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Titolo originale: The Shining , uscita: 23-05-1980. Budget: $19,000,000. Regista: Stanley Kubrick.

Emilio D’Alessandro su Shining: “Provai a convincere Kubrick a non scegliere Jack Nicholson”

20/05/2016 news di Redazione Il Cineocchio

La rivelazione arriva dal libro di memorie dell'assistente personale del regista, accanto a lui sui set per 30 anni

Emilio D’Alessandro è stato l’assistente personale di Stanley Kubrick per 30 anni, e pertanto è a conoscenza di numerosi aneddoti e aspetti interessanti della vita e della carriera del regista. Ne è un esempio il suo recente libro di memorie, Stanley Kubrick and Me: Thirty Years at His Side, in cui il suo autore ricorda molti momenti della sua esperienza al fianco del maestro, tra cui l’incontro nel 1980 con Jack Nicholson in occasione della lavorazione Shining, adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King (la chiave di lettura del film secondo Christiane Kubrick).

kubric shining setA quanto narra lui stesso, Emilio D’Alessandro entrò nell’ufficio di Stanley Kubrick mentre stava incontrando con l’attore e, dopo che questi ebbe abbandonato la stanza, il regista volle conoscere l’opinione del suo fidato assistente, che replicò:

Beh, non so. . . Non è forse un po’ troppo…? Non sarebbe meglio scegliere quell’altro attore, quello che mi piace molto … Quello che fa tutti i film polizieschi … Charles Bronson!

Interrogato poi sul perché della scelta, l’assiste semplicemente rispose:

Perché mi piacciono i ruoli che interpreta. È bravo, non è vero?

Al che Stanley Kubrick affermò: 

Non sono il tipo di parti di cui ho bisogno.

Ampliando successivamente il discorso, il regista di New York aveva poi spiegato:

Vedrai, tutto in Jack è perfetto per questo ruolo: la sua espressione, anche il modo in cui cammina. Lui non ha bisogno di nulla in più per questa parte. E’ tutto già dentro di lui. Non ha nemmeno bisogno di un corso di dizione come quello seguito da Ryan [O’Neal] per l’accento irlandese [in Barry Lyndon].

Affascinante per molteplici versi (ad esempio si parla anche del rapporto con Shelley Duvall), il libro ci introduce nella quotidianità del fare grande cinema, mostrandoci differenti sfumature di uno dei suoi più grandi protagonisti di sempre.

Di seguito la leggendaria sequenza dell’ascia di Shining:

Fonte: Esquire