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Ghostbusters di Paul Feig non è lontanamente un flop, secondo la Sony

10/08/2016 news di Redazione Il Cineocchio

Lo studio ricorda che gli ingenti costi del film non vengono coperti soltanto dai biglietti staccati al cinema

In molti si sono interessati fin dal suo annuncio ai dati prettamente economici legati al reboot di Ghostbusters da parte della Sony affidato al regista Paul Feig. Non si parla solo dei costi della produzione e della campagna pubblicitaria globale, ma anche dei guadagni legati al botteghino e di quelli relativi ad esempio al merchandising o le attrazioni a tema, tra gli altri.

Ghostbusters 2016 -5Un nuovo articolo fa ora luce in tal senso, e anche se un sequel ormai non sarebbe più nei piani della Sony, il ‘flop’ al box office non sarà certo la fine dei Ghostbusters, nonostante nei cinema non siano entrati così tanti spettatori da poter coprire i 300 milioni di dollari spesi per realizzarlo e lanciarlo.

Sony non ha commentato il rumor dell’eventuale cancellazione ufficiale del sequel, ma un rappresentante avrebbe dichiarato che lo studio è attivamente al lavoro sul film di animazione dei ‘Ghostbusters’, che potrebbe arrivare nelle sale nel 2019 e sulla serie TV animata, ‘Ghostbusters: Ecto force, che dovrebbe essere presentata all’inizio del 2018. Entrambi i progetti sono in lavorazione sotto la guida da Ivan Reitman.

Lo studio ha inoltre precisato che “Siamo molto orgogliosi dell’audace film diretto da Paul Feig … Come risultato, abbiamo molte idee in cantiere su come sfruttare ulteriormente l’universo dei ‘Ghostbusters’.”

Nonostane il film abbia incassato negli Stati Uniti 117 milioni di dollari e un’altra settantina nel mondo (il budget dichiarato è di 144 milioni di dollari), la Sony non vede questo risultato come un flop, sottolineando che i flussi di entrate dal merchandising e da attrazioni come una nuova mostra di Ghostbusters al museo Madame Tussauds e una giostra nel parco a tema a Dubai aiuteranno a contenere le perdite o addirittura a portarlo in attivo. Lo studio ha poi ricordato che il primo film del 1984 era andato benissimo nelle vendite/noleggi home video:

Il calcolo delle perdite è sbagliatissimo [una perdita netta di 75/100 milioni]. Con diversi flussi di introiti, compresi quelli per il merchandising, i giochi, le attrazioni, il box-office internazionale e le grandi collaborazioni promozionali con terze parti che hanno attenuato i costi, quella cifra, prima ancora di arrivare ai co-finanziamenti, non è lontanamente vicina ai numeri letti. 

Chissà, forse non sarà un flop totale, ma sicuramente non si tratta nemmeno di qualcosa per cui sfregarsi le mani.

Fonte: THR