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Voto: 6/10 Titolo originale: Wheelman , uscita: 20-10-2017. Regista: Jeremy Rush.

L’Autista | La recensione del film di Jeremy Rush (su Netflix)

23/10/2017 recensione film di William Maga

L'action drama minimalista di Netflix ci sbatte nell'abitacolo al fianco di Frank Grillo nella notte più movimentata e imprevedibile della sua carriera di pilota per rapine

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Se Drive di Nicolas Winding Refn avesse avuto rapporti con Locke di Steven Knight, il frutto della loro intima relazione avrebbe probabilmente un aspetto molto simile a L’Autista (Wheelman), action thriller originale (mai parola fu più fuorviante …) di Netflix a basso budget che vede Frank Grillo (La Notte del Giudizio) nei panni di un autista di rapine che affronta una nottataccia di lavoro molto movimentata.

l'autista film netflixIl personaggio senza nome del titolo è un ex detenuto che come secondo lavoro fa l’autista per la mafia di Boston per ripagarli della loro protezione per sua moglie (Wendy Moniz) e sua figlia di 13 anni, Katie (Caitlin Carmichael), mentre lui era in carcere. Non lontano quindi dal personaggio interpretato da Ryan Goslingin, anche lui pilota anonimo al soldo della criminalità organizzata. In entrambi i film, l'(anti)eroe finisce incolpevolmente al centro di eventi incontrollabili e non cercati. Tutti e due sono action drammatici pacati che rifiutano di affidarsi troppo agli elementi tipici del genere, ricorrendo solo a volte a inseguimenti o esplosioni di violenza improvvisa per aumentare un po’ il bodycount.

La particolarità di L’Autista però, è che la macchina da presa non lascia quasi mai lascia l’abitacolo della macchina. Di solito è posizionata sul cruscotto, scrutando a lato, verso il sedile posteriore oppure all’esterno, ricordando per questo la vicenda narrata in Locke, che vedeva Tom Hardy interpretare un padre di famiglia indaffarato a gestire telefonicamente una complicazione lavorativa nel corso di una notte agitata.

Non ci troviamo tuttavia davanti a una pellicola fotocopia. Anche se L’Autista rubacchia certamente elementi di altri film (non dimentichiamo il classico Driver l’imprendibile di Walter Hill e il recente Baby Driver di Edgar Wright), possiede uno stile sporco tutto suo; un mix di melodramma neo-noir hard boiled e azione scarna e minimalista che accelera rapidamente e con efficienza senza cadere preda della propria ambizione (non a caso è prodotto da Joe Carnahan).

In questo risulta sì inferiore all’opera di Refn, ma superiore a quella di Knight, specie perché capisce quando è il momento di abbandonare il posto di guida dietro al volante e piegare le regole stilistiche che si era imposto. Pur diversi nell’idea, aiuta anche che il personaggio di Grillo sia più coinvolgente di quello cui ha dato volto Hardy; le sue battute sono più affilate, più chiaramente definite e i suoi problemi hanno rilevanza immediata. Se non altro, L’Autista è perfetto per Grillo, ritagliatosi nel tempo questi ruoli da duro alternativo e una volta tanto protagonista assoluto.

wheelman netflixAlmeno in un primo momento, non ha nulla di particolarmente accattivante. È il consueto criminale ossimorico; per fare la cosa giusta per la sua famiglia, deve comportarsi male con la legge. E’ taciturno e non bada alle ciance e si altera per l’incompetenza e la ficcanassagine di alcuni rapinatori che gli fanno troppe domande. E’ tuttavia un professionista che cela un certo risentimento per la sua professione, un ruolo assai adatto a Grillo.

Il che rende il suo casting un fattore – per lo spettatore – quando viene contattato nel mezzo di un lavoro da uno sconosciuto, che lo informa che i suoi passeggeri armati di pistola intendono ucciderlo dopo la fuga. L’unico modo per uscire dalla situazione, per il momento, è quello di aspettare che i ladri abbiano depositato il borsone nel bagagliaio e poi volare come il vento senza di loro.

E così succede. Con 200.000 dollari in contanti appartenenti a qualcun altro nella sua macchina, l’autista non ha idea di chi fidarsi, o di come e perché sia ​​stato incastrato. Come se non bastasse, la situazione è ulteriormente complicata da molteplici parti in concorrenza che si battono per ottenere l’attenzione di Grillo: lo sconosciuto, il cui numero è stato salvato solo come “out of area”; il contractor disperato (Garrett Dillahunt) che ha assunto Grillo per il lavoro; un gangster arrabbiato che rivendica per sè la paternità della rapina e, per osmosi, del denaro; e la moglie e la figlia di Grillo, che fanno le solite cosa tipiche delle mogli e delle figlie, come ad esempio non ascoltare quello che lui dice loro e non lasciargli finire le frasi in momenti di crisi estreme.

Quest’ultimo aspetto in particolare suona un bel po’ superfluo, ma non ci vuole molto tempo prima che la peculiare relazione padre-figlia tra Grillo e la Carmichael diventi progressivamente più importante, anche se in modi relativamente classici, che comunque favorisce scambi naturali e credibili, come ad esempio quando l’uomo ha bisogno di chiedere a sua moglie un favorito improvviso mentre lei sta ancora blaterando, o quando deve convincere la ragazzina a prendere la sua auto nonostante in precedenza le avesse detto che se fosse uscita di casa di nuovo l’avrebbe “messa in punizione per il resto della sua vita.” Chi non si è mai trovato in situazioni simili?

l'autista film netflix grillo 2017L’idea di girare il film in tale distintivo modo, non diventa un ostacolo, ma al contrario riesce a costruire effettivamente un’intimità che mantiene il pubblico complice della rabbia e dello smarrimento di Grillo. L’essere intrappolati nella BMW al suo fianco per così tanto tempo rende facile l’empatia; le sue oscillazioni emozionali sono come il tachimetro dell’auto, che schizza da un estremo all’altro.

L’attore riesce a gestire al meglio questi sbalzi, così come lo sceneggiatore e regista esordiente Jeremy Rush maneggia senza strafare i momenti in cui l’azione esplode, vissuti per lo più attraverso attraverso il parabrezza crivellato di colpi e i riflessi negli specchietti della vettura. Non c’e n’è molta, ma va bene così; quello che vediamo è più che sufficiente a dare la giusta scossa quando serve a questo piccolo e veloce (solo 82 minuti) action drama.

In definitiva, pur essendo un’idea di seconda mano, il risultato non si può certi dire insoddisfacente e in altri tempi non avrebbe sfigurato nemmeno al cinema.

Di seguito il trailer di L’Autista, nel catalogo Netflix dal 20 ottobre: