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Voto: 5.5/10 Titolo originale: Bad Apples , uscita: 06-02-2018. Regista: Bryan Coyne.

Bad Apples: la recensione del film horror di Bryan Coyne

14/02/2018 recensione film di Sabrina Crivelli

Due inquietanti teenager mascherate seminano cadaveri ad Halloween, in uno slasher confusionario ma decisamente sanguinario

bad apples 2018

Indie slasher in certi passaggi particolarmente cruento, Bad Apples, scritto e diretto da Bryan Coyne (Infernal), riprende l’usurato archetipo della strage di Halloween, concentrandosi poco sulla trama e sui personaggi e molto sulla violenza.

La narrazione è ambientata per l’appunto durante la notte delle streghe. Un breve preambolo, sempre collocato nella medesima ricorrenza, ci mostra una donna in stato di avanzata gravidanza, un uomo si introduce in casa sua e l’accoltella, lei si accascia a terra, ma le due gemelle che portava in grembo sopravvivono.

Trascorre qualche lustro ed è di nuovo Halloween, in occasione del quale due adolescenti (è facile presagire di chi si tratti) escono di casa mascherate per recarsi a scuola. Al contempo un’insegnante, Ella (Brea Grant), appena arrivata insieme al marito Robert (Graham Skipper) in una cittadina, dopo aver abbandonato Los Angeles a causa del crimine e per superare la perdita del figlio in fasce, è in procinto di iniziare a lavorare nello stesso liceo.

La donna è convinta di essere approdata in un luogo tranquillo, ma quello che inizia come un giorno come tanti altri si trasforma in un vero e proprio incubo e lei si ritrova prigioniera in casa propria in balia di due giovani e folli serial killer.

Non particolarmente originale nel concept di base, dunque, Bad Apples riprende innanzitutto in maniera piuttosto palese l’idea di The Strangers (2008) di Bryan Bertino (che a sua volta riprendeva lo stile home invasion alla Funny Games di Michael Haneke del 1997, ma aggiungendo i volti coperti). Su tale impianto narrativo si aggiungono svariate suggestioni, tra un criminale sessuale nel circondario, un preside patriarcale e un po’ bigotto, una strana e invadente vicina e così via, tutti purtroppo buttati lì in maniera fin troppo confusionaria.

A chiudere il cerchio c’è poi il nodale quanto abbozzato contrappunto tra l’amore della protagonista per i bambini, acuito dal lutto per la morte del proprio pargolo, e la violenza gratuita giovanile perpetrata dalla coppia di efferate omicide in età scolare, le quali, ironia del caso, mirano ad ammazzarla.

L’idea del duo di studentesse avvezze alo slasher, d’altronde, non può non far venire in mente il recente Tragedy Girls di Tyler MacIntyre, in cui però le suddette era descritte con piglio decisamente più ironico e grottesco. Al contrario, nel film di Coyne le psicologie delle assassine, incarnate da Alycia Lourim e Heather Vaughn, non sono in alcun modo approfondite, anzi, le due si limitano ad errabondare, penetrando nelle altrui case – peraltro con una facilità disarmante – e uccidendo nella maniera più truce possibile, senza motivo alcuno, chiunque incroci la loro strada.

Si tratta di sagome del tutto spersonalizzate, figure ferine che compiono gesti inusitati, ridacchiano sinistre e proferiscono solo qualche sconnessa battuta, fatto che le rende però decisamente inquietanti proprio per l’enigmaticità con cui vengono raffigurate: quasi un male senza volto né ragion d’essere. Scelta in questo caso decisamente felice, le villain ricordando così alla lontana quell’immagine disumanizzata che caratterizzava i membri della setta di Charles Manson in Wolves at the Door di John R. Leonetti, di cui però non viene replicato purtroppo il medesimo crescendo di tensione.

La narrazione difatti non riesce a creare in Bad Apples la stessa suspense a causa della sua eccessiva discontinuità; al contrario, il clou dell’azione, l’aggressione domestica, è preceduto da un lungo, dispersivo e farraginoso svolgimento, che segue le killer in erba mentre si aggirano per la cittadina, lasciandosi alle spalle una scia di cadaveri.

Inutile è cercare una qualche logica nello sviluppo degli eventi, completamente e volutamente casuali sin dal primo omicidio in pieno giorno a scuola, quando una delle due inizia all’improvviso a spaccare con un oggetto contundente di fortuna la testa della sventurata vittima.

Se quindi la brutalità senza senso da un lato rende più inquietanti coloro che la compiono, dall’altro la poca consequenzialità nelle loro azioni da la sensazione di troppa confusione e gratuità. Il resto poi è un ritmato succedersi di coltellate, accettate e ogni altro tipo di violenza, in un susseguirsi senza senso e senza soluzione di continuità. Ogni nuovo sventurato diviene solo un pretesto per mettere in scena un po’ di gore e posticipare di qualche altro minuti l’arrivo delle sanguinarie adolescenti davanti alla porta di Ella, che guarda caso si trova a casa.

Certo se ci soffermiamo sul lato truculento c’è più di una trovata inventiva; memorabile è soprattutto il corpo squartato a mo’ di zucca umana di Halloween con tanto di candela accesa! Eppure si sente in parte la mancanza uno scheletro portante, che possa inserire i singoli momenti in un insieme coeso allo stesso modo angosciante.

Troppo frammentario, dunque, per potersi dire del tutto riuscito, Bad Apples contiene però una serie di ottime intuizioni ed è capace di fornire non poche soddisfazioni agli amanti dello slasher.

Di seguito trovate il trailer :