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I diari del FEFF18: giornata 7 da Udine

29/04/2016 news di Redazione Il Cineocchio

Giornata monopolizzata da The Mobfathers di Herman Yau (con il protagonista Chapman To in sala) e Assassination di Choi Dong-hoon

La giornata di giovedì 18 si è aperta con Ten Years, dramma corale militante – vincitore del premio per il Miglior Film agli Hong Kong Film Awards – firmato da Jevons Au, Kiwi Chow, Kwon Zune, NG Ka-Leung, Wong Fei-Pang che racconta attraverso cinque cortometraggi tutto il pessimismo dei giovani cineasti di Hong Kong verso il futuro della città poco tempo prima del Movimento degli Ombrelli. A seguire è stato proiettato Wonderful Nightmare, commedia coreana dal tocco sovrannaturale diretta da Kang Hyo-jin che racconta di una ricca avvocato single e molto aggressiva, che perde la vita in seguito ad un incidente stradale perde la vita e una volta arrivata in Paradiso, convince tutti con la sua dialettica ad avere una seconda possibilità. Viene così ‘rimandata indietro’, ma per un errore si ritrova reincarnata – e incastrata – nella vita modesta di una casalinga, con due figli e un marito semplice impiegato. Nel mese necessario a riparare all’errore, dovrà provare a convivere con questa nuova situazione. Una commedia romantica senza troppi guizzi, ma con una certa verve che gli ha consentito di incassare bene al botteghino in patria nonostante sia un film a basso budget.

mobfathers locandinaPrimo film del pomeriggio è stato Not easy Rock ‘n’ Roll – The Cambodian Space Project, curioso documentario musicale realizzato dall’australiano Marc Eberle che racconta della formazione di una band nata dall’incontro tra un cantante pop e un musicista australiano che darà il via a uno stile musicale che influenzerà le sonorità degli anni ’60 e ’70 del rock in una Cambogia ben diversa da quanto si potrebbe pensare a causa della dittatura di Pol Pot e delle censure imposte dai Khmer Rossi (ben presenti grazie a filmati d’epoca e testimonianze dirette della famiglia del cantate.)  Thee stories of love è invece la lucida e sentita (8 mesi per la sceneggiatura) indagine sentimentale con la quale il Ryosuke Hashiguchi affronta le dolorose e appassionate vicende di tre ‘protagonisti in cerca d’amore’ apparentemente lontani – ma in realtà molto vicini tra loro – nel Giappone di oggi.

Prima di cena è stata la volta del cinese Young Love Lost di Xiang Guoqiang, una peculiare commedia dai rimandi felliniani (termine quanto mai abusato in questi casi…) ambientata in una fabbrica, dove il protagonista Xiaolu sta svolgendo l’apprendistato per guadagnarsi l’ammissione all’università. Intorno a lui una miriade di colleghi macchiette e un po’ stereotipati, come il capo meschino, la collega maggiorata e la dottoressa di cui tutti sono innamorati. Non facilissimo da inquadrare come si potrebbe pensare, risulta piuttosto affascinante.

assassination posterLa prima pellicola serale ad arrivare sullo schermo del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, presentata dal protagonista (e produttore esecutivo) in persona, Chapman To, è stata The Mobfathers di Herman Yau. Inusuale e per certi versi ‘sovversivo’ – visto l’andazzo degli ultimi anni – è un noir di rottura sulle Triadi di Hong Kong, dove l’elezione di uno dei nuovi leader – che avviene ogni cinque anni – genera malumore tra i vari candidati, disposti a qualsiasi colpo basso e sotterfugio pur di ottenere l’ambito titolo. La violenza brutale e sanguinaria (anche se tutta in CGI purtroppo) non viene risparmiata, ma sono i riferimenti alla vita politica e alla situazione attuale della città – anche il ruolo della polizia è piuttosto losco – a emergere potenti e critici, incuranti delle possibili ripercussioni sull’andamento al botteghino e di quello che potrebbero pensare nella Cina continentale. Neanche il tempo di riprendere fiato che la sala si è di nuovo riempita per l’anteprima europea dell’atteso Assassination di Choi Dong-hoon, secondo film più visto dell’anno in patria, ma al primo posto per dimensioni, budget e cast (che comprende tra gli altri Lee Jung-jaeGianna Jun) impiegati.

Ambientato nella Corea occupata dai giapponesi del 1933 (tema ricorrente qui a Udine a quanto pare), in super sintesi vede un gruppetto di indipendentisti pianificare l’assassinio del Governatore Generale nipponico basato a Seoul e di un ricco uomo d’affari locale suo connivente. Ovviamente non sarà così semplice, visto che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo e soprattutto sulle loro tracce viene sguinzagliato un famoso killer prezzolato. Dramma storico, azione e humour si mescolano senza troppa soluzione di continuità in quello che appare troppo evidentemente come un blockbuster che DEVE essere perfetto, ma invece di scorrere piacevoli, i 140′ di durata finiscono più che altro per stancare e sembrare forzati. A chiudere un’altra lunga giornata di Festival è stato Latitude Zero, classico della fantascienza diretto da Hishiro Honda nel 1969 – qui all’ultima collaborazione con il mago degli effetti speciali Eiji Tsuburaya – ispirato a uno sceneggiato radiofonico del 1941 di Ted Sheridan, che mescola 20.000 leghe sotto i mari, L’isola del Dott. Moreau e Orizzonte Perduto.

Di seguito tutti i trailer dei film della serata:

The Mobfathers

Assassination

https://www.youtube.com/watch?v=L1It_7oTC2Y

Latitudine Zero