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Titolo originale: Black Panther , uscita: 13-02-2018. Budget: $200,000,000. Regista: Ryan Coogler.

60 cose da sapere su Black Panther di Ryan Coogler

12/02/2018 news di Redazione Il Cineocchio

Tutto ciò che dovete conoscere sul nuovo film della Marvel che ci porta nel misterioso regno di Wakanda insieme al protagonista Chadwick Boseman

Black Panther (la nostra recensione) supereroe Marvel già introdotto in Captain America: Civil War nel 2016 (le 70 cose da sapere sul film) e incarnato da Chadwick Boseman, è pronto ad approdare nelle sale italiane con il suo film solista, in uscita il 14 febbraio. Diretto da Ryan Coogler (Creed – Nato per Combattere), il 18° lungometraggio appartenente al MCU ci mostra per la prima volta il ricco regno di Wakanda, uno stato immaginario avanzatissimo tecnologicamente, che Ulysses Klaw (Andy Serkis) descrive come “la vera El Dorado”, una zona dell’Africa rimasta celata agli occhi della società occidentale per secoli, come dimostra l’assoluta ignoranza in merito dell’agente Everett Ross (Martin Freeman). Viene esplorata dunque la misteriosa civiltà, in cui coesistono in perfetto equilibrio innovazione e tradizione, e seguiti i primi passi di principe T’Challa (ovvero Pantera Nera) a capo del regno, dopo l’assassinio del padre. Protagonisti del film sono anche Michael B. Jordan, Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Daniel Kaluuya, Letitia Wright. Winston Duke, Angela Bassett e Forest Whitaker.

Questa la sinossi ufficiale:

Ambientato dopo gli eventi raccontati in Captain America: Civil War, il film segue T’Challa che, dopo la morte di suo padre, il re di Wakanda, torna a casa nella nazione africana isolata e tecnologicamente avanzata per salire al trono e prendere il suo posto come legittimo re. Quando però un potente vecchio nemico ricompare, il coraggio di T’Challa come re – e come Black Panther – viene messo alla prova quando viene trascinato in un formidabile conflitto che mette in pericolo il destino del Wakanda e di tutto il mondo. Di fronte a tradimento e pericolo, il giovane re deve radunare i suoi alleati e scatenare il pieno potere di Black Panther per sconfiggere i suoi nemici e garantire la sicurezza del suo popolo e del loro modo di vivere.

In attesa di vedere il supereroe del fumetto creato da Stan Lee e Jack Kirby negli anni ’60 entrare in azione, scoprite tutte le curiosità sui protagonisti, i costumi e la messa in scena nelle nostre 60 cose da sapere su Black Panther:

1) Black Panther riprende da dove si è interrotto Capitan America: Civil War, nello specifico dal momento in cui T’Challa viene a sapere della morte del padre e scopre cosa implica tale perdita per il Wakanda. Il supereroe deve quindi capire come bilanciare le sue responsabilità come re del suo paese con quelle di paladino dell’umanità intera.

2) E’ presente l’immancabile cameo di Stan Lee.

3) Il produttore Nate Moore ha descritto Black Panther come con un mix tra un capitolo James Bond e Il padrino (The Godfather), con un tocco di globe-trotting in giro per il mondo.

4) Una parte del cinecomic sarà dedicata a mostrare la vita di T’Challa prima di diventare Black Panther.

5) Ampio spazio è dedicato anche alle Dora Milaje, una milizia speciale di guerriere donna al servizio del re, al modo in cui operano e al loro ruolo in Wakanda.

6) Moore ha paragonato in termini di impegno politico Black Panther e Captain America: The Winter Soldier, poiché entrambi i film lo sono intrinsecamente senza cadere però mai nell’eccesso.

7) La vena “comica” di Black Panther è anch’essa più linea con Winter Soldier che con Guardiani della galassia (Guardians of the Galaxy) o con Ant-Man.

8) Moore ha anche parlato di Shuri, la sorella sedicenne di T’Challa, a capo del Wakanda Design Group, e l’ha descritta come “la persona più intelligente del mondo, più intelligente di Tony Stark“. E’ un po’ una versione wakandiana del Q di James Bond per T’Challa e fornisce al paladino gadget e know-how per assisterlo durante le sue imprese. Tra questi c’è un costume tecnologicamente aggiornato.

9) Aspettatevi di vedere la ricchezza e la tecnologia futuristica del Wakanda in tutto il suo splendore.

10) Verrà mostrata la mitologia di Black Panther: scopriremo l’Erba a Foglia di Cuore (la cui ingestione dona capacità sovrumane ai membri della famiglia reale dopo aver assunto il titolo di Pantera Nera), la Dea Pantera e le altre divinità. Sarà anche esplorato il contrasto tra la superiorità tecnologica di Wakanda e antiche pratiche rituali e credenze religiose locali.

11) Ci è dato presumere che il Soldato d’Inverno (ovvero Bucky Barnes) sia ancora sotto ghiaccio.

12) Black Panther non è legato alle precedenti linee narrative sviluppate dell’MCU, ma ciò che accade nel film ha sicuramente effetto sull’andamento futuro dell’universo cinematografico Marvel.

13) Non ci sarà il solito supervillain o un’apocalisse imminente, ma il cattivo con cui dovrà scontrarsi Black Panther è un nemico ben più personale e con un obiettivo specifico.

14) Questa versione della storia di Black Panther è stata ispirata dalle run a fumetti di Christopher Priest e Ta-Nehisi Coates. Inoltre hanno avuto un impatto non indifferente i disegni dell’illustratore Brian Stelfreeze, che hanno influito sulla configurazione del Wakanda e della sua tecnologia.

15) La trasposizione cinematografica del controverso M’Baku lo vede quale leader del popolo Jabari, minoranza religiosa in Wakanda che vive isolata sulle montagne.

16) Quando si tratta di azione, aspettatevi stili di combattimento, armi e veicoli che non avete mai visto prima in un film della Marvel.

17) Il MCU avrebbe potuto far capolino in Wakanda già in Iron Man 2, ma il team creativo non ha voluto esplorare la nazione, la sua cultura e la sua tecnologia fino a quando non avesse definito appieno una sua rappresentazione convincente e completa.

18) Vedremo un Black Panther leggermente diverso rispetto a quello comparso in Captain America: Civil War; infatti ora che T’Challa è tornato a casa ed è circondato da amici e familiari, si lascerà un po’ più andare e apparirà meno formale.

19) Boseman si è allenato con il grande esperto di arti marziali Marrese Crump (le cui abilità si possono assaporare nella sfida all’ultimo colpo contro Tony Jaa in The Protector 2) per rimanere in forma per i combattimenti durante il periodo intercorso tra Civil War e questo film.

20) Se sperate in qualche parentesi romantica per T’Challa nel cinecomic, potreste avere fortuna …

21) Jordan (Creed ‑ Nato per combattere), che interpreta Erik Killmonger, è stato introdotto nella produzione qualche tempo dopo rispetto al resto dei protagonisti. Questo in realtà ha potenziato i punti di forza dell’attore e del suo personaggio e l’isolamento l’ha aiutato nell’interpretazione, dal momento che è in conflitto con l’eroe principale. L’attore è stato molto sulle sue durante le riprese proprio per questo motivo.

22) Per quanto riguarda gli stunt, Jordan ha voluto realizzarne il più possibile in prima persona. L’unica eccezione? Saltare fuori da un edificio di cinque piani, acrobazia che ha lasciato ai professionisti.

23) Il personaggio della Nyong’o (12 anni schiavo), Nakia, una combattente che difende le donne africane dai rapimenti e dalle violenze delle milizie autoctone, verrà approfondito maggiormente, come pure altri personaggi femminili di Black Panther, all’interno dei prossimi film del MCU.

24) Seppure la maggior parte del film sia stata girata in lingua inglese, la Nyong’o ha dovuto imparare per alcune scene l’Hausa (idioma parlato nella zona centrale dell’Africa).

25) Lo stile di combattimento di Nakia è un insieme di mosse tratte da judo, ju-jitsu, silat ed escrima (un’antica arte marziale filippina conosciuta anche come FMA ossia Filipino Martial Arts). La Nyong’o ha perciò dovuto affrontare un duro training per apprendere tali tecniche.

26) Sebbene sia stato introdotto già in Civil War, l’agente della CIA Everett Ross (Martin Freeman) gioca un ruolo ben più cruciale in Black Panther.

27) Ulysses Klaw è uno dei pochissimi stranieri (è di origini sudafricane) che si siano avventurati in Wakanda e ne siano usciti vivi, il che lo rende una notevole fonte di conoscenza proibita e un uomo molto pericoloso.

28) La scena dell’interrogatorio è ambientata in Corea del Sud, dove Klaw è stato catturato.

29) E’ la prima volta che la costumista Ruth E. Carter, che ha ottenuto ben due candidature agli all’Oscar per Malcolm X e Amistad, lavorato nell’universo Marvel.

30) Per la creazione dei costumi, la Carter ha tratto ispirazione non solo dai fumetti di Black Panther, ma anche da tutte le aree dell’Africa, così da non concentrarsi sullo stile di una sola regione.

31) Coogler ha condiviso con lei una sorta di Bibbia del ‘progetto costumi’, che conteneva tutte le tribù dei wakandiani e le loro origini, per guidare meglio il processo di creazione.

32) La costumista ha dovuto tenere in considerazione le necessità a livello pratico durante la progettazione degli indumenti, soprattutto per gli stunt di personaggi appartenenti alla Dora Milaje.

33) Secondo quanto spiegato dalla Carter, questo è il modo in cui è riuscita a conferire un senso di forza alle guerriere della Dora Milaje attraverso i costumi: “Volevamo dare loro maggiore presenza scenica, più autorità. Che loro devono avere. Sono ragazze toste che proteggono il re, almeno finché T’Challa non indossa la tuta di Black Panther. Non volevamo che un personaggio in tuta di pelle se ne andasse in giro con delle ragazze in costume da bagno. Abbiamo sviluppato [i loro costumi] più come quelli di veri guerrieri. Veri guerrieri che hanno bisogno di avere le braccia protette e poi scudi e armature, armi e scarpe – come se fossero davvero destinate a combattere. C’è voluto un po’ di tempo per arrivarci, perché tutte noi, come donne, vogliamo essere quel tipo di ragazza che sa friggere il bacon e fare tutte le altre cose. Ma alla fine, deve sentirsi emancipata”.

34) Il look di T’Challa è stato disegnato per trasmettere un messaggio particolare: “L’abbiamo concepito per rendere la sensazione di ciò che tipicamente accade in una sala del trono: si ha il re e la corona e, molto probabilmente, è il capo dell’esercito. Quindi gli abbiamo dato due cose: un tipo di sandalo aperto così che desse l’idea di africanità, ma anche un bellissimo smoking. Gli abbiamo donato un bellissimo mantello adornato in Kente (o Akan), e poi gli abbiamo dato stivali e pantaloni militari. Quindi riesce a dare due messaggi: è principesco, elegante, ma è anche il capo dell’esercito e ci troviamo in Africa“.

35) L’aspetto di Nakia invece è duro, terroso e un po’ ruvido all’inizio, a significare il suo ruolo di guardia, ma si concretizza in qualcosa di più personale e stratificato, mentre la storia avanza e mentre impariamo di più sul personaggio.

36) Non aspettatevi una diretta riproduzione dagli indumenti visti nei fumetti, in particolare delle Dora Milaje e di Nakia, poiché la Carter ha voluto creare per il pubblico qualcosa di nuovo, tenendo conto anche delle ragioni pratiche.

37) Le varie tribù di Wakanda si distinguono in parte per i colori che utilizzano: “C’è la River Tribe, che ha il verde. C’è la Border Tribe, che ha il blu. Ci sono la Pantera e il palazzo reale, che hanno nero e porpora. I Jabari hanno il color legno. Abbiamo seguito una direzione molto precisa ed è venuta da Ryan [Coogler].”

38) Allo stesso modo, la scelta dei materiali degli abiti rimanda all’origine tribale: “La River Tribe / Tribù del Fiume al fiume e alle conchiglie; non abbiamo usato conchiglie con nessun altro a meno che non facesse parte della River Tribe, e questa è la tribù di Nakia. La Border Tribe / Tribù del Confine è [contraddistinta dal] legno, le venature del legno e la forza, e abbiamo un personaggio [nel fumetto] la cui armatura è realizzata interamente in legno ed è sicuramente presente. E’ tutta una questione di materiali. Mi preoccupa un po’ il fatto che quando inquadriamo diversi materiali, a volte ne risulta un tremolio o la sensazione che danno sul girato le perline … Nella cultura africana ci sono tonnellate di perline. Perline ovunque. Ho perline dappertutto. E così quei tipi di materiali sono nel film. E poi alcuni materiali nuovi che abbiamo creato, perché è un mix di antiche tradizioni e nuovo. Quindi è in serbo un mix e anche qualche plissettatura stile Miyake”.

39) La costume designer e il suo team hanno ricevuto il controllo creativo sul design senza doversi preoccupare troppo per le tute da motion capture e per gli elementi generati in computer grafica: “Non mi è stato praticamente chiesto di mettere a nessuno una tuta blu [per la mocap]. Al massimo, mi è stato chiesto di far indossare a qualcuno una manica con una fascia blu in modo che potessero rimuovere qualcosa in post-produzione“.

39) I costumi delle Dora Milaje includono, in primo luogo, il colore rosso per rappresentare un certo numero di culture africane e anche i fumetti originali, insieme a una tablatura di perline tipica dei talismani di protezione, [per] gli spiriti benigni e la buona sorte, e per [dare] un senso di appartenenza, come se il costume potesse essere tramandato da madre a figlia.

40) Quella del Wakanda è una cultura in cui spesso si cammina a piedi nudi, tre persone su cinque girano scalze; ciò è stato preso in considerazione per le decisioni prese nell’ideazione dei costumi.

41) La Carter si è basata su luoghi reali e sui costumi del luogo per i diversi distretti del Wakanda: “Mi sono convinta che Step Town fosse come Brooklyn. O la NYU. E poi direi che un altro distretto era come l’Upper West Side, dove ci sono più famiglie ed è più tranquillo, ma è sempre New York. Ho usato Manhattan, fondamentalmente, come mio modo personale per ricordare cosa visualizzare nelle diverse parti di Wakanda. E aveva un senso, sapete. C’è un’area principalmente medica, quindi pensavo, sì, è come l’area medica della UCLA. Entri in alcune di quelle comunità e ci sono i dottori e le persone che camminano”.

42) Per definire l’aspetto del Wakanda, la scenografa Hannah Beachler e la sua squadra hanno esplorato la cultura, i paesaggi e gli stili africani, per poi fonderli con tecnologie all’avanguardia.

43) Il produttore Nate Moore si è riferito alla loro vision del Wakanda come a “una lettera d’amore per l’Africa“, ​​perché hanno attinto da così tanti paesi e culture diverse.

44) La scenografa aveva lavorato già sui precedenti film di Coogler, Creed – Nato per combattere e Fruitvale Station, quindi tra i due l’affiatamento era già alto.

45) T’Challa è uno degli uomini più facoltosi del mondo, anche più di Tony Stark, e questo “grazie al vibranio e alla conoscenza e alla capacità di lavorare il vibranio”

46) La panoramica sul Wakanda include anche i poli tecnologici in cui si lavora tale raro materiale, nonché i suoi giacimenti: “Così abbiamo qui il nostro Wakandan Design Group, che si è evoluto gradualmente nel luogo in cui tutta la tecnologia è stata creata. Abbiamo la nostra miniera di vibranio, che è – l’abbiamo ricreata – questa specie di roccia luminosa blu. Ci abbiamo girato intorno un sacco: cos’è il vibranio, perché lo vediamo nello scudo di Cap ed è decisamente un metallo, quindi abbiamo diversi stadi del vibranio. Lo vedremo molto nella sua forma grezza, non quando diventa una lega, momento in cui ha un aspetto simile all’acciaio inossidabile”.

47) Un tema portante nei design di Black Panther è costituito dall’interfacciarsi tra vecchio e nuovo e di cui un sorprendente esempio è la sabbia: “La loro sabbia rappresenta molto della loro tecnologia e molto abbiamo preso dall’uso della divinazione della sabbia in svariate differenti culture africane – [quindi] ancora una volta, mescolando il vecchio e il nuovo.”

48) Ci saranno inoltre dei mezzi di trasporto davvero spettacolari, tra cui un treno in vibranio: “Vedrete il Royal Talon Fighter” ha spiegato la scenografa, “che è l’astronave del re. Ha la sua scorta di Talon Fighter, come una sorta di Air Force One. Subito dopo è venuto il Dragon Flyer con un tipo di ali che […] – sapete, era interessante. Ryan era in Africa lo scorso febbraio e mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Ehi, ho visto questa cosa davvero fantastica, questo pavone … ‘ – [dato] che nell’aspetto il velivolo è molto simile a un pavone – e lui ha detto qualcosa del tipo ‘E’ lui! Questo è il Royal Talon Fighter’. Ne abbiamo parlato in molti scambi di opinioni e abbiamo concluso con l’idea di qualcosa di simile a una maschera. Quindi, quando lo guardi di lato, sembra una maschera vista dal basso, il Royal Talon Fighter. Ma siamo partiti e abbiamo iniziato con il pavone per il Dragon Flyer ed è evoluto da solo e ha iniziato ad apparire come una libellula. Quindi quel nome è emerso a causa del suo aspetto. Pensavamo: “Sì, è un Dragon Flyer [ossia una libellula]”.

49) La Beachler e il suo team hanno voluto altresì esplorare le parti più antiche del Wakanda, così da collegarsi alla storia della nazione: “Le Warrior Falls [le cascate], che dialogano anche con la Città dei morti [City of the Dead] e la Hall of Kings, saranno belle da vedere, perché ci riportano all’antichità. Warrior Falls è il luogo dove combattono i pretendenti al trono ed è presente [anche] nel fumetto. Ma sono delle cascate naturali e ci sono delle sporgenze, con tutta questa gente che può starci sopra”.

50) Le diverse regioni del Wakanda sono importanti quanto le diverse tribù che la popolano: “Ogni tribù ha il suo sigillo, che vedrete nella Sala del Trono, [ossia] il consiglio tribale. Ma ognuno ha un proprio elemento identificatore per la propria tribù. Quindi per la tribù del Confine ci sono i cavalieri, ispirati al Lesotho in Sudafrica. Quella dei Mercanti ha un simbolo che abbiamo ricavata da una lingua della Nigeria e in tal maniera l’abbiamo realizzato. Per la Golden Tribe c’è il sole, e abbiamo usato quello che si trova in molti dei simboli per il sole in molte tribù africane, che è [spesso] lo stesso. Ma questo motivo è il più antico”.

51) Invece, “La tribù del Confine, rappresenta la facciata del Wakanda, ciò che le persone al di fuori del mondo – nel nostro mondo – vedono del Wakanda, ovvero le tradizionali capanne di fango, come in Lesotho”.

52) Un’altra fascinosa area che la Beachler ha portato alla luce è la City of the Dead e come si lega alla mitologia di Black Panther: “Volevamo inserire l’idea di Angkor Wat. Volevamo introdurre un tipo di tecnologia molto low-tech, [introdurre] molto fuoco. Vedrete davvero che è il posto dove si trovano tutti i nostri antenati. Vedrete molte maschere, maschere da pantera e vedrete come si svolgono molti rituali, come quello dell’Erba a Foglia di Cuore”.

53) Poi c’è la capitale di Wakanda, Golden City, e il suo mix di alta tecnologia e tradizione: “Abbiamo lavorato molto sul suo aspetto e su questo set, mescolando lo stile tradizionale con il nuovo. In questa città vedrete un sacco di tetti di paglia sui grattacieli. Vedrete tutti i veicoli volanti. Vedrete tutti gli hovercraft che abbiamo ideato. Tutto è metropolitano. Ma non è una tecnologia irraggiungibile. Molte delle tecnologie che abbiamo realizzato sono quelle che in 25 – 30 anni tutti potremmo sperimentare. Penso che l’aspetto più divertente di questo film sia che non è così lontano nel futuro. Molto di ciò che potete vedere è lì nelle proposte in via di sviluppo e nei disegni che le persone stanno portando avanti nel mondo reale. La capitale ha uno stile Afropunk. Vogliamo far comprendere che stiamo usando i tatuaggi e tutto il resto come un modo per comunicare una tecnologia indossabile. Le perline Kimoyo che credo tutti saranno entusiasti di vedere nel modo in cui le abbiamo gestite”.

54) Per Gorilla City, nella regione dei Jabari, guidati da M’Baku, ha invece spiegato: “Penso che tra le mie preferite ci sia la terra dei Jabari. Abbiamo deciso – ancora una volta insieme io e Ryan-, e ci siamo divertiti tanto a sperimentare. Lui era del tipo: ‘Che ne dici della neve?’ E avevamo parlato al telefono per un paio di mesi, prima di arrivare davvero sul set. [E io replicai qualcosa del tipo], ‘La neve’? In Africa? Di cosa stai parlando?’ Inizio a guardare le foto e vedere i leoni con la neve. Chi l’avrebbe mai detto?? E poi mesi più tardi, eccoci qui, in piedi in una distesa di neve alta 7.000 piedi in Sudafrica. Lui mi disse: ‘E se i Jabari invece […]’ – perché iniziammo con il collocarli giù, nella foresta pluviale – ‘ … e se fossero sulle montagne innevate?’ ‘Ok, facciamolo. optiamo per la neve’. E lo abbiamo fatto, ed è stato favoloso. Quindi mettiamo Gorilla City sulla neve, in montagna, per aiutare a isolarli un po’. Ed è tutto in legno, quindi abbiamo lavorato davvero duro su come poter unire tradizione e tecnologia al di fuori dell’uso del vibranio per i Jabari”.

55) La sala del trono è un set straordinario, che funge da epicentro per le decisioni più importanti: “La Throne Room … abbiamo lavorato duramente su questo progetto. Volevo che fosse intimidatoria, nel modo in cui non ti viene voglia di stare lì in piedi. Quindi ho pensato, ‘E se appendessimo delle lance?’ È iniziato con le lance e sono tutte puntate contro di te e poi dietro abbiamo M’Baku, e tu pensi, ‘Okay, questo è un po’ intimidatorio’. Le abbiamo trasformate in tronchi giganti con punte di lancia. E’ una società che usa ancora moto il legno. E c’è una capanna per la guarigione!”.

56) Non tutto Black Panther si svolge nel Wakanda. Il team si è recato in Corea del Sud per trarre ispirazione per la scena del casinò e la sequenza d’azione al suo esterno: “E’ stato tutto realizzato dal vero, ossia al mercato del pesce, il Jagalchi Fish Market, quando eravamo in Corea del Sud. Ryan è davvero bravo in questo, e mi incoraggia molto. Quindi, siamo andati là, dopo aver esplorato molti, molti bellissimi hotel per girare la scena del casinò. E lui mi dice, mi trascina da parte, e [propone qualcosa] tipo, ‘E se fosse un casinò sotterraneo, e camminassero attraverso questo mercato del pesce e tu entrassi in questo casinò davvero splendido?’ E io l’ho solo guardato, e ho affermato, ‘Siamo a posto’. Ho subito tirato fuori il mio iPhone e ho iniziato a prendere appunti su come avrebbe dovuto essere questo posto, l’ho inviato direttamente agli illustratori e ho detto: ‘Procediamo. Sarà molto divertente’.

57) Anche le opere architettoniche della compianta designer Zaha Hadid hanno ispirato la Beachler, così come il design tradizionale degli edifici che ha visto nel corso dei suoi viaggi in numerosi luoghi in tutta l’Africa.

58) Molti degli elementi di design hanno anche un’anima sonora e sono destinati a trasmettere vibrazioni, proprio come il vibranio, e onde sonore vibrazionali attraverso l’aria che possono consentire le comunicazioni.

59) Al fine di ammorbidire alcuni degli spazi più ‘scarni’, specialmente nei momenti più intimi durante i dialoghi tra i personaggi, la scenografa ha utilizzato elementi naturali come la terra, il fango, la sabbia e le piante della savana. L’idea è di fornire un piacevole contrasto con il vetro e il metallo utilizzati nel design di scenografie più marcatamente tecnologiche.

60) Pur cercando di dare l’idea di una civiltà decisamente avanzata tecnologicamente, gli scenografi hanno cercato di rendere le costruzioni e gli armamenti il meno ‘extraterrestri’ possibile.

Di seguito il trailer ufficiale italiano: