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Voto: 6/10 Titolo originale: Looking Glass , uscita: 16-02-2018. Regista: Tim Hunter.

Looking Glass – Oltre lo specchio | La recensione del film di Tim Hunter

26/02/2018 recensione film di William Maga

Nicolas Cage e Robin Tunney sono i protagonisti di un thriller drama senza mordente, appesantito da momenti e personaggi assolutamente inutili

nicolas cage looking glass film

Qual è il modo migliore per riparare un matrimonio fallito dopo la tragica morte di una figlia di sei anni? Apparentemente, permettete a vostro marito di comprare alla cieca un motel su Craigslist. Non è la prima cosa che vi viene in mente? Ebbene, mettersi a gestire il classico Inn americano in mezzo al nulla per un capriccio non è tra le motivazioni più opinabili e confuse che muovono i personaggi di Looking Glass – Oltre lo Specchio.

Ray (Nicolas Cage) e Maggie (Robin Tunney) avrebbero dovuto percepire che qualcosa non andava per il verso giusto quando il precedente proprietario, Ben, non era lì ad accoglierli quando sono subentrati nella conduzione. E le preoccupazioni avrebbero dovuto aumentare ulteriormente quando Ben successivamente interrompe bruscamente una telefonata prima di staccare il suo numero, rendendo impossibile alla coppia provare a contattarlo nuovamente.

In ogni caso, sorvolando implausibilmente sulla parte di trafile di regole burocratiche necessarie per l’apertura di un motel, gli inesperti Ray e Maggie cominciano a studiare il business dell’accoglienza da bravi padroni di casa.

Durante un’ispezione nel seminterrato della sala pompe poi, l’uomo scopre un passaggio nascosto che conduce a uno specchio spia che dà sulla stanza numero 10. Probabilmente, il primo istinto sarebbe quello di dire, “Hey tesoro, non crederai a quello che ho appena trovato!”. Invece Ray non dice nulla alla moglie, preferendo conservare quell’asso nella manica nel caso in cui possa tornare utile prima dell’epilogo, cosa che ovviamente avviene.

Come già detto, questi non sono i tipi che fanno scelte logiche. Quando Ray e Maggie più tardi trovano un maiale squartato che galleggia nella loro piscina, un macabro scherzo che potrebbe celare ben altre motivazioni, nessuno dei due pensa a chiamare la polizia, o almeno a gettare la carcassa nel comodo cassonetto a pochi metri di distanza.

Ray opta però per sedersi in macchina alcune ore a riflettere prima di guidare fino al centro del deserto per scaricarla in un fossato e darle fuoco. L’uomo finisce quindi per usare lo specchio per alleviare la propria frustrazione sessuale, spiando sia le regolari attività di qualche prostituta che di una dominatrice bionda le cui pratiche BDSM catturano subito l’occhio voyeuristico di Ray. Dopo che una delle ‘ragazze del bondage’ viene uccisa, Ray passa tuttavia da semplice guardone a possibile sospettato di un misterioso omicidio legato all’oscuro passato del motel.

Looking Glass – Oltre lo Specchio è popolato di persone. Molti eventi minori si succedono. Eppure trascorre oltre metà dei 100 minuti di durata prima che la sensazione che ci sia una vera storia cominci a prendere forma. La donna delle pulizie, Ava, ha un nipote che non parla. Il camionista Tommy si porta in camera una signorina diversa ogni volta che passa da quelle parti per la notte. Il proprietario senza nome della stazione di servizio dall’altro lato della strada pare che sia a capo di un’inquietante ciurma di redneck che apparentemente nascondono qualcosa di sospetto.

E’ necessario fare menzione di questi uomini e donne perché, sebbene tutti compaiano più volte e coprano minutaggio importante, nessuno di loro è centrale in alcun modo per la trama portante del film. Otto dei 15 personaggi identificabili nei titoli di coda sono elencati semplicemente come “Meccanico della pompa di benzina”, “Barista”, “Tizio coi capelli a spazzola”, oppure con una breve descrizione come “Becky la novizia del Bondage”. Un segno addirittura più lampante dei neon dell’insegna Vacancy che Looking Glass sia conscio di quanto sia insignificante la maggior parte dei ruoli al suo interno.

Nicolas Cage e Ronin Tunney hanno una relazione ondivaga, il cui background fa leva su un paio di litigi da frustrazione. Maggie appare più che altro come una comparsa inevitabile in cui Ray deve incappare ogni tanto nel corso delle sue peregrinazioni solitarie. Intermezzi che coinvolgono un serpente da giardino in una vasca da bagno, una serata di bagordi danzanti in un Casinò e numerose conversazioni sul caffè assieme allo sceriffo locale (Marc Blucas) sono più che altro un fardello.

I titoli di testa dal retrogusto anni ’70 suggeriscono che Looking Glass – Oltre lo Specchio potrebbe rifarsi in qualche modo a noir/thriller classici alla Alfred Hitchcock, ma purtroppo la sceneggiatura di Jerry Rapp e Matthew Wilder si adagia su binari ben meno cinematografici e molto più meccanici, per non dire semplicistici. L’unico momento di intesa e intimità tra i due protagonisti arriva da un’improvvisata lotta con i cuscini …

E, naturalmente, è per pura casualità che Maggie guardi il notiziario proprio nel momento in cui viene annunciato che una donna passata dal motel è stata trovata morta. Non è soltanto la deludente destinazione a rendere il ‘mistero’ insignificante. Ogni inutile fermata lungo la strada aggiunge insoddisfazione al viaggio. Perfino Nicolas Cage – al settimo film in 12 mesi – pare non aver ritenuto che il materiale offertogli da Looking Glass – Oltre lo Specchio valesse abbastanza da tentare di salvarlo con una delle sue ormai leggendarie performance sopra le righe da B-Movie.

Trattenendosi in borbottii a mezza voce e limitando l’azione a espressioni interrogative mentre fuma sigarette, la prova blanda del premio Oscar non fa che rendere ulteriormente insipida la pietanza, che il regista televisivo Tim Hunter – a quanto si potrebbe dedurre, grande fan di David Lynch – non riesce minimamente a speziare neppure nelle sequenze di sesso lesbico o etero (la Tunney mostra pure il seno nudo), girate in maniera piatta e incredibilmente poco morbosa.

I comprimari Blucas, Ernie Lively e Bill Bolender provano a fare il possibile per scuotere gli stagnanti scenari con le loro caratterizzazioni eccentriche, senza però avere la forza di risollevare la narrazione priva di mordente. Una fotografia competente e ambienti sufficientemente curati completano l’aspetto esteriore di una produzione senza dubbio professionale, ma in definitiva ci troviamo di fronte a uno striaght-to-video standard che è servito per pagare un’altra rata dei mutui pendenti sui suoi partecipanti in attesa che arrivino occasioni migliori.

Di seguito il trailer di Looking Glass – Oltre lo Specchio: