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Voto: 5/10 Titolo originale: Muse , uscita: 09-11-2017. Regista: Jaume Balagueró.

La Settima Musa: la recensione del film horror di Jaume Balagueró

18/10/2017 recensione film di William Maga

Il regista spagnolo adatta in maniera confusa e poco immaginifica un romanzo di José Carlos Somoza, sfruttando male l'affascinante materiale di partenza

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Proiettato nella Sezione Ufficiale Ufficiale fuori concorso al recente Sitges Film Festival, La Settima Musa (Musa) è il film con cui Jaume Balagueró torna a esplorare i territori dell’horror e della suspense meno truculenta a tre anni da [REC] 4: Apocalipsis. Ambientato nella grigia Irlanda, la premessa è di quelle decisamente interessanti: scoprire come le Muse, che da sempre incoraggiano e ispirano i grandi scrittori della storia, decidano poi allo stesso modo di tormentarli senza sosta.

Nono lungometraggio del regista spagnolo, tra i maestri del genere in Europa, ne ha curato personalmente la sceneggiatura insieme a Fernando Navarro, adattando il romanzo Lady n° 13 (La Dama Numero Trece) dello scrittore cubano José Carlos Somoza e optando per un cast di volti noti del panorama locale e internazionale come Elliot Cowan (Da Vinci’s Demons), Franka Potente (Lola corre), Ana Ularu (Emerald City), Manuela Vellés (Secuestrados), Leonor Watling (Parla con lei), Joanne Whalley (Willow) e Christopher Lloyd (Ritorno al futuro).

musa balaguero film posterLa vita del professore di letteratura e scrittore Samuel Salomon (Cowan) cambia drasticamente dopo una tragedia personale che lo devasta e lo spinge a lasciare l’università. Comincia a soffrire di un incubo ricorrente, in cui una donna muore di morte violenta durante quello che sembra essere un sacrificio rituale. Dopo alcune settimane in cui tale episodio si reitera ogni notte, la stampa un mattina racconta un fatto di cronaca che sembrerebbe la replica esatta dell’evento sognato in modo premonitorio.

Determinato a scoprire la verità sulla vicenda, Samuel scivola nella scena del crimine e vi incontra Rachel (Ularu), una ragazza che afferma di aver avuto i suoi stessi incubi. Insieme iniziano così a indagare sulla vita della donna uccisa – curiosamente di origine italiana – e sul “cerchio bianco”, uno strano gruppo di scrittori morti tragicamente ossessionati dalle Muse, le creature divine fonte dell’ispirazione di innumerevoli poeti nel corso dei tempi.

Grazie alla suggestiva colonna sonora e all’atmosfera tetra che le location stesse sono in grado di garantire senza grossi sforzi, l’inizio di La Settima Musa si presenta molto promettente. Se vi è capitato di visitare Dublino o Cork e in particolare grandi edifici disabitati, capirete facilmente cosa si intenda … Jaume Balagueró – che per anni ha provato a realizzare questo progetto, rimandandolo sempre – ha al suo arco delle armi potenti proprio negli ambienti che fanno da sfondo alla sua storia e nell’esplorazione di luoghi come questi. In altre parole, all’inizio della pellicola, si respira davvero un’aria di mistero.

Purtroppo, ben presto ci si rende però conto che sono troppe le spiegazioni necessarie per mettere in moto la narrazione, che si dipana esitante infilando incoerenze, imprecisioni e soprattutto una marea di situazioni improbabili: non è infatti mai chiaro da dove provengano queste Muse – che non sono certo quelle della tradizione greca -, cosa le spinga realmente ad agire in un certo modo o quale sia il loro fine ultimo.

Non viene nemmeno chiarito mai il perché in alcuni casi possano apparire dal nulla, mentre in altre possano essere “ingannate”, rimanendo ai margini del piano del protagonista senza intervenire in alcun modo. E proprio perchéè non c’è coerenza, non sappiamo nemmeno quante effettivamente esse siano (rispetto al racconto alla base, sono state ridotte da tredici a sette per comodità) o di quali ‘grandi’ poteri siano dotate.

La costruzione dei personaggi sembra così assolutamente arbitraria in La Settima Musa, quasi come se la narrazione fosse stata costruita in divenire, senza curarsi troppo delle conseguenze logiche della scelta. Tra sottotrame buttate lì e poi abbandonate, giusto per allungare – nel modo sbagliato – il minutaggio, la vicenda potrebbe a un primo superficiale sguardo ricordare i gialli di Dario Argento, con i due protagonisti che indagano su un omicidio dai toni soprannaturali, tra passaggi segreti e misteriosi manufatti (e le Muse rimandano non poco alle Madri …), ma poi ci si rende conto che il vero modello potrebbe essere più quello ispirato dalla penna di Dan Brown, tra scritte latine e riferimenti aulici a Dante Alighieri e William Shakespeare.

In ogni caso, il cast funziona piuttosto bene in generale, ognuno porta a casa il risultato senza grossi problemi (anche Lloyd, ormai abbonato alle comparsate da 10 minuti), anche se Cowan manca sicuramente del carisma necessario per reggere praticamente da solo il peso del film sulle sue spalle.

muse balaguero filmNel complesso quindi, La Settima Musa lascia molto a desiderare. Non solo le apparizioni delle malefiche dame non sono affatto immaginifiche, ma il il film non riesce a generare il minimo terrore, provando ad appellarsi più al disgusto piuttosto che alla paura (con le ormai classiche truculenze condite di scarafaggi e volti invecchiati) e infilando qualche scena gore – molto parca – e qualche nudo integrale in quello che sembra un disperato tentativo di riprendere per i capelli lo spettatore spaesato.

Specialmente, La Settima Musa manca di profondità nella sua parte più interessante: il grande complotto letterario che unirebbe tutti i grandi poeti/scrittori della storia sotto il giogo di alcune sirene ed entità fantasmagoriche (streghe, se si vuole), capaci di affascinare e ispirare ma anche di mostrare il loro lato malvagio e spietato. Insomma, il potere della parola, che per farla breve dovrebbe essere il leitmotiv del lungometraggio, è ampiamente sotto-sviluppato. Si può dire senza paura di essere smentiti, che questa volta le Muse non abbiano affatto pagato visita a Jaume Balagueró.

Di seguito il trailer italiano di La Settima Musa, la cui uscita nei cinema spagnoli è prevista per l’1 dicembre (da noi nell’estate 2018):