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Voto: 5/10 Titolo originale: The Disappointments Room , uscita: 09-09-2016. Budget: $15,000,000. Regista: D. J. Caruso.

The Disappointments Room: la recensione del film di D.J. Caruso

11/12/2016 recensione film di Alessandro Gamma

Dopo due anni di oblio la ghost story con Kate Beckinsale vede la luce, purtroppo

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Ci vuole fegato per inserire la parola “delusione” (disappointment) nel titolo di un film, ma nel caso dell’aspirante thriller soprannaturale diretto da D.J. Caruso (Disturbia), essa rappresenta semplicemente una forma di rispetto della realtà. Girato nel 2014, l’uscita di The Disappointments Room è stata ritardata dal fallimento della Relativity Media, ma alla fine ce l’ha fatta a far capolino in qualche sala americana e in VOD e mietere qualche ignara vittima.

The Disappointments RoomNell’incipit troviamo la coppia newyorkese composta da Dana (Kate Beckinsale) e David (Mel Raido), insieme al loro adorabile figlioletto Lucas (Duncan Joiner), in fuga dalla Grande Mela dopo una terribile tragedia familiare alla volta di un nuovo inizio in un palazzo fatiscente ubicato nelle zone rurali del North Carolina. Dana, un architetto, metterà a posto l’edificio, mentre David svolgerà la sua attività dal computer, prendendosi al contempo cura del piccolo. Poco dopo il loro arrivo, assumono l’avvenente tuttofare locale Ben (Lucas Till) per sistemare un buco nel tetto.

Dana, come si scopre, soffre ancora di un trauma scatenato della morte del suo secondo figlio, una bambina, a pochi mesi dalla nascita. La sua condizione non è certo aiutata dalla scoperta nella torretta della casa di una stanza segreta nascosta dietro un armadio, in cui Dana crede di percepire alcune presenze spettrali, in particolare del rigido Giudice Blacker (Gerald McRaney), che aveva edificato la casa nel XIX secolo, della moglie (Jennifer Leigh Mann) e della loro figlia deforme Laura (Ella Jones), tenuta celata al mondo esterno per l’imbarazzo suscitato dal suo aspetto.

Dana apprende così dall’eccentrica storica/bibliotecaria locale Miz Judy (Marcia de Rousse), che quella occultata è invero una “stanza delle delusioni”, dove questi bambini indesiderati venivano confinati fino alla morte.

Il Giudice Blacker si dimostra una presenza maligna che, insieme al suo famelico cane nero, minaccia non solo la sanità mentale di Dana, ma anche Lucas e tutti quelli che potrebbero sconfinare nei suoi segreti. Anche il gatto randagio che Lucas adotta non è al sicuro. E’ lapalissiano dove tutta la vicenda andrà a parare, anche se per essere assolutamente sicuri Caruso e il co-sceneggiatore Wentworth Miller cercano di rendere le cose un po’ più speziate attraverso allucinazioni e incubi che non sono altro se non false piste standard che permettono al regista di mettere in scena alcuni momenti da salto sulla sedia che risultano solo pateticamente inefficaci.

the-disappointments-room-2Nel complesso non si salva praticamente nulla, nemmeno per i fan del genere più devoti, nei soli 76 minuti di durata. Kate Beckinsale – qui in insolita versione bionda – prova a sembrare preoccupata e sconvolta nei panni dell’eroina (dis)turbata, ma il personaggio è tratteggiato in maniera talmente sottile che è difficile provare un qualche tipo di preoccupazione per lei.

Lo spettatore è probabile si mostri più ansioso di ciò che potrebbe accadere a Lucas e al suo gatto, semplicemente perché i bambini e gli animali sono carini e in genere si deplora qualsiasi trama che li metta gratuitamente in pericolo.

Mel Raido, d’altro canto, è semplicemente apatico, mentre Till non fa nulla se non provare a essere il classico para-adolescente attraente per casalinghe disperate (è anche oggetto di uno colpo di scena che rimane in sospeso, per così dire …, alla fine).

McRaney si sforza di apparire minaccioso, ma fallisce miseramente anche quando stringe in mano un martello intriso di sangue, con Michael Landes e Michaela Conlin (Bones) che cercano giustamente di apparire imbarazzati durante la sequenza di una cena in cui un’ubriaca Dana esplode in un parossismo di disperazione per la sua bambina morta. Dal punto di vista tecnico della progettazione della produzione, Tom Southwell riesce però a ricreare l’atmosfera di un’ambientazione decadente, che il direttore della fotografia Rogier Stoffers cattura piuttosto bene nelle sue immagini widescreen.

Ma tutti gli sforzi artigianali sono inutili. Quando le circostanze che circondano la morte della figlia dei protagonisti sono finalmente rivelate – durante uno dei tanti montaggi in flashback che D.J. Caruso lancia nel mix così da rendere la trama ragionevolmente coerente – la reazione di David è di definire l’incidente una “terribile disgrazia.” E uno spettatore così sfortunato da aver speso dei soldi per vedere The Disappointments Room potrebbe pensare che si tratti anche di una descrizione convincente del film.

Di seguito il trailer ufficiale di The Disappointments Room: