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I produttori di 300 preparano la versione futuristica di Robin Hood

01/02/2016 news di Redazione Il Cineocchio

L'Hollywood Gang di Gianni Nunnari ha deciso di accodarsi ai numerosi progetti già in cantiere sull'arciere benefattore

L’Hollywood Gang di Gianni Nunnari, la società di produzione dietro ai film 300 e Immortals, è stata una delle prime società a mettere in cantiere una rivisitazione della leggenda di Robin Hood. Hanno iniziato a lavorare su un versione “futuristica” dell’arciere fin dal 2009, e nel corso degli anni sono stati interpellati molteplici sceneggiatori, tra cui Jason Dean Hall (American Sniper) e Michael Ross (The throwaways). E sembra ora che la società abbia deciso di provarci ancora una volta.

La sceneggiatura è stata affidata all’inglese Tony Lee, e sarà ambientata in una “distopica Londra, dove un agente dell’MI5 è in missione per vendicare le ingiustizie.” Lee è soprattutto un autore di fumetti, ma ha già lavorato anche a qualche sceneggiatura. In passato, il titolo di lavorazione del progetto è stato Robin Hood 2058, ma non ci sono conferme o smentite sul fatto che resterà tale o verrà cambiato.

E’ ironico che stiano iniziando solo ora a entrare nel vivo, in quanto sono stati tra i primi a vedere il potenziale di una rivisitazione di questo personaggio. A meno che non procedano davvero molto rapidamente, andranno a scontrarsi con altri grossi studi: Sony, Warner Bros., Disney e Lionsgate hanno infatti già programmato le loro versioni di Robin Hood per i prossimi mesi. Robin Hood: Origins della Lionsgate è apparentemente quello più ‘indietro’ nella lavorazione, con Taron Egerton a bordo nei panni del protagonista e Jamie Foxx che sarà Little John.

In ogni caso, non si sa ancora quando la produzione potrebbe partire, ma l’impostazione futuristica potrebbe dare a questo film un vantaggio rispetto ai suoi concorrenti, perché il pubblico potrebbe considerarlo abbastanza differente da meritare una visione anche qualora uno o due altri film su Robin Hood fossero già usciti a stretto giro nei cinema.

Fonte: THR