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Ray Stevenson e David Oakes sotto assedio in Antartide in Cold Skin di Xavier Gens

21/04/2016 news di Redazione Il Cineocchio

L'adattamento del thriller psicologico scritto da Albert Sánchez Piñol è in progetto fin dal 2009

Nel 2009, il regista di 30 giorni di buio e Hard Candy David Slade era stato associato alla regia dell’adattamento del thriller psicologico a tinte horror ambientato in Antartide Cold Skin, basato sull’omonimo best seller dello scrittore catalano Albert Sánchez Piñol. Poi, nel 2011, Xavier Gens (The Divide, Hitman, Frontiere(s)) è subentrato nel progetto, con Alex e David Pastor (Carriers) che avrebbero dovuto occuparsi della sceneggiatura. Oggi, dopo anni di infinite vicissitudini, le riprese sono ufficialmente iniziate, il che significa che Cold Skin presto sarà finalmente una realtà.

cold sin poster 2I protagonisti? Niente meno che Ray Stevenson (Dexter, Punisher – War Zone) e David Oakes (I Borgia, he White Queen).

La storia parlerà di giovane che si reca su una remota isola ai margini del circolo polare antartico per far compagnia a uno studioso di cambiamenti atmosferici che da tempo vive lì in solitudine. Tutto quello che trova è però un naufrago squilibrato che ha assistito a orrori che si rifiuta di nominare.

Nel film troveremo anche Aura Garrido (Vulcania, Viral), mentre il due volte premio Oscar Gil Parrondo sarà lo scenografo, con la El Ranchito (Il Trono di Spade, The Impossible) che si occuperà degli effetti speciali visivi.

Le riprese si sposteranno nelle isole Canarie entro la fine del mese, mentre più avanti verranno girati degli esterni anche in Islanda, come confermato da Denis Pedregosa della Babieka.

cold skin posterDi seguito la sinossi che era stata annunciata qualche anno fa:

In questa triste ed H.G. wellsiana favola, un europeo senza nome di nazionalità non specificata viene assunto per trascorrere un non meglio specificato anno del ventesimo secolo ad affrontando i venti di una piccola isola antartica. Anticipando la solitudine, il giovane amante dei libri scopre presto di avere un vicino – il patologicamente solitario Gruner – e che ogni sera, l’isola viene invasa da anfibi umanoidi assassini. Lui e il brutale Gruner – che ha domato un “rospo” con le sole sue forze – uniscono le forze, uccidendo mostri di notte e fornicando con gli animali da compagnia di Gruner di giorno. Ispirato dalla capacità della creatura di ridere e piangere, per non parlare dei suoi seni impertinenti, dal talento per i lavori domestici e la tranquilla sottomissione – il narratore comincia a pensare a quelle creature a sangue freddo come fossero umane. Quando cerca di fare amicizia con loro e i loro figli, i suoi sforzi rendono pacifici gli umanoidi, ma non Gruner; l’idillio termina quando l’uomo più anziano lancia un ultimo attacco suicida per sterminare i “mostri.” La morte di Gruner immerge il nostro eroe in una spirale di scontri, ubriachezza e bestialità così complete che, quando il suo sostituto giunge, egli è ormai diventato selvaggio tanto quanto lo era stato Gruner prima di lui.”

Da questa sintesi suona decisamente lovecraftiano, una sorta di The Fog che incontra Dagon…

Fonte: Variety