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9 cose da sapere su Leatherface di Alexandre Bustillo e Julien Maury

14/09/2017 news di Redazione Il Cineocchio

Alcune delle più interessanti curiosità sull'ottavo capitolo della saga di Non Aprite Quella Porta

Leatherface (la nostra recensione) di Alexandre Bustillo e Julien Maury (À l’intérieur) racconta la vicenda all’origine di uno dei villain più iconici della storia del cinema dell’orrore. Quattro adolescenti violenti, scappati da un ospedale psichiatrico, rapiscono una giovane infermiera e la portano con loro in un viaggio fino all’inferno inseguiti da un poliziotto altrettanto squilibrato in cerca di vendetta. Uno di questi ragazzi è destinato a vivere eventi tragici e una serie di orrori che distruggeranno la sua mente per sempre, trasformandolo nel mostro noto come Leatherface, o Faccia di cuoio. Del cast fanno parte Jessica Madsen (Breathless), Sam Coleman (Il trono di spade), Sam Strike (Bonded by Blood 2)James Bloor (Dunkirk), Vanessa Grasse (Roboshark), Lili Taylor (The Conjuring) e Stephen Dorff (Blade).

leatherface film posterDi seguito trovate le 9 cose da sapere sull’horror:

1) La produttrice esecutiva Beth Bruckner dà un’idea di quello che ha portato i filmmaker ad approfondire la storia di Leatherface: “Con Millennium Films l’anno prima avevamo fatto Non aprite quella porta 3D, avevamo riscosso un certo successo e volevamo continuare con il franchise. È stato un processo di sviluppo interessante perché tutti volevamo fare un film indipendente – diverso dagli ultimi due film della saga, anche dal punto di vista stilistico”.

2) Lo sceneggiatore Seth Sherwood ricorda il momento iniziale del progetto, quando è stato coinvolto per la scrittura del racconto iniziale: “Mi hanno richiesto un pitch. Avevo già incontrato quelli della Millennium e sapevano che l’horror era il mio genere. Sapevano anche che ero veloce e io sapevo che loro avevano poco tempo per lavorarci. Mi hanno detto che doveva essere un prequel e questa era l’unica cosa su cui dovevo lavorare. Qualsiasi cosa volessi fare doveva basarsi su quello … volevano usare la famiglia e farla combaciare con alcuni personaggi di Non aprite quella porta 3D e del film originale. E la continuità narrativa doveva essere solo rispetto a questi due film, quindi nell’ordine prima questo, poi l’originale e poi quello in 3D.”

3) Sherwood ha definito anche l’arco temporale di Leatherface: “Rispetto al capostipite del 1974, la nostra scena di apertura è ambientata circa vent’anni prima, nel 1955, e poi salta a una decina d’anni dopo, nel 1965.”

4) Lo sceneggiatore ha poi parlato dell’approccio dei due registi: “Per il pitch di Leatherface avevo realizzato una piccola presentazione illustrata, perché è una modalità che mi aiuta a pensare. Non sempre gli sceneggiatori lo fanno, ma per me era molto forte il piano visivo e volevo mostrare la mia idea a Millennium. Lo hanno visto e gli è piaciuto. Ho scritto la sceneggiatura e quando loro hanno incontrato i registi si sono limitati a dargliela, senza mostrargli il resto del lavoro che avevo assemblato. Poi, la prima volta che ho parlato con loro, mi hanno detto: ‘Vogliamo che questo film assomigli a La rabbia giovane di Terrence Malick e che ci sia un’atmosfera retrò’.

leatherface film5) Secondo il protagonista Stephen Dorff, i richiami ad alcuni grandi film del passato sono anche altri: “Ci saranno richiami a Stand by Me – Ricordo di un’estate di Rob Reiner, con bambini confusi, disturbati, con immagini che sono una sorta di mix fra La rabbia giovane e Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola. Mi piace il tipo d’ispirazione che hanno avuto per questa storia.”

6) Sherwood, addentrandosi nel suo approccio: “La storia racconta di cinque adolescenti in fuga da un ospedale psichiatrico. Volevo mostrare cosa era successo a Leatherface. Ho visto il film originale e letto un sacco di interviste a Tobe Hooper e Anne Gunner. Erano stati i primi a interpretare Leatherface ed entrambi dichiaravano che questo personaggio non esisteva senza le sue maschere. Erano le maschere a definirlo: nell’originale, faccia di cuoio ha tre maschere diverse e ognuna gli dà una personalità differente. Considerato questo aspetto e considerando le cose che fa e le sue manie, volevo capirne la genesi prima della maschera. Per me si avvicinava più a Batman Begins che a La minaccia fantasma (Star Wars – Episodio I).

7) L’autore dello script si è poi soffermato sulla nota famiglia disfunzionale: “Ho provato a far combaciare gli elementi che conosciamo e a lavorarci su. Nel film originale vediamo solo una famiglia di pazzi cannibali. Negli altri film abbiamo avuto piccoli indizi sui loro nomi, su chi sono e cosa fanno. Quindi ho cercato di raccogliere i vari elementi, fare delle scelte e mettere insieme i pezzi. L’unica cosa che volevo fare era introdurre la Matriarca, Verna, che non avevamo mai visto prima.”

leatherface film bustillo 20178) Il produttore Les Weldon ha confermato che nel film si è optato per effetti speciali e protesi vere, per concentrarsi su immagini che sembrassero reali senza ricorrere alla computer grafica. Quando c’è del sangue è sangue vero, non si tratta di CGI: “Hanno realizzato un’incredibile varietà di protesi e intendo dire proprio tutto, dalle teste dei maiali ai corpi tagliati in due, agli arti a interi corpi che, messi accanto a quelli degli attori, sembravano i loro gemelli. Sul set c’era persino gente che non riusciva a distinguere fra l’attore reale e la sua copia!”

9) Mentre cinque dei sette film della saga di Non aprite quella porta sono stati girati in Texas, uno in California e uno in Louisiana, le riprese in Bulgaria segnano la prima location fuori dagli Stati Uniti. Il paese dell’Europa sudorientale ha offerto ai registi una varietà di location molto comode, insieme agli studios Nu Boyana Film immersi in un versante della montagna nei pressi di Sofia. Ha commentato Weldon: “Ricreare il Texas in Bulgaria sembrava molto difficile, perché spesso l’idea americana del Texas si limita a una strada polverosa con una carcassa di bue o un teschio sul ciglio della strada, deserti e pianure sconfinate. In verità, come tutti i texani sanno, una parte enorme di questo stato è ricca di boschi e colline, proprio come gran parte della Bulgaria”.

Di seguito il trailer ufficiale italiano di Leatherface, nei cinema dal 14 settembre: