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Intervista esclusiva a Stan Sakai, dal live action di Usagi Yojimbo all’autografo di Toshiro Mifune

15/05/2018 news di Alessandro Gamma

Alla 21a edizione del Comicon di Zagabria abbiamo incontrato il disegnatore 64enne per una chiacchierata sul suo personaggio più noto e sulle sue influenze

stan sakai zagabria comicon

Noto a livello internazionale per essere il creatore della longeva serie a fumetti dedicata al coniglio samurai Usagi Yojimbo, Stan Sakai è un disegnatore giapponese-americano in attività da quasi 40 anni. Ospite d’onore alla 21a edizione del Comicon di Zagabria, in Croazia, abbiamo avuto modo di incontrare il fumettista 64enne per una chiacchierata faccia a faccia sulla sua più famosa creazione, sul suo rapporto con il cinema e con il fumetto europeo.

Abbiamo sentito che ci sono possibilità concrete di vedere presto in TV una serie animata tratta proprio dalle avventure di Usagi. Può dirci qualcosa in più?

 Si, il personaggio è stato per ora solo opzionato dalla francese Gaumont, che ha intenzione di produrre una serie televisiva animata. Non c’è ancora certezza al 100%, ma si tratta di una compagnia prestigiosa e le persone che dovrebbero lavorarci sono deliziose. Posso dirvi che hanno già cominciato a svilupparla e che sono molto contento di quelli che sono i loro piani per il personaggio. Io sarò attivamente coinvolto come consulente, approverò le storie e il design, ma non curerò personalmente i disegni e le animazioni, perché non ho tempo e vorrei concentrarmi sui fumetti …

Inoltre, il team di scrittori e animatori della Gaumont è davvero valido e ha capito perfettamente come approcciare Usagi. Siamo ancora nelle primissime fasi, ma posso dirti che ci saranno sia episodi basati su storie completamente nuove e pensate appositamente che qualche adattamento di avventure già pubblicate, anche se sarà tutto incastrato in una sorta di continuity. E poi abbiamo pensato anche ad alcune sorprese!

Come si è evoluto – e adattato ai nostri tempi – Usagi Yojimbo nel corso dei quasi 35 anni passi dalla sua prima apparizione sulla rivista antologica Albedo della Thoughts and Images?

Usagi è cresciuto molto in questo periodo di tempo. Oggi non è più impulsivo e spaccone come una volta e credo che la sua maturità sia una conseguenza della mia maturazione sia come artista che come sceneggiatore … Anche il suo aspetto fisico e le proporzioni sono mutati negli anni. Questi cambiamenti non sono stati pensati naturalmente a tavolino, quanto sono stati più dettati inconsciamente dal mio Io. Si è trattata di una evoluzione naturale, allo stesso modo in cui siamo cresciuti tu o io.  

Può dirci qualcosa del trentennale rapporto che lega Usagi Yojimbo alle Tartarughe Ninja?

Usagi e la TMNT sono nati più o meno nello stesso periodo, intorno al 1984, e all’epoca i fumetti in bianco e nero erano davvero rari negli Stati Uniti. Con Kevin Eastman e Peter Laird cominciammo quindi a supportarci a vicenda, inviandoci lettere e sketch dei personaggi e presto diventammo amici. Poi arrivò in TV la serie animata delle Tartarughe Ninja e durante una convention, Peter – che sedeva nello stand accanto al mio – mi chiese se mi sarebbe piaciuto che Usagi facesse un’apparizione nel cartone. Naturalmente ne fui entusiasta, poi si misero in mezzo gli avvocati e nacquero questioni legali dovute ai diritti e le cose si complicarono un po’ … Comunque cominciò tutto così. Qualche anno fa invece, la Nickelodeon ha deciso di produrre una nuova serie sulle TMNT – Kevin e Peter non ne detenevano già più i diritti -, e i produttori mi dissero che volevano fortemente che Usagi facesse delle apparizioni in alcuni episodi. Sono stato molto contento del risultato e di come lo hanno integrato nella storia .

Ha mai pensato invece a una versione live-action di Usagi Yojimbo?

Qualcosa di simile c’è già stato. A Londra e negli Stati Uniti è andato in scena uno spettacolo teatrale dedicato a Usagi, che seguiva piuttosto accuratamente le mie storie. In diversi momenti si è anche parlato di veri e propri film, sia animati che live-action che con i pupazzi, con grandi nomi di Hollywood coinvolti. Uno di loro aveva addirittura collaborato a un film di Arnold Schwarzenegger. Tuttavia, la loro visione del personaggio e della storia è sempre stata diversa dalla mia, quindi non siamo mai giunti a un accordo. Io detengo completamente i diritti di Usagi, quindi l’ultima parola spetta a me. E’ stato divertente anche soltanto aver l’occasione di parlare con queste persone però!

Ha familiarità con il fumetto e i fumettisti italiani?

Ho scoperto il fumetto europeo al college e il primo personaggio di cui mi capitò di leggere una storia fu Asterix. Rimasi assolutamente impressionato dal modo di raccontare, dai colori … e soprattutto dal fatto che la vicenda si aprisse e chiudesse in un solo volume. Ero abituato agli Stati Uniti, dove uscivano fumetti di una ventina di pagine, stampati su carta scadente … In seguito scoprii Moebius, Jordi Bernet e Milo Manara, le cui opere mi hanno influenzato parecchio. Per me è bellissimo poter girare ancora oggi per l’Europa per Convention, perchè mi dà l’occasione di scoprire ogni volta nuovi fumetti e autori.

Tornando al cinema, lei è un frequentatore della sala o preferisce stare in casa? Ha dei registi favoriti?

Purtroppo non ho molto tempo per andare in sala. Mi piace molto il cinema di James Cameron, il modo in cui introduce i suoi personaggi, ma anche quello di Sergio Leone e Akira Kurosawa, che è sicuramente il mio regista favorito, specie per la sua epicità. Penso che il mio modo di scrivere una storia sia stato – e sia – decisamente più influenzato dai film che da altri fumetti.

L’influenza di Akira Kurosawa sulle sue opere è certo evidente! Potrebbe raccontarci qualcosa in più del suo rapporto con il regista?

Ho scoperto il cinema di Kurosawa negli anni ’60. Sono cresciuto alle Hawaii e dove abitavo c’era un cinema che ogni settimana programmava film giapponesi, tra cui ovviamente i suoi, ma anche Zatoichifilm cinesi come One-Armed Swordsman … Ne rimasi molto colpito, tanto che desiderai di creare una serie ispirata alle gesta del samurai e scrittore Miyamoto Musashi, che al cinema era stato interpretato da Toshiro Mifune nella Trilogia del Samurai diretta da Hiroshi Inagaki. Sono riuscito addirittura a entrare in possesso dell’autografo di Mifune, una grande gioia e un grande onore per me!

Di seguito il video con Stan Sakai all’opera su uno sketch durante il Comicon di Zagabria: