Home » Cinema » Azione & Avventura » I diari del FEFF18: giornata 3 da Udine

I diari del FEFF18: giornata 3 da Udine

25/04/2016 news di Alessandro Gamma

Oggi affrontiamo nello specifico Bakuman di Hitoshi One (sui manga) e i due heist movie Chongqing Hot Pot di Yang Qing e il vietnamita Bitcoin Heist di Ham Tran

Il giorno 3 del Far East Film Festival (domenica 24 aprile) si è aperto con il dramma bellico tratto da una toccante storia vera ambientata nel 1952 durante della Guerra di Corea A Melody to Remember di Lee Han, seguito a stretto giro brillante road movie Round Trip Heart della giapponese Yuki Tanada, storia di una giovane donna che un giorno incontra un produttore cinematografico e con lui decide di abbandonare il suo lavoro alle ferrovie e visitare le attrazioni del Giappone, cominciando a ripensare alla propria vita.

bakuman hitoshi locandinaNel pomeriggio è stato presentato un altro film di Nobuhiko Obayashi, ovvero School in the Crosshairs (1981), puro fantasy nello stile del regista giapponese infarcito di effetti analogici e con uno scontro finale assolutamente allucinante nel quale una liceale si ritrova a difendere la sua scuola da un attacco extraterrestre. A seguire il cinese Mojin: the Lost Legend di Wuershan, kolossal action fantasy (pensato in 3D) tratto dai racconti Ghost Blows Out the Light dello scrittore Tianxia Bachang e costato ben 35 milioni di dollari (ma che ne ha incassati in patria 250 milioni) che si inserisce nel filone avventuroso alla Indiana Jones o La Mummia, dove una squadra di profanatori di tombe attiva da millenni – ma autorizzata e con il fine di svelare i misteri del passato (espediente usato per limitare la censura) – che viene ingaggiata da uno spregiudicato contrabbandiere d’arte per trovare il Fiore dell’Equinozio, artefatto mistico capace di congiungere la vita e la morte.

Niente di particolarmente innovativo, ma ci si diverte e gli effetti speciali sono di alto livello. E’ stato poi il turno di The Kodai Family, opera di Masato Hijikata tratta dall’omonimo manga per ragazze di Kozueko Morimoto, in cui la tranquilla Kie, giovane impiegata che vive sognante in un mondo tutto suo e spera di incontrare il principe azzurro che la capisca nel profondo, un giorno incontra Kodai, che non solo è l’affascinante rampollo della famiglia che possiede la società per cui lavora, ma sembra capace di leggerle nel pensiero tanto è affine a lei. La ragazza scopre che in effetti è proprio così e che lui e la sua famiglia sono dei telepati. A mettere i bastoni tra le ruote ai due è però la madre di Koda, che ritiene Kie inadatta al figlio per via della sa classe sociale più bassa… Un film adatto ad un pubblico che ama le storie alla Cenerentola o alla Pretty Woman.

Chongqing-Hot-Pot-locandinaIl primo film della serata è stato il giapponese Bakuman di Hitoshi One, anche questo tratto da un manga che racconta magnificamente il tentativo da parte di due studenti del liceo di scrivere e disegnare un fumetto che possa essere pubblicato nientemeno che sulla leggendaria Weekly Shonen Jump (la cui redazione incasinatissima è ricostruita alla perfezione), vera e propria bibbia per i lettori e trampolino di lancio per tutti i più grandi artisti del settore.

Il film racconta la grande fatica, i grandi sacrifici e il prezzo da pagare per chi – benchè incredibilmente entusiasta e dotato – intende intraprendere questa strada, fatta di scadenze impossibili, notti insonni, pasti scarni e molti rifiuti. One si distacca ampiamente per la sceneggiatura dal manga originale, mescolando la perfezione artigianale (molto interessanti le dinamiche redazionali giapponesi) con un’immaginazione sfrenata (basti pensare alla battaglia dei due protagonisti con pennini giganteschi contro le pagine disegnate) e non risparmiando momenti molto amari.

bitcoin heist locandinaE’ stata poi la volta di Chongqing Hot Pot, opera seconda di Yang Qing, una complicata commedia criminale – che sembra più cupa di quella che poi in fondo si rivela – che vede tre giovani di Chongqing appunto aprire un ristorante tipico della città (oltre 30 milioni di abitanti…), l’“hot pot”. Gli affari, però non vanno bene e così decidono di vendere. Per poterci fare qualche soldo extra, decidono di accontentare il possibile acquirente, che chiede loro di allargare gli spazi, e così, scavando, aprono una voragine nel pavimento del caveau della banca confinante.

I tre, ingolositi dai molti contanti presenti, mettono così in piedi un elaborato piano – che coinvolge anche una loro amica che lavora all’interno della banca – per rubarli e scomparire, ma il giorno prefissato per il colpo, una banda di rapinatori irrompe nello stabile con il loro stesso obiettivo, richiamando l’attenzione di molti poliziotti… In più di una occasione non può non tornare alla mente Inside Man e sicuramente la carne al fuoco è molta più di quella che tradizionalmente ci si aspetterebbe da un heist movie puro: a sequenze d’azione, fanno infatti da contraltare una deriva più sentimentale (sia amorosa che di amicizia) e qualche momento molto violento (una ricorda in particolare quella celeberrima di Old Boy), anche se l’obiettivo di Qing non è evidentemente quello di scioccare o spingere sul drama.

A chiudere questa domenica 24 aprile è stato il vietnamita Bitcoin Heist di Ham Tran, altro heist movie puramente di intrattenimento che prende a piene mani da pellicole occidentali come Now You See Me, Mission: Impossible, I Soliti Sospetti e Ocean’s Eleven, ma anche dall’horror alla Saw (sorpresa) in un certo punto, che però dà il polso di una cinematografia la cui qualità non è certo inferiore, seppur derivativa in questo caso, di molti prodotti che passano regolarmente da queste parti. L’anno è il 2020 e il bitcoin è ormai diventato una moneta di scambio internazionale molto diffusa, anche per i traffici illeciti.

La poliziotta Dada, per catturare il pericoloso criminale chiamato The Ghost, mette insieme una variopinta squadra (che comprende tra gli altri l’ex contabile del malvivente, una bambina espertissima di furti, il padre falsario e un mago) per trovare delle prove che lo incriminino una volta per tutte e lo tolgano dal giro del riciclaggio di denaro internazionale. L’impresa si rivela però ben più imprevedibile e complessa, all’insegna del ‘non tutto è quello che sembra’…

Di seguito i trailer dei tre film della sera:

Bakuman

Chongqing Hot Pot

Bitcoin Heist