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Titolo originale: Welcome to Willits , uscita: 11-11-2016. Budget: $6,400,000. Regista: Trevor Ryan.

Recensione | Welcome to Willits di Trevor Ryan

27/11/2017 recensione film di William Maga

Il regista esordisce con uno slasher psichedelico intriso di dark humor, impreziosito dall'allucinata interpretazione di Bill Sage e dal cammeo di Dolph Lundgren

Cominciamo col dire che Welcome to Willits non è la solita commedia horror. E’ certamente un film dalle molteplici facce, ma nessuna di esse risulta banale. Quindi mettetevi comodi e preparatevi a un viaggio nel poco battuto – ma probabilmente non così sconosciuto – Triangolo di Smeraldo della California.

Diretta dall’esordiente (al lungometraggio) Trevor Ryan e scritta da suo fratello Tim Ryan, WtoW può essere definita a grandi linee come una delle più originali varianti alla classica formula dello slasher che ha probabilmente in Il cervello di Frankenstein del 1948 e in Tucker and Dale vs Evil del 2010 i suoi esponenti più famosi. Per farla brevissima, la storia coinvolge un gruppetto di adolescenti sventurati – tra cui c’è anche Thomas Dekker (Nightmare – Dal profondo della notte 2010) – che si avventurano nei boschi alla ricerca di alcune sorgenti di acqua calda per sguazzarci dentro spensierati e fare un po’ di baldoria. Finiscono però per imbattersi in alcuni bifolchi locali che coltivano segretamente marijuana e soprattutto sono sotto il pesante effetto della metanfetamina, che li convince di essere sotto assedio da parte degli alieni. Intenzionati a proteggere a tutti i costi la loro redditizia attività, promettono quindi una sanguinosa rappresaglia contro gli “extraterrestri” che hanno osato avvicinarsi alla loro proprietà. Se vi suona pazzesco, vi basterà dargli un’occhiata per capire quanto lo sia davvero.

Il fascino di questo film sta tutto nella follia sfrenata da fumetto che pervade quasi ogni inquadratura e che risalta nei dialoghi acuti e nelle gag visive. Il regista potrò pure non aver avuto molti dollari a disposizione per girarlo, e se è vero che il risultato è un po’ tirato dove conterebbe, per la maggior parte i fondi limitati sono stati spesi con giudizio. Gli effetti gore e il make-up pratico delle creature dello spazio risultano sufficientemente curati e adeguatamente viscidi e raccapriccianti.

La recitazione è nel complesso solida da parte di tutti i membri del cast, ma una menzione speciale dovrebbe andare, oltre a Rory Culkin (Scream 4) – che interpreta Possum, un tossico amante delle cospirazioni – ai due coltivatori sballoni, Bill Sage (We Are What We AreAmerican Psycho) e Sabina Gadecki (Entourage), nei panni della strana coppia Brock & Peggy. La loro relazione maniacale e alimentata dai cristalli di droga fa da àncora alla pellicola e loro tengono banco con un impeccabile e contorto aplomb. Sage, in particolare, cavalca magistralmente la sottile, ma fondamentale, linea tra il divertente e il terrificante. Vi ritroverete a ridere delle sue buffonate più di una volta nel corso del film, ma quando l’orrore vero finalmente fa capolino imboccato al terzo atto, l’attore cambia marcia e pigia il pedale della paura a tavoletta.

A completare la realtà distorta di WtoW ci si mette poi una serie televisiva ‘finta’ intitolata evocativamente Fists of Justice. Realizzata sullo stile delle sitcom sconclusionate degli anni ’90, ma stranamente fuori luogo nel mondo contemporaneo del film, spezzoni dello show vengono mostrati più volte sullo schermo sia nella realtà effettiva sia in quella alterata di fantasia alimentata dagli stupefacenti e percepibile soltanto da Brock. La psiche dell’uomo è lentamente – e inesorabilmente – consumata e assuefatta al punto che egli inizia a immaginare che i protagonisti, interpretati da Dolph Lundgren – il cui minutaggio è talmente risicato da palesare a posteriori come il suo nome sia strillato sulla locandina a mo’ di specchietto per le allodole – e Shad Gaspard della WWE, stiano attivamente cercando di arrestarlo per le sue attività criminali. Un elemento che contribuisce ulteriormente ad accentuare la natura psichedelica e straniante dell’opera.

In definitiva, Welcome to Willits non è una visione per tutti. Come detto in apertura, non è uno slasher tradizionale e la contaminazione con inusuali elementi di dark humor e sopra le righe potrebbe non convincere i puristi. Resta innegabile comunque che, nonostante alcuni notevoli vincoli di budget, il film – ricordiamo che si tratta di un esordio – sia stato realizzato con amore e talento.

Di seguito il trailer originale: