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[esclusivo] Intervista ad Adam Nimoy, da Star Trek a The Big Bang Theory, passando per Zachary Quinto

26/10/2016 news di Alessandro Gamma

Al Festival di Sitges abbiamo conosciuto il figlio del mitico vulcaniano, giunto per presentare il documentario For the love of Spock

Un cognome pesante quello che porta Adam Nimoy, che subito richiama alla mente di chiunque il Signor Spock della saga di Star Trek (interpretato per quasi 50 anni da suo padre Leonard). Adam, che ha sviluppato una carriera come regista televisivo (ha diretto episodi di NYPD Blue, The Practice, Ally McBeal Una Mamma per Amica tra gli altri), resta indelebilmente legato all’opera creata da Gene Roddenberry nel 1964, avendo non solo partecipato come regista allo show The Next Generation, ma avendo ora realizzato For the Love of Spock, documentario che omaggia la memoria del noto genitore attraverso interviste ad amici e colleghi e materiale inedito.

Abbiamo avuto l’occasione di incontrare il regista al Festival di Sitges, dove ci ha parlato della sua relazione decennale con il mondo di Star Trek, della nuova trilogia cinematografica, del rapporto con suo padre e dei prossimi progetti.

For the Love of Spock posterE’ una domanda un po’ ampia, ma cosa ci puoi dire del tuo rapporto con l’universo di Star Trek?

Ovviamente il mio è un rapporto iniziato fin da giovanissimo e la cosa bella è che sono stato coinvolto nel mondo di Star Trek fin dai suoi primissimi anni. Ero un ragazzino di 8 anni quando mio padre venne a casa con le prime fotografie su Polaroid del primo make-up test del Signor Spock e mi ricordo che quel giorno ne rimasi molto eccitato, perchè guardavo molta televisione ed ero pronto per Star Trek, ero abbastanza grande per comprendere. Così quando un paio d’anni più tardi, nel 1966, cominciarono a girare la serie, avevo quasi 10 anni e mi ritrovai sul set a guardarli mentre la creavano. Si può dire quindi che io sia uno dei primissimi trekkies – o trekkers se preferisci – del pianeta, perchè ho amato lo show fin dal primo momento, erano tempi davvero esaltanti per noi. Poi Star Trek è esploso nuovamente negli anni ’70 e l’ho praticamente riscoperto quando ero al college. Era una cosa che non comprendevo pienamente… Incontrai alcune persone che erano davvero dei grandi fan di Star Trek e che tutti i giorni, alle 17.00, andavano a casa e smettevano di studiare – ero alla UC Berkeley – per guardare il nuovo episodio, una cosa che mi sorprendeva, ma che allo stesso tempo mi fece ritornare un fan dello show, comprendendo il perchè tutti lo amassero così tanto. Poi mio padre venne coinvolto finalmente nei film, che tennero in vita Star Trek, con la Paramount che visto il successo di Star Wars aveva deciso di avere la sua saga cinematografica di fantascienza personale. Ero sul set con mio padre quando diresse Alla Ricerca di Spock e Rotta verso la Terra e poi mi dedicai personalmente a The Next Generation, che è una serie spin-off fantastica, e poi alla fine è arrivato J.J. Abrams, con i nuovi film di Star Trek, che ho trovato molto interessanti, specialmente perchè J.J. ha voluto fortemente includere la figura Signor Spock, o non li avrebbe realizzati. Penso abbia fatto un bel lavoro ricreando e reinventando Star Trek e mio padre era molto orgoglioso del fatto che il suo fosse l’unico personaggio ad aver cominciato nel primissimo pilot – ci fu un primissimo episodio pilota nel 1964, e Spock fu l’unico personaggio che venne confermato poi nella serie ufficiale – terminando questo suo percorso con il primo film di Abrams. 

Star Trek: The Next Generation 365 (Star Trek 365)Mi pare di capire quindi che le differenze tra i nuovi film e la serie classica non siano un problema per te, anche come fan…

Mi auguro che si concentrino di più sulla storia, che possa coinvolgere di più le relazioni tra i personaggi, che questi vengano sviluppati ulteriormente mentre vengono spinti verso situazioni estreme… Mi piacerebbe vedere di più questi aspetti. Però c’è da capire che bisogna trovare un equilibrio con quello a cui il pubblico di oggi è abituato e con quello che chiede, molti effetti speciali, molta azione ecc. Spero solo che continuino a concentrarsi sui personaggi e sui loro rapporti interpersonali e vedere cosa combinano in situazioni di pericolo.

adam-nimoy-spockCi puoi raccontare qualche ricordo particolare dei set sui quali sei stato?

Il mio ricordo più bello riguarda un episodio della serie, in cui decisero di organizzare uno scherzo a mio papà, portandomi lontano dal set in un camerino, dove Fred Phillips – che era il truccatore di mio papà – mi tagliò i capelli, mi rase le sopracciglia – che da allora non si sono mai riprese del tutto… – e mise un paio di orecchie vulcaniane sulle mie. Poi, mentre giravano, mi fecero uscire dall’elevatore alle sue spalle e gli diedi un bacio dicendogli ‘Ciao papino!’. All’interno di For the Love of Spock c’è una clip di questo episodio [qui a lato potete vedere una foto]. Sono stati dei bei momenti, così come quelli passati a guardarlo mentre dirigeva le sue pellicole, imparando i primi rudimenti di regia io stesso. 

Dal momento che sei così profondamente immerso nel mondo di Star Trek, com’è stato per te lavorare al di fuori di esso o comunque della fantascienza, visto il carattere diametralmente opposto delle serie TV di cui hai diretto alcuni episodi?

Come hai detto, ho lavorato su diversi show decisamente non sci-fi, anzi drammatici, un genere che mi interessa molto. Al momento però ci sono delle opportunità di lavoro nel campo della scienza e della fantascienza e a me va benissimo, perchè mi interessa poter continuare a lavorare. Il che è divertente, perchè realizzando documentari ho molto controllo sulla parte creativa.

For the Love of Spock nimoyQuindi non è difficile per te ‘disconnetterti’ dal mondo di Star Trek…

Vedi, se fossi qui solo per rappresentare Leonard Nimoy, questo sarebbe un grosso problema. Io ho una mia specifica identità, sono qui con un film che io ho creato, che posso offrire ai fan. E penso di aver lavorato sodo su quest’opera per potermi guadagnare un mio spazio al tavolo delle celebrazioni di Star Trek. Sono stato a moltissime convention con molte altre persone coinvolte in Star Trek e ripeto, è qualcosa che non avrei mai fatto se non avessi fatto questo film. E’ bello poter mostrare e condividere il film con gli appassionati. Sono felicissimo e non ho alcun problema a essere coinvolto nel mondo di Star Trek. Ora però voglio realizzare un documentario sul programma spaziale della NASA negli Stati Uniti. Sono stati ispirati da Star Trek, non posso farci nulla, ma mi va bene così!

Sai invece qualcosa in più di Discovery, la nuova serie che uscirà il prossimo anno?

So davvero poco a riguardo, più o meno quello che saprai anche tu credo. Mi trovavo al Comic Con quando ne parlarono la prima volta, ho visto un breve teaser, ho letto qualcosina ma tutti avevano le bocche cucite. Posso dirti però di essere molto eccitato all’idea che stia per esordire e spero che sia un capitolo del tutto nuovo.

Venendo ai tuoi interessi personali, guardi molti film o leggi libri di fantascienza?

Ho sempre amato la sci-fi, anche prima di Star Trek. Ad esempio guardavo The Outer Limits, una serie pesantemente di fantascienza e uno dei primi film che hanno avuto un impatto fortissimo sulla mia vita è stato Il Pianeta delle Scimmie. Credo avessi 12 anni quando uscì nei cinema. Amo la fantascienza anche oltre Star Trek. Cominciai a leggere i bellissimi libri di Philip K. Dick, e me ne sono sempre interessato, con la volontà di scoprirne sempre di più.

zachary-quinto-nimoy-spockCosa pensi allora dei film di fantascienza che escono al cinema oggi? 

Mi piacciono i film in cui i personaggio sono messi al centro, mentre con altre opere faccio fatica a relazionarmi, più o meno come per qualsiasi altra cosa. Uno dei miei film preferiti ad esempio è Guardiani della Galassia, ritengo che sia sci-fi di eccellente livello, perchè è divertente, non si prende troppo sul serio, presenta elementi di Star Trek ma ha un messaggio, parla di moralità e questo lo rende molto attraente per me.

Per quanto riguarda Zachary Quinto, ovvero il volto del nuovo Spock, hai avuto modo di conoscerlo bene, visto che la sua è anche la voce narrante di For the Love of Spock?

Abbiamo passato molto tempo a parlare con lui del rapporto con mio padre e di come il personaggio si è evoluto nel tempo. Zachary è un attore incredibilmente dotato, già da prima che partecipasse a Star Trek, ed è una scelta eccellente per portare avanti Spock, specialmente perchè ha avuto una relazione personale molto intensa con mio padre prima che lui morisse, che gli ha permesso di esplorare profondamente il personaggio e capire insieme dove avrebbe potuto andare negli anni a venire. E mio padre era rimasto molto contento di Zach, personalmente e professionalmente, sapendo di poter contare su di lui per spingere Spock verso territori che lui non aveva potuto esplorare.

adam-nimoy-big-bangDopo il tuo cameo in The Big Bang Theory [episodio 9×07 – The Spock Resonance], pensi di continuare l’avventura davanti alle telecamere?

Quella è stata un’occasione molto speciale. Li avevamo contattati per poterli intervistare in merito al documentario che stavo girando. Come sai, Star Trek è una parte importante di questo show e Spock ha avuto un’influenza importantissima per Sheldon Cooper, quindi volevo parlare con Jim Parsons proprio di questo. Loro però stavano giusto scrivendo un nuovo episodio, così mi hanno chiesto di comparire in cambio dell’intervista. Tutto qui. Non ho intenzione di fare l’attore! [ride]