose che ricordo dalla mia infanzia, purtroppo queste cose mi sono portato dietro, derelitti e maniaci.

Sheri, tu hai preso parte a tutti i film di Rob. Hai mai preso parte anche alla stesura della sceneggiatura o partecipato ad altre parti del processo creativo?

Non sono una sceneggiatrice, non mi occupo degli script. Di norma Rob stila una prima stesura e io leggo la terza, perché mi affeziono troppo e il copione cambia. Non scrivo, ma ne parliamo e gli do qualche idea, ma è lui quello che decide, non io. A volte cambio qualcosa.

Tornando a 31, è venuta prima la storia in sé o alcuni degli psicopatici, che volevi includere in una narrazione? Il nucleo della storia è venuto da una idea concreta che avevi? Quale degli psicopatici è stato quello che avevi più chiaro in mente?

31 rob zombie 5L’idea è nata 4 anni fa, quando stavo tenendo questo evento di Halloween in California e c’erano clown che si aggiravano in catene, spaventando la gente. Ho pensato che era buffo di quanto i presenti fossero spaventi, era tutto una finzione, sapevano che fosse una finzione, ma lo stesso agivano come fossero spaventati. Un paio di anni dopo stavo lavorando a un film, che poi non è andato a buon fine, così ho provato un’idea molto semplice, un gruppo di persone tutte rinchiuse in una stessa area, obbligati a combattere contro questi psicopatici.

Un paio di anni prima questi clown hanno funzionato molto bene, così ho cercato di dar vita a questa idea. Il personaggio di Richard Yeates, Doom Head, forse, è stato il primo, perché è sempre stato il mio favorito e ho sempre voluto tale attore per la parte, tutto il resto è venuto dopo. Di norma ci sono delle persone che so di volere nel film, sapevo che avrei avuto Sheri, sapevo che volevo Jeff Daniel Phillips, sapevo che volevo Meg Foster, quindi questi personaggi erano i più concreti nella mia mente.

La tua esperienza come leader di una band musicale ti ha aiutato nella successiva carriera di regista?

Anzitutto il primo punto di contatto è stato la responsabilità che, quando qualcuno che ti da dei soldi, devi finire il prodotto, come nel caso della etichetta che ti da i soldi per produrre un disco e tu devi finirlo e deve essere buono, deve essere consegnato in tempo, diventa un lavoro vero e proprio.

Da lì ho iniziato a realizzare video musicali, ma la vera connessione è stata quando ho iniziato a fare video per altre persone perché quando per esempio stai realizzando un video musicale per Ozzy Orbourne, qualcuno ti da 300 mila dollari per farlo e vuole che sia perfetto, si aspettano che sia finito in tempo e consegnato e non ci sono scuse. Quindi prima che iniziassi a fare film, avevo già questo bagaglio di esperienze, perché girare una pellicola è intenso, hai un certo budget, tutto è programmato, ogni singolo giorno, se hai una scusa, non stai bene, non riesci a capire come procedere, non importa a nessuno, devi solo capire come farlo funzionare. Questo è ciò che ho imparato.