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Titolo originale: Leanders letzte Reise , uscita: 21-09-2017. Regista: Nick Baker-Monteys.

Recensione | L’ultimo Viaggio di Nick Baker-Monteys

15/03/2018 recensione film di Giovanni Mottola

Fra amore e morte, si incontrano a Kiev, alle prese con guerre di oggi e di ieri, un nonno che cerca il proprio passato e una nipote che scopre il proprio presente

E’ rischioso affrontare in un film il tema del viaggio, perché le due strade che si possono imboccare, quella del ritorno al passato e quella della scoperta del nuovo, sono già state battute numerose volte. Raccontando di Eduard, un nonno ultranovantenne (il settantaseienne Jurgen Prochnow, debitamente invecchiato al trucco) e di sua nipote Adele (Petra Schmidt-Schaller) che salgono sullo stesso treno alla volta di Kiev, L’ultimo Viaggio (Leanders letzte Reise) del tedesco Nick Baker-Monteys (Der Mann, der über Autos sprang) le percorre addirittura entrambe: lui, persa da poco la moglie, si decide finalmente ad andare a ritrovare qualcosa di lontano, ignoto persino ai suoi familiari ma sempre portato nella memoria; lei parte controvoglia, su ordine della madre, per badare all’anziano e bizzoso parente. I due sono praticamente estranei l’uno per l’altro e per la prima volta si ritrovano a passare del tempo insieme.

Il confronto tra generazioni e il viaggio in cui il percorso – catartico o di formazione, a seconda del personaggio – è più importante della meta lascerebbero pensare a una storia già vista tante volte. In parte è così, ma l’autore ha il merito di trovare una chiave originale per il film, legata alla storia del protagonista. Il vecchio è infatti un ex ufficiale cosacco che combattè al fianco dei nazisti, vivendo a quel tempo, come si scopre nel procedere di L’ultimo Viaggio, una situazione che ha segnato per sempre la sua esistenza. Oggi vuole ritrovare il proprio passato e riconciliarsi con esso; per farlo attraversa l’Ucraina del 2014, dove si combatte la guerra civile tra nazionalisti e filorussi con l’indipendenza della Crimea come posta in palio. Nel ripercorrere con il nonno le sue orme di tanti anni addietro, la nipote lascia giù le proprie, che si confondono con le prime creando una sovrapposizione di esperienze, tra turbinio di amorosi sensi e veleni di guerra. Un modo del tutto singolare perché la ragazza entri finalmente nella vita e nei pensieri di un nonno così sconosciuto fino a quel momento e comprenda quanto sia importante conoscere le proprie radici.

Nick Baker-Monteys non utilizza dunque gli episodi di guerra come elemento storico – limitandosi a esporre pochi dettagli in tal senso – e nemmeno per proporre distinzioni tra buoni e cattivi, come si può capire nella scena del pranzo dei due protagonisti nella casa della famiglia ucraina che li ospita. Al contrario, la guerra viene scelta per la sua capacità di penetrare nelle viscere tanto dei vincitori quanto dei vinti e inquinarle per sempre, lasciando in ciascuno che l’ha vissuta un senso di colpa indipendente dalle scelte compiute in quei momenti. L’importante, sembra dirci il regista e sceneggiatore, è trovare la forza di accettare le esperienze passate e capire che anche, e soprattutto, da esse deriva la nostra identità.

Di seguito il trailer italiano di L’ultimo Viaggio, che uscirà nei nostri cinema il 29 marzo: