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Titolo originale: El año de la plaga , uscita: 10-08-2018. Regista: C. Martín Ferrera.

Recensione dal BIFFF 36 | El año de la plaga – Year of the Plague di C. Martín Ferrera

24/04/2018 recensione film di Sabrina Crivelli

Ivan Massagué è il protagonista di una surreale sci-fi comedy densa di black humor, che rimanda in chiave decisamente ironica e grottesca all'Invasione degli Ultracorpi e sue filiazioni varie

Il cinema europeo, quello spagnolo in particolare, serba diverse sorprese per i cultori di film horror e di genere, avendo proposto recentemente tra gli altri Verónica di Paco Plaza e Framed di Marc Martínez Jordán. Ora, dal recente Brussels International Fantastic Film Festival arriva un ulteriore titolo spagnolo da recuperare, seppur di tipologia assai differente, la black comedy con un tocco fantascientifico El año de la plaga – Year of the Plague di C. Martín Ferrera (Zulo).

La trama ricorda parecchio – ma il tributo è volontario e più volte ironicamente sottolineato – L’invasione degli ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers) di Don Siegel, ma al contrario del cult del 1955 non siamo più in una cittadina degli Stati Uniti, ma nella Barcellona dei giorni nostri. Protagonista è Victor (Ivan Massagué), un millennial dalla sindrome di Peter Pan che è stato da qualche tempo lasciato dalla fidanzata, Irene (Ana Serradilla), per la sua immaturità, ma lui ne è ancora ossessionato. Finalmente, dopo mesi di autocompatimento e isolamento,  si lascia convincere dagli amici a uscire con un’altra ragazza, la bella ed estrosa Lola (Miriam Giovanelli), ma proprio durante quello che pare essere un perfetto primo appuntamento, la ex lo chiama in preda al panico! Difatti Irene, che è un medico, ha assistito a sconvolgenti e inspiegabili fatti nell’ospedale in cui lavora: i pazienti, anche quelli più gravi, miracolosamente iniziano a rinsavire e non solo. Un cadavere, arrivato nell’obitorio della struttura sanitaria, è ricoperto di una singolare e densa patina, quasi un bozzolo, rimuovendo il quale ha scoperto con suo grande orrore che i lineamenti del viso sono stati del tutto cancellati. La donna ha quindi deciso di contattare Victor, unico a detta sua che l’avrebbe mai ascoltata. In breve tuttavia la situazione degenera e sempre più si susseguono eventi sempre più apocalittici: numerosi individui tentano il suicidio, le televisioni ed internet cessano di operare come prima e i cellulari di colpo non hanno più copertura. Tutte queste stranezze sembrano infine avere solo un aspetto in comune: in ogni luogo in cui si verificano c’è una singolare pianta di eucalipto …

Con approccio dunque scanzonato, El año de la plaga – Year of the Plague (che come il film del 1955 è ispirato a un libro, l’omonimo romanzo di Marc Pastor) approccia uno dei capisaldi dell’immaginario sci-fi, l’invasione aliena e la silenziosa duplicazione di ogni persona con dei cloni dal medesimo aspetto, ma privi di sentimenti. Come nel già menzionato L’invasione degli ultracorpi e nelle sue diverse filiazioni, quali Terrore dallo spazio profondo di Philip Kaufman (1978), Ultracorpi – L’invasione continua di Abel Ferrara (1993) o Invasion di Oliver Hirschbiegel (2007) siamo quindi davanti alla conquista e sostituzione dell’umanità da parte di un’ostile razza extraterrestre, ma il concetto alla base diviene solo uno spunto per una rocambolesca e avventurosa commedia a tratti romantica, che tratta il materiale originario con parecchia libertà e distacco. L’epicentro della narrazione, più ancora della componente fantascientifica, è infatti un personaggio tipico dei nostri tempi, l’adulto un po’ nerd mai cresciuto e incapace di prendersi le proprie responsabilità. Già quindi comico di per sé, Victor, acquisisce una connotazione via via più farsesca quando la situazione diventa paradossale, ossia quando le sue fantasie di bamboccione nutritosi di cinema e fumetti, con cui spesso confonde la realtà, divengono sempre più concrete.

L’apocalisse aliena, d’altro canto, finisce per ruotare intorno a lui, e a essere declinato a sua volta in chiave smaccatamente ironica. Buona parte dello scherzo sta proprio in ciò: che cosa succederebbe se il mondo di fantasia in cui vive il visionario protagonista ad un certo punto si materializzasse davvero? Di continuo allora in El año de la plaga – Year of the Plague vengono prese in giro le aspettative degli spettatori e i cliché del nutrito filone filmico, alternando la spiegazione razionale (una qualche forma virale o altro) e l’immaginifico rimando di origine cinematografica (gli alieni). Il risultato più che spaventoso è volutamente grottesco, con soventi scene surreali, come uno scontro tra uomini e bacelli nel mezzo di una strada in cui sono a loro malgrado coinvolti i due protagonisti, o una singolare tafferuglio verbale tra le “pretendenti” di Victor, che procede poi con la tortura di una delle due e la rivelazione finale sorprendente, o la rivolta armata d’ogni mezzo di fortuna degli invalidi e degli ospedalizzati.

Film sarcastico e ilarizzante, in El año de la plaga – Year of the Plague il continuo cambio di tono, il continuo gioco con differenti registri e stereotipi, non può che far sorridere chi guarda, appassionato o meno di fantascienza. Ad accrescere infine l’effetto è Ivan Massagué, col suo fascino scapigliato e tra le nuvole, capace di grandi verve e humor nella propria interpretazione.

Al momento non è ancora disponibile il trailer ufficiale.