Home » Cinema » Azione & Avventura » Jude Law spiega il suo rifiuto a Superman Returns del 2006

Jude Law spiega il suo rifiuto a Superman Returns del 2006

09/06/2016 news di Redazione Il Cineocchio

L'attore britannico ha raccontato perchè non partecipò alla rinascita cinematografica dell'Uomo d'Acciaio nonostante un lungo corteggiamento da parte della produzione

Per 19 anni – tra Superman IV del 1987 e Superman Returns del 2006 – al cinema non sono arrivati film sull’Uomo d’Acciaio. Anche se certamente non è stato per mancanza di tentativi da parte della Warner Bros., della DC Comics e di vari produttori e registi. Un documentario uscito lo scorso anno, The Death of “Superman Lives”: What Happened?, ha raccontato la storia del più famoso tentativo fallito di realizzare un nuovo capitolo di Superman, quello in cui Nicolas Cage avrebbe dovuto interpretare l’ultimo figlio di Krypton per la regia di Tim Burton. Nei primi anni 2000 tuttavia, altri hanno provato a realizzare un film di Superman, come i registi Wolfgang Peterson, McG e Brett Ratner, con numerosi attori presi in considerazione per la parte.

Quando una nuova pellicola è stata finalmente fatta da Bryan Singer, Superman è stato infine interpretato da Brandon Routh, un giovane attore sconosciuto prima che, dopo i risultati deludenti dell’opera è ben presto tornato nell’ombra. Ma ora si è scoperto che un grande nome avrebbe potuto interpretare quella parte.

Jude Law, apparso al The Late Show with Stephen Colbert, ha raccontato la storia di quando gli fu offerta la possibilità di interpretare il supereroe nel reboot di metà anni 2000, e del perché alla fine rifiutò il progetto .

Perché l’attore non volle interpretare Superman? “Non incontrava i miei gusti“, ha detto, citando il suo essere inglese e il suo disagio con il costume – anche se Law ha raccontato di quando era stato corteggiato per la parte e il regista aveva organizzato la prova del costume di Superman in una stanza d’albergo. Mentre si ammirava allo specchio – e poteva sentire anche il tema musicale di John Williams nella sua testa – il pensiero di quell’immagine sui manifesti in tutto il mondo lo convinse che prendere parte al film non fosse l’idea giusta. (Law ha raccontato la storia del costume anche in precedenza, in un’intervista per MTV del 2015, in cui aveva rivelato che il corteggiamento era cominciato già ai tempi in cui Ratner era ancora associato al progetto, ovvero nel 2002, con un copione scritto da J.J. Abrams)

Le cose sarebbero andate diversamente per il franchise se l’attore britannico avesse accettato? Probabilmente si, visto che in quel periodo Law era protagonista di 5 o 6 film all’anno ed era al picco della fama.