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[Film memories on the road] Il mercato dei film dalla Turchia all’Indonesia. Cosa sapere e come cercare – Guida introduttiva (parte I)

21/09/2017 news di Mario Bulletti

A caccia di titoli più o meno introvabili, tra edizioni in VHS, DVD, VCD e Laserdisc

Verso il 1993, il VCD fa la sua entrata in scena nel mercato home video mondiale: si tratta di un degno sostituto delle VHS a livello mondiale e un’alternativa più economica e popolare ai Laserdisc nei mercati occidentali. Fondamentalmente il Video CD è un dischetto CD che può contenere anche una singola traccia video dalla durata massima di 74 o 80 minuti. Rispetto al più moderno DVD ovviamente le prestazioni sono estremamente limitate: la capacità massima di contenuto varia dai 700 agli 800 Mb contro gli 8.5 Gb massimi permessi dal formato DVD o fino ai 128 Gb degli ultimi Blu Ray Triple-Layer XL: questo comporta quindi una compressione video accentuata e la mancanza di tutto un compartimento di materiale extra: mancano i menù animati, possibilità di selezionare più lingue o rimuovere e selezionare sottotitoli, non esiste una suddivisione in capitoli o un compartimento di materiale bonus. C’è solo il film nudo e crudo, con spesso sottotitoli forzati nei paesi extraeuropei e la suddivisione in 2 o più dischetti qualora il film superi i 74 o gli 80 minuti di durata. Rispetto alla VHS però presenta la capacità di non deteriorare la qualità video nel tempo e una maggiore resistenza alle condizioni di umidità pur se in molti casi eccessive compressioni video possono portare a edizioni in VCD di qualità nettamente inferiore a quella di una videocassetta.

Mezarım Mermerden Olsun (VCD)Tuttavia, il VCD ha rappresentato soprattutto in Asia, dalla Turchia all’Indonesia, il formato nettamente più usato per la diffusione dei film nel mercato home video a causa dei suoi bassi costi di produzione, una discreta versatilità e soprattutto l’estrema capacità di poter essere copiato e riprodotto anche illegalmente da ditte clandestine. In molti paesi ha rappresentato – nel bene e nel male – l’unico canale per la pubblicazione e la sopravvivenza di parte del patrimonio storico filmico nazionale. Come in Malesia o in Cambogia.

Mi è sempre piaciuto, di ogni paese che visito, osservare le caratteristiche del proprio mercato home video e musicale: perchè in un paese vanno più i DVD piuttosto che i VCD? Perchè in un altro è il contrario? Perchè certi paesi sono famosi per la loro storica produzione di VHS mentre in altri neanche sanno cosa siano? Perchè il Laserdisc ha attecchito molto in certe realtà ed in altri assolutamente no? Quali sono il futuro per i mercati dei prodotti fisici come DVD e Blu-Ray nei paesi emergenti o del terzo mondo? E ogni paese ha una sua storia e delle sue caratteristiche che passerò ora brevemente in rassegna, di modo che il collezionista, lo studioso, il ricercatore, l’appassionato o il semplice curioso che si trovi a fare una vacanza o passare da un paese piuttosto che da un altro, sappia un po’ come muoversi, come e cosa cercare nei (sempre meno) negozi di film che ho avuto la fortuna di trovare lungo anni di viaggi e scoperte.

Hacı Murat'ın İntikamı (VCD)Dei paesi che abbiamo sin qui visto (e di quelli che vedremo nelle prossime puntate), sicuramente la Turchia è quello più interessante per quanto riguarda la mole di prodotti che fanno gola al collezionista o all’appassionato di cinema locale. Fin dai primissimi anni ’80 è stato sicuramente uno dei paesi extraeuropei/americani con la più massiccia produzione di VHS assieme a India e Hong Kong. Nonostante la difficile reperibilità di tantissime pellicole dei tempi che furono (si stima che almeno un 30% della produzione cinematografica turca fino a tutti gli anni ’70 inoltrati sia andata irrimediabilmente perduta), il mercato turco ha prodotto una quantità impressionante di VHS fino alla fine degli anni ’90. Circa 2.000 titoli classici del cinema di genere sono stati pubblicati in videocassetta da poche compagnie turche generalmente sovvenzionate da compagnie statali e gestite direttamente dai più potenti produttori storici del cinema turco come Turker Inanoglu. La Gala Film o la Fanatik Video sono gli esempi più evidenti e famosi: grazie alle notevoli risorse economiche alle quali hanno avuto accesso – più o meno in combutta o con l’avallo silenzioso delle autorità – sono riuscite ad accaparrarsi (con metodi più o meno puliti) una quantità sterminata di master e pellicole originali che giacciono ancora nei loro immensi magazzini ed hanno monopolizzato fino a pochissimi anni fa il mercato interno. Fin dagli anni ’80, il mercato delle videocassette turco ha prodotto una quantità impressionante di film vecchi e nuovi che oggi rappresentano uno dei settori collezionistici più ricercati e valutati nel mondo del cinema bis. Copertine spesso molto ben curate, proposte dei film più assurdi e incredibili e i grandi classici degli attori storici del cinema locale (Cuneyt Arkin, Yilmaz Guney, i film di Yilmaz Atadeniz, giusto per fare i primi esempi) stanno a indicare come in Turchia fin dalla nascita del mercato home video si sia prestata una notevole attenzione alla riscoperta del vecchio cinema di genere e non ci si sia solo limitati ad immettere sul mercato i nuovi titoli o i grandi blockbuster contemporanei del cinema occidentale. Questo è dovuto anche a due fattori molto importanti: le rigide norme della dittatura militare degli anni ’80 che per molto tempo hanno imposto l’embargo sull’importazione dei film occidentali e americani in particolare e il fatto che le più grandi e attrezzate case editrici siano riuscite ad acquistare in blocco immense quantità di master e pellicole originali per un pugno di lire turche dalle piccole compagnie cinematografiche quando a metà degli anni ’80 anche il cinema turco di genere stava entrando nella sua crisi definitiva.

Come cani arrabbiati Mario Imperoli vhsPurtroppo niente è stato fatto per rendere queste VHS appetibili a un mercato extra-nazionale, nè concedendo diritti di pubblicazione all’estero, nè fornendo opzioni di lingue e sottotitoli in inglese o altre lingue. Il mercato home video turco è sempre stato autoreferenziale e limitato ai propri rigidi confini nazionali. E’ una caratteristica che perdura tutt’oggi e nel più moderno mercato DVD e nell’ancora limitatissimo mercato Blu-Ray è estremamente difficile trovare film che presentino opzioni di lingue o sottotitoli. Al contrario della vicina Grecia, dove furono stampati anche moltissimi film italiani, europei o francesi spesso in lingua originale con sottotitoli in greco (e dove appunto si trovano edizioni uniche e quotatissime di film italiani mai stampati in nessun’altra edizione, come il famoso Come cani arrabbiati di Mario Imperoli o Uccidete il vitello grasso e arrostitelo di Salvatore Samperi in italico idioma), i pochi film stranieri stampati in Turchia sono tutti stati rigorosamente doppiati: questo rende la loro ricerca un po’ meno interessante, soprattutto se comparati ai vecchi mercati VHS di paesi come appunto Grecia o Olanda, Svezia, Finlandia, dove spesso le lingue originali venivano mantenute.

continua …