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M. Night Shyamalan: “Per Split ispirato da Billy Milligan e Robert Altman. Sono pronto per concludere la mia trilogia”

11/01/2017 news di Alessandro Gamma

Abbiamo incontrato a Milano il regista e i protagonisti James McAvoy e Anya Taylor-Joy, che ci hanno parlato del nuovo thriller sul disturbo dissociativo dell'identità e di molto altro

Quest’oggi abbiamo incontrato all’Hotel Principe di Savoia i protagonisti James McAvoy e Anya Taylor-JoyM. Night Shyamalan, giunti a Milano per presentare in pompa magna Split, ultima fatica del regista di origine indiana, che arriverà nei nostri cinema il 21 gennaio (la nostra recensione).

Vi proponiamo gli spunti più interessanti emersi:

Mr. Shyamalan, qual è il suo film che ritiene meno apprezzato e misconosciuto ingiustamente dal pubblico?

Credo che per la sua stessa natura, Lady in the Water sia stato il film meno visto tra quelli che ho girato, molto bizzarro e specifico. Penso sia più facile quando una pellicola è legata a un genere specifico essere accettata e capita dal pubblico. LITW non è associabile al thriller in senso stretto come genere principale, è la fantasia di un bambino. E’ stato molto difficile da vendere e far si che ci si potesse relazionare in qualche modo. E’ un film molto personale, ma quelli che lo hanno visto e apprezzato sono come un gruppo religioso, lo adorano.

SPLIT 2Ci sono sempre molte aspettative per i colpi di scena e le rivelazioni nei suoi film. In qualche modo ci prova gusto a prendersi in qualche modo gioco del pubblico?

In realtà non è così. Quello di cui si parla in questo caso è di struttura filmica. Ti sto nascondendo delle informazioni su quanto si vedrà più avanti nel film. Il personaggio interpretato da Anya ad esempio all’inizio potrebbe pensare di essere in un film alla Saw – L’Enigmista, ma poi è tutt’altro, e salta fuori che è invece qualcosa di più divertente. E’ una situazione che continua a evolvere con l’accumulo di sempre maggiori informazioni e pi quando lasciamo il personaggio do un ulteriore pezzo di informazione di cui nemmeno lei era a conoscenza. Non so se avete notato, ma mi sono ispirato stilisticamente alle opere di Robert Altman per Split, l’utilizzo dell zoom ecc, o anche a Caché [di Michael Haneke] e al greco Kynodontas. Tutto quello che può creare tensione e drammaticità in un frame. Penso che il cinema indipendente, o comunque internazionale, offra molti spunti. Ad esempio io ho una Fondazione, e ogni tanto mettiamo in palio per beneficenza una serata a casa mia in cui vediamo un film tutti insieme con coloro che hanno vinto l’asta. Ultimamente ho mostrato La Grande Bellezza, un film stupendo. Adoro i film italiani.

In riferimento al cameo finale di Split, sta forse pensando a un M. Night Shyamalan Cinematic Universe condiviso?

Scrivere un sequel è una cosa che trovo difficile. Parte del divertimento sta nello scrivere nuovi personaggi. Per questo motivo detengo i diritti su quasi tutti i miei film. Detto questo, ho sempre avuto l’intenzione di raccontare una storia in tre parti di uno dei miei film, con l’intenzione di finire questa storia e ora penso di essere pronto per farlo.

SPLIT 3James, oltre a quelle 6/7 che vediamo in scena, hai lavorato per caso anche ad altre delle personalità del protagonista ma che poi sono state tagliate? E come ti sei preparato?

Non da quando sono entrato io nel progetto almeno. Quando ho accettato, la sceneggiatura era più o meno quella che poi si vede sviluppata nel film. Non guardo molti film sfortunatamente, quindi per prepararmi mi ispiro alla storia che leggo nello script.

Dove nasce la decisione di girare un film sul disturbo dissociativo dell’identità?

Nasce dal fatto che quando ero all’università ho frequentato ogni corso di Psicologia perchè la mia futura moglie li frequentava e volevo fare colpo in ogni modo. Ho cominciato a scriverlo su carta molto tempo fa, 15/16 anni fa. Ho scoperto tantissime cose incredibili sull’argomento, che sembrano impossibili e mi hanno colpito.

Tra le influenze di Split c’è per caso anche la vicenda del criminale Billy Milligan (affetto da disturbo dissociativo dell’identità e incriminato per aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie nel 1972)?

Billy Milligan è stato una grande ispirazione per Split e vi suggerisco di leggere le carte del processo. Era tipo un genio, affetto da 23 o 24 personalità si scoprì quando fu catturato, nate in seguito a un trauma. Una storia assolutamente incredibile e potente. 

Di seguito il trailer italiano ufficiale di Split: