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Dov’è finita dopo il successo horror? Linda Blair!

01/02/2017 news di Sabrina Crivelli

Dopo l'iconico ruolo da giovanissima in L'Esorcista, la carriera dell'attrice ha preso anche strade inaspettate

linda blair

ALLORA: Quando si seleziona un attore in età scolare e lo si tramuta in terrificante e demoniaco villain di un horror certo il risultato è quasi sempre interessante, da Il Presagio (The Omen) a Il villaggio dei dannati (The Village of the Damned), al più recente The Conjuring – L’Evocazione, svariati giovanissimi interpreti si sono rivelati oltremodo inquietanti.

linda blairSe dunque diversi sono gli esempi possibili, ve n’è uno che ha forse lasciato più d’ogni altro un segno indelebile nell’immaginario collettivo, L’Esorcista (The Exorcist), la cui protagonista, l’allora adolescente Linda Blair, ha assunto il ruolo di prototipo per i casi di possessione demoniaca. Notevole certo è la performance della dotata interprete nel classico del 1973 diretto da William Friedkin, entrato a pieni voti non solo nella storia della cinematografia del terrore, ma del cinema più in generale.

Come molti di voi certo sanno, si tratta di un adattamento dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty, in cui una ragazzina, dopo essere venuta in contatto con un demone, ne viene posseduta, dando vita ad alcune delle scene più terrificanti e disturbanti di sempre. La Blair, nella fattispecie, riesce in modo stupefacente, anche vista la giovane età, aveva 14 anni, a passare da dolce e sorridente fanciulla a raccapricciante creatura stralunata, che proferisce ogni tipo di bestemmia e improperio e vomita liquidi verdastri senza preavviso. La recitazione le è valsa peraltro una nomination agli Oscar, e non c’è da stupirsene, visto il livello raggiunto.

blair esorcistaSebbene dunque piuttosto giovane, l’attrice aveva però già una certa esperienza pregressa, prima di prendere parte alle riprese di L’Esorcista. Il suo primo ingaggio risaliva infatti al 1968, quando partecipò a una serie televisiva, Hidden Faces. Non solo, la Blair recitò anche nel drammatico The Way We Live Now di Barry Brown (1970) e nella comedy The Sporting Club (1971) di Larry Peerce, prima di approdare alla parte iconica per cui tutti la ricorderanno per sempre. Se poi il successo grazie al film di Friedkin è stato davvero spropositato, il retro della medaglia è stato il fatto che Hollywood, come il pubblico, fossero rimasti attaccati a lei per quel personaggio.

Quindi, la ragazza è stata scelta in seguito per vestire i panni di teenager per lo più problematiche, come nei film TV del 1974 La ragazza del riformatorio (Born Innocent) e Sarah T. – Portrait of a Teenage Alcoholic nel 1975, dov’era una contadina illetterata rapita da un malato di mente, fuggito da un nosocomio. A questi si aggiungono due pellicole drammatiche incentrate su tragedie legate a velivoli, un disastro aereo in Airport 75 del 1974 e un attacco terroristico in La lunga notte di Entebbe (1976). Infine, a un quinquennio dall’horror che l’aveva portata alla fama, venne coinvolta nelle riprese del suo meno riuscito sequel, L’esorcista II – L’eretico, nel 1977.

Scream Linda BlairInsomma, negli anni Settanta l’attrice si è dedicata a portare vita sul grande e piccolo schermo le mille sfumature di ansia, angoscia e paura, costruendosi una certa reputazione e, quale icona horror, anche Wes Craven l’ha coinvolta in un suo progetto. Si tratta del film TV Summer of Fear (Stranger in Our House), in cui la Blair incarnava Rachel Bryant, una normale adolescente la cui vita veniva sconvolta quando la cugina Julia (Lee Purcell) perdeva i genitori in un incidente e si trasferiva a vivere insieme alla sua famiglia, momento da cui iniziavano a succedersi eventi sinistri, fino alla scoperta che la nuova arrivata era nientemeno che una strega.

Dopo una breve pausa a suon di disco e pattini nel dramma musicale Roller Boogie di Mark L. Lester, a cui seguirono il fosco dramma adolescenziale Chained Heat di Paul Nicholas (1983) e la commedia Pattuglia di notte (Night Patrol, 1984) di Jackie Kong. Poi seguì una fase “selvaggia” in chiave urbana quale vigilantes in Savage Streets di Danny Steinmann e in versione insulare in Savage Island (1985) di Ted Nicolaou.

Tra la metà degli anni ’80 e gli anni ’90 l’attività recitativa dalle alterne fortune si è concentrata soprattutto nel cinema di genere: gli action SFX Retaliator (1985) di Jun Gallardo e Assassini silenziosi (Silent Assassin, 1988), e i numerosissimi horror, tra cui Grotesque di Joe Tornatore (1988), Risvegli da un coma glaciale (Chilling, 1989) di Deland Nuse, Gli occhi indiscreti di uno sconosciuto II di (Bedroom Eyes II, 1989) di Chuck Vincent, Bad Blood (1989) sempre di Chuck Vincent e infine Sonno senza fine (1990) di Alec Mills. Lo stesso anno la Blair ritorna alle origini, alla possessione in chiave però parodistica, in Riposseduta (1990) di Bob Logan, dove compare anche il mitico Leslie Nielsen. Nel 1996 torna a lavorare dopo anni con Wes Craven nel cult Scream, nei panni di una non ben identificata eppure odiosa reporter.

going vegan linda blairOGGI: Linda Blair non è stata particolarmente attiva nelle produzioni cinematografiche durante l’ultimo decennio, se si tralasciano piccoli progetti, qualche cortometraggio, una comparsa nella serie Supernatural (2006), il thriller All Is Normal di Todd G. Bieber e Juliana Brafa e la commedia Whoa! (2013) di Tom Blomquist. Lo scorso anno ha preso parte al documentario fantasy The Green Fairy di Dan Frank.

Per quanto riguarda i prossimi progetti, al momento è in produzione Surge of Power: Revenge of the Sequel, la commedia action di Antonio Lexerot e Vincent J. Roth in cui saranno presenti anche altre icone come Marina Sirtis (Star Trek) ed Eric Roberts (Il Cavaliere Oscuro). Per incontrarla faccia a faccia invece basta tenersi aggiornati attraverso i suoi canali social ufficiali per scoprire a quale Convention parteciperà. 

Parallelamente al cinema, l’attrice si dedica invece a molte nobili cause, tra cui la lotta per i diritti degli animali con la PETA ed è stata molto attiva in ambito sociale per l’associazione Feed the Children. Ha fondato anche la Linda Blair WorldHeart Foundation, tesa a salvare gli animali abusati o trascurati. In ultimo si diletta anche nella scrittura, è infatti co-autrice di un libro intitolato Going Vegan!

Fonte: FB