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Le incredibili somiglianze tra Ring e The Changeling di Peter Medak

02/02/2017 news di Redazione Il Cineocchio

Il classico del brivido del 1980 potrebbe aver ispirato lo scrittore Koji Suzuki nella scrittura del suo best seller?

L’imminente arrivo nelle sale di The Ring 3 (Rings) sta ispirando diverse riflessioni sulle origini del mito. Come risaputo, quello americano (The Ring) nasce come adattamento dell’originale j-Horror diretto da Hideo Nakata nel 1998, Ringu, basato su un romanzo scritto quasi un decennio prima da Koji Suzuki, a sua volta ispirato alla leggenda del fantasma di Okiku (qui il nostro approfondimento sull’episodio del folklore nipponico). Pensate fosse abbastanza? Invece no! Pare proprio che il film originale e la corrispettiva versione cartacea abbiano preso sospetta ispirazione da un classico del 1980: The Changeling. Diversi elementi chiave della storia sembrano infatti avere più di qualcosa in comune con il film canadese, approdato in sala ben un decennio prima che lo scrittore giapponese pubblicasse il suo best seller.

La pellicola, diretta da Peter Medak, ha molteplici aspetti profondamente radicati nel decennio che lo ha preceduto, ovvero gli anni ’70. Se gli 80s sono stati un periodo particolarmente florido per il filone orrorifico alla Venerdì 13 (Friday the 13th) e quindi allo slasher, gli horror eleganti e di classe, concentrati maggiormente sulla storia e le atmosfere erano invece assai più diffusi e apprezzati negli anni ’70. E The Changeling, illuminato dalla performance del premio Oscar George C. Scott, ne è uno degli ultimi esempi.

The ChangelingIl protagonista è un famoso compositore che si trasferisce in una vecchia casa per iniziare una nuova vita, dopo che la moglie e la giovane figlia sono rimaste uccise in un tragico incidente, scoprendo però ben presto di non essere solo tra le mura domestiche. Una serie di sinistri segnali iniziano a disturbare i suoi giorni e le notti, così l’uomo alla fine organizza una seduta spiritica e viene a conoscenza che un ragazzo è stato ucciso dal padre, proprio lì, molti decenni prima. Il fantasma del giovane, ora, infesta l’edificio e non ha intenzione di abbandonarlo finché non saranno chiarite le circostanze misteriose del suo decesso … e anche questo non sarà sufficiente.

Viene dunque sviluppato il tema della casa stregata, in modo agghiacciante, combinando perfettamente la componente horror e la detective story; l’essenza di The Changeling sta proprio nell’essere capace di impiegare il giusto tempo ed energie nella storia e nella creazione di un’atmosfera inquietante, quella fosca della magione medesima. Densa di colpi di scena, la pellicola ha aperto come meglio non si sarebbe potuto gli anni ottanta, al contempo rappresentando uno spettacolare epilogo per i settanta.

Ma andiamo ora nello specifico (c’è qualche SPOILER). Nel cult di Medak, l’indagine del protagonista lo porta in una proprietà in cui una volta c’era un pozzo, che tuttavia sembra essere svanito nel nulla. Viene poi rivelato che quest’ultimo in effetti esiste ancora, ma che le fondamenta della casa vi sono state letteralmente costruite sopra; in ultimo, una volta scovato il luogo e divelto il pavimento, Russell comincia a scavare ed è proprio lì che viene trovato lo scheletro del ragazzo ucciso dal padre agli inizi del ‘900.

The RingCi trovate qualche similitudine? Si tratta in effetti di ciò che capita proprio in Ringu. Una donna e il suo ex-marito finalmente trovano la via per uno chalet nel bosco, che però è stata costruita sopra un pozzo. Strappate le assi del pavimento rinvengono le ossa di Sadako Yamamura, un’adolescente, guarda caso, uccisa dal padre e poi scaricata nel pozzo, che poi venne sigillato.

E le analogie non si fermano qui…

In entrambi i film, gli improvvisati detective sono sicuri che, scoprendo i resti del bambino morto, ridoneranno infine requie agli spiriti in cerca di vendetta … sebbene questa non sarà la soluzione definitiva. In The Changeling, il giovane Joseph Carmichael (Voldi Way) sembra anzi essere ancor più adirato dopo che le sue spoglie vengono dissotterrate, e similmente la maledizione di Sadako non svanisce neppure al rinvenimento dei resti.

I due spiriti sono infine simili, in quanto non rappresentano esattamente dei bambini “normali” o comuni. In particolare, l’assassinio di Sadako scaturisce dalle sue supposte capacità soprannaturali, mentre la morte di Joseph deriva dalla sua condizione, un’anomala debolezza fisica (non sveliamo di più).

Concludendo, è innegabile che praticamente in ogni storia che arriva al cinema o in libreria si possano ritrovare ispirazioni a qualcos’altro venuto prima, ma è quanto meno curioso il trait d’union tra l’opera diretta da Medak e, se non col film di Nakata, almeno col romanzo di Suzuki.

Di seguito trovate intanto i trailer originali delle due pellicole:

Fonte: YouTube