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Voto: 5.5/10 Titolo originale: The Strangers: Prey at Night , uscita: 07-03-2018. Budget: $12,500,000. Regista: Johannes Roberts.

The Strangers – Prey at Night: la recensione del film horror di Johannes Roberts

25/05/2018 recensione film di William Maga

Christina Hendricks è la sventurata protagonista di un sequel derivativo e campato per aria, che getta malamente al vento le atmosfere e i punti di forza del primo film

Damian Maffei, Lea Enslin, and Emma Bellomy in The Strangers Prey at Night

Come accade per quasi ogni buon film, c’è sempre una frangia di fan che aspetta comunque con ansia e curiosità l’eventuale seguito, e quelli che invece “è meglio puntare su idee nuove piuttosto che spremere titoli di successo col rischio di brutte figure”. Bene, pochi sequel riescono a dimostrare la grande verità celata nel precedente virgolettato quanto The Strangers – Prey at Night (le 11 cose da sapere).

Kinsey (Bailee Madison) sta per essere spedita in collegio perché ritenuta ormai fuori controllo. I suoi genitori, Cindy (Christina Hendricks) e Mike (Martin Henderson), non sanno più che pesci pigliare con la loro progenie ribelle e, mentre scopriamo i retroscena della vicenda, loro, insieme all’altro figlio, Luke (Lewis Pullman), stanno accompagnando in macchina la ragazza alla sua nuova scuola. La tensione nell’abitacolo è alle stelle e raggiunge l’apice quando si fermano ospiti per la sosta programmata per la notte. L’idea è quella di fermarsi in un campo caravan di proprietà di uno zio, che conosciamo soltanto quando il suo corpo – e quello di sua moglie – vengono ritrovati brutalmente assassinati da alcuni misteriosi killer mascherati.

Questi demòni senza volto capiscono che i quattro hanno intenzione di rimanere da quelle parti e decidono così di restare nell’ombra in attesa di piombare sulle loro nuove vittime. Con la famigliola inconsapevole della sadica ferinità che li attende e con una situazione ‘interna’ già assai tesa, la nottata non potrà che rivelarsi travagliata.

La leggera nota di sarcasmo conclusiva di questa sintesi è indice di quanto sia difficile prendere sul serio The Strangers – Prey at Night, seguito ben poco ispirato del fortunato slasher / home invasion del 2009 diretto da Bryan Bertino – qui solo sceneggiatore – con Liv Tyler e Scott Speedman. Dieci anni di attesa e rinvii per qualcosa di così maldestro, mal scritto e lontano dal capostipite che non si capisce neppure se quelli che ci troviamo davanti ora siano gli stessi killer del primo film oppure degli imitatori casuali.

Quando si svolge? Pressappoco intorno alle vicende precedenti? Oppure è passata una decade? Per tutta la prima parte, si arriva a pensare che forse il film potrebbe essere ambientato negli anni ’80, considerando la colonna sonora a tema e l’abbigliamento neutro dei personaggi, oltre al telefono a fili utilizzato dalla prima vittima.

Poi però, dopo la morte in apertura, partono i titoli di testa, che – a costo di risultare pedanti – utilizzano un font uscito decisamente dagli anni ’70. Si è già menzionata tale scarsa attenzione ai dettagli, e non solo per la messa in scena. Nel The Strangers originale, i cattivi erano pericolosi e spaventosi, ma pur sempre ‘umani’.

In The Strangers – Prey at Night, invece, gli assassini dimostrano banalmente doti da veri preveggenti, anticipando le mosse delle vittime sempre e riuscendo a essere ogni volta precisamente dove quelle si troveranno, indipendentemente dalla ‘credibilità da film horror’ delle loro apparizioni.

Uno degli assassini diventa a un certo punto – il più basso dell’intero film probabilmente – fondamentalmente Jason Voorhees, un essere cioè in grado di sopravvivere dopo un’esplosione e di trasmettere questa sua ultra-resistenza addirittura al suo furgoncino che, dopo essere saltato in aria, prosegue nella sua corsa in fiamme senza grossi problemi.

Non solo. Quello firmato dal britannico Johannes Roberts è anche un miscuglio di omaggi maldestri a titoli horror di gran lunga superiori, tra i quali anche lo stesso capostipite di questa nascente saga. E se non bastasse il riferimento sopra menzionato al boogeyman di Venerdì 13, più che ai classici di John Carpenter citati in più di una occasione da Johannes Roberts stesso, ci si può vedere un po’ di L’ultima Casa a Sinistra di Wes Craven qua e là, mentre una sequenza verso la fine arriva addirittura allo spudorato rip-off completo della conclusione del primo Non Aprite Quella Porta.

C’è una regola d’oro non detta nel film-dom: mai menzionare film migliori del tuo, specie se il risultato dei tuoi sforzi è inaccettabile. The Strangers – Prey at Night infrange questa regola almeno un paio di volte di troppo, ben oltre la soglia del buonsenso e del lecito.

Quello del regista britannico è soltanto l’ennesimo dissennato esercizio di insensata brutalità costruito sul nulla. Derivativo, colmo di sciocchezze senza senso, questo sequel carico in qualche modo di aspettative non avrebbe potuto rivelarsi più sorprendentemente deludente di così. Intendiamoci, presa a sé, la sanguinaria violenza messa qui in scena non è poi così male. E l’uso insolito delle musiche potrebbe colpire i nostalgici o i più scafati del genere.

Sfortunatamente, tutto il contorno trasuda di completo fallimento. Incluso il casting, che in primis dilapida il talento di Christina Hendricks in un ingrato ruolo di mamma, probabilmente il più grande peccato compiuto in questo sperpero di pellicola, peraltro inspiegabilmente baciato dalla fortuna di uscire nelle sale.

Johannes Roberts, che si era fatto apprezzare per lo shark movie 47 Metri (la recensione) solo lo scorso anno, ricorda qui a tutti a chiare lettere che c’era sempre lui dietro alla regia del terribile film demoniaco The Other Side of the Door del 2016. E The Strangers – Prey at Night è decisamente più vicino alla qualità di quest’ultimo film, mostrando la sua preoccupante involuzione nella costruzione della suspense e nel come utilizzare al meglio un assassino letale e implacabile.

Di seguito il trailer italiano del film, nei nostri cinema dal 31 maggio: