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Riflessione | Il 2017 del cinema di fantascienza in Italia: un genere che arranca?

26/12/2017 news di Alessandro Gamma

Ripercorriamo l'anno appena trascorso, scavando tra le pieghe della distribuzione e le cifre per capire lo stato di salute di questa categoria filmica

fantascienza 2017 film

Come fatto per il cinema horror, in vista della conclusione di questo 2017 ci sentiamo in dovere di tirare le somme anche su un altro genere che seguiamo da molto vicino: la fantascienza. Storicamente più complesso e difficile rispetto ad altri, è connotato da caratteristiche ben precise, che nel tempo si sono ampiamente imbastardite grazie alla commistione di svariati elementi presi a prestito dal cinema del terrore stesso, da quello di avventura e dal fantasy. Per questo motivo, i film che andremo a prendere in considerazione a prima vista sembrerebbero non appartenere alla stessa categoria, vista la varietà e le differenze tra un titolo e l’altro.

Ci viene in soccorso allora la definizione corrente, secondo cui “la fantascienza è la narrazione o rappresentazione di vicende fantastiche, apparentemente o parzialmente fondate su elementi scientifici. Ha come tema fondamentale l’impatto di una scienza e/o una tecnologia – reale o immaginaria – sulla società e sull’individuo. I personaggi, oltre che esseri umani, possono essere alieni, robot, cyborg, mostri o mutanti; la storia può essere ambientata nel passato, nel presente o, più frequentemente, nel futuro”.

Posta questa premessa, come sono andati gli ultimi 12 mesi? Possiamo ritenerci soddisfatti del numero di film arrivati in sala? La qualità media è stata alta oppure disastrosa? E il pubblico come ha risposto in termini di incassi e presenza? Nelle prossime righe proveremo a rispondere a tutte queste domande, snocciolando dati e tirando le seguenti conclusioni.

Entrando nel dettaglio, nella categoria allargata della fantascienza abbiamo racchiuso 24 pellicole, uscite grossomodo senza concentrazioni tra gennaio e dicembre: Star Wars – Gli ultimi Jedi, Blade Runner 2049, I Guardiani della Galassia 2, Life – Non oltrepassare il limite, Transformers 5, Alien: Covenant, Power Rangers, Valerian e la città dei mille pianeti , Seven sisters, The War – Il pianeta delle scimmie, Ghost in the shell, Geostorm, Kong: Skull Island, The circle, Mazinga Z Infinity, Shin Godzilla, Arrival, The Broken Key, Passengers, Thor: Ragnarok, Spider-Man: Homecoming, Justice League, Gatta Cenerentola e Wonder Woman. Teoricamente, i film di supereroi dovrebbero essere ormai una categoria a sé stante, ma tecnicamente rientrano nella fantascienza, per cui …

Andiamo subito agli incassi: evidentemente, i film di casa Disney guardano tutti dall’altissimo. Gli ultimi Jedi ha segnato la seconda miglior apertura di tutti i tempi negli USA (al momento si attesta intorno ai 10 milioni in Italia), mentre Ragnarok è arrivato a 700 milioni nel mondo (8.8 milioni da noi) e Guardiani della Galassia 2 ha bissato il successo del primo capitolo del 2014 con 7.1 milioni. A ruota i cinecomics dei cugini DC/Warner, ovvero Justice League con 6.7 milioni e Wonder Woman con 3.4 milioni di euro e Spider-Man: Homecoming (mix di Marvel e Sony) con 8.6 milioni. Come dicevamo poc’anzi, proprio una categoria a sé stante dunque e per niente indicativa. I due franchise collegati a Ridley Scott, cioè Blade Runner 2049 – da lui solo prodotto e diretto da Denis Villeneuve – e Covenant, hanno portato a casa rispettivamente 5.4 e 2.6 milioni di euro. Un altro film legato a una saga longeva (e a quanto pare ultimo capitolo, salvo lo spin-off su Bumblebee quasi pronto), Transformers 5, ha tirato su 4.7 milioni, così come The War – Il pianeta delle scimmie, segmento conclusivo della nuova trilogia, è arrivato a 3.7 milioni. Coinvolgiamo anche Passengers, uscito il 30 dicembre 2016, capace di registrare il secondo risultato assoluto tra i ‘non Disney’, con 5.1 milioni. Risultati tutto sommato positivi anche per Kong: Skull Island (secondo capitolo anche lui di una saga in divenire) con 3.2 milioni di euro e per Arrival (altro film di Villeneuve) con 2.8 milioni. Appena sotto a questi troviamo l’ambizioso Valerian, con 2.4 milioni, il contestatissimo Ghost in the Shell, con 2.2 milioni e Life, con 1.5 milioni. E se gli 1.6 milioni racimolati da Geostorm non sorprendono (anzi, un po’ si viste le critiche non proprio lusinghiere che lo avevano accompagnato all’uscita), stupiscono in positivo i 2.1 milioni di euro incassati dal ‘piccolo’ The Circle (ultima apparizione di Bill Paxton). Unico kolossal a non arrivare al milione resta così Power Rangers, fermatosi a 700 mila euro. A completare il quadro ci sono quindi Mazinga Z Infinity, con 440 mila euro e Shin Godzilla, con 100 mila, entrambi limitati da una distribuzione assai ristretta. Curioso il caso di Seven Sisters, pellicola uscita in tutto il mondo direttamente su Netflix ma da noi portata al cinema dalla Koch Media, con discreto successo, visto che ha incassato al momento oltre 1 milione di euro.

Da segnalare anche due film italiani: l’animato Gatta Cenerentola di Rak, Cappiello, Guarnieri e Sansone e The Broken Key di Louis Nero. Magrissima consolazione, visto che il pubblico nostrano non li ha certo premiati, garantendo al primo solo 305 mila euro (il budget era di 1.2 milioni) e relegandolo l’altro alla penultima posizione assoluta con meno di 130 mila euro raccolti.

Ora, cosa possiamo dedurre da tutte queste cifre? Dati alla mano, sembrerebbe che lo stato di salute della fantascienza sia piuttosto buono qui in Italia. Non sarà sfuggito però anche ai meno attenti che il 90% dei film citati – e tutti quelli che hanno raccolto più di 1 milione (più Power Rangers) – siano in realtà potenziali blockbuster da milioni di dollari di budget (i 18 milioni di The Circle sono con ampio distacco un’eccezione; un paio stanno intorno ai 50 milioni, tutti gli altri vanno dai 100 ai 300 milioni) e infarciti di superstar di Hollywood che spaziano da Jennifer Lawrence a Chris Pratt, da Amy Adams a Scarlett Johansson, passando per Gerard Butler e Tom Hanks (e non stiamo parlando dei Marvel/Disney e DC/Warner). Questo ha portato diversi di essi a essere considerati addirittura dei veri e propri flop (Ghost in the Shell, Covenant, Geostorm, Valerian, Life, 2049, Power Rangers). Un segnale non certo positivo per il genere, oltre che un’indicazione sui gusti del pubblico locale, attirato probabilmente più dai nomi dei protagonisti che dalla storia in sé. I motivi di questi insuccessi molto costosi possono essere vari, fatto sta che non possono che andare a incidere su tutta la grande famiglia allargata della sci-fi, che tolti appunto quelli citati tra parentesi, ride solo per gli ennesimi capitoli di saghe molto note e/o in fieri (vedi Kong). Il resto sono titoli arrivati nei cinema solo per qualche giorno.

Cos’è rimasto fuori? Beh, l’offerta di Netflix ovviamente. Da film originali come Okja e La Scoperta a quelli solo distribuiti come iBoy, Bokeh e Lo spazio che ci unisce. Questi ultimi due avrebbero potuto performare bene in sala? Circoscrivendo all’Italia, che comunque a grandi linee nel suo piccolo sembra apprezzare il genere, è possibile – a patto di una permanenza superiore ai 2 giorni. Attenzione però: il primo, che può vantare nel cast la presenza dell’astro nascente Maika Monroe, è islandese; il secondo è stato tra i bagni di sangue più pesanti del 2016 nel resto del mondo. Facile capire dunque perchè nessun distributore ci abbia nemmeno provato. Stesso discorso per i russi AttractionGuardians – Il Risveglio dei guardiani. Per il resto, il cinese Bleeding Steel con Jackie Chan non dovrebbe avere speranza di arrivare qui da noi, mentre Atomica con Dominic Monaghan e Beyond Skyline con Frank Grillo e Iko Uwais verranno quasi certamente messi a catalogo da qualche piattaforma streaming entro pochi mesi.

Discorso a parte merita invece Neill Blomkamp. Fatto in qualche modo ‘fuori’ dalla Fox e da Ridley Scott, il regista sudafricano ha dovuto abbandonare il suo progetto di Alien 5, a cui lavorava da tempo, per lasciare strada a Covenant. Il risultato è stata così l’apertura degli OATS Studios, attraverso i quali ha lanciato svariati cortometraggi assolutamente pionieristici come Rakka, Firebase e Zygote (nei quali recitano anche Sigourney Weaver e Dakota Fanning). Chissà che nel prossimo futuro – pura sci-fi quindi … – qualcuno di essi non diventi un lungometraggio.

Per concludere questa finestra sugli ultimi 12 mesi, il 2018 non sembra promettere nulla di buono, visto che Downsizing – Vivere alla grande, che possiede esattamente tutte le caratteristiche sopra elencate (budget da 68 milioni di dollari e star del calibro di Matt DamonChristoph Waltz), dopo non aver esaltato nessuno alla presentazione all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, ha aperto in patria con soli 7 milioni nel weekend di Natale … Magari saprà fare meglio in febbraio God Particle/La particella di Dio, terzo capitolo della saga iniziata con Cloverfield nel 2008. Se il buongiorno della fantascienza di vede dal mattino (di Santo Stefano), c’è ben poco da stare tranquilli.

Il trailer di Blade Runner 2049: