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La stagione 6 di Homeland sarà ambientata a New York

13/01/2016 news di Redazione Il Cineocchio

Il CEO di Showtime David Nevins ha parlato anche del futuro della serie e dei suoi protagonisti

La Showtime ha annunciato oggi che Homeland tornerà in patria per la sua sesta stagione. Il nuovo CEO della rete, David Nevins, ha riferito infatti che la serie sarà ambientata “a e intorno a New York City” e dopo diverse stagioni in Medio Oriente e in Europa (l’ultima), il fulcro dell’azione tornerà negli USA dacché “c’era un forte interesse a raccontare una storia domestica“, sebbene “non si rimarrà necessariamente da quelle parti per sempre”.

Seguendo il percorso di reinvenzione dello show cominciato a partire dalla season 4, non si sa però ancora quale possa essere il futuro focus, anche se il manager ha affermato di essere sempre “in soggezione” verso ciò che Alex Gansa e gli altri autori realizzano ogni volta.

HomelandUno dei punti nodali è certo il destino di Peter Quinn (Rupert Friend) che, dopo essere stato trascinato dall’altra parte del mondo in fin di vita, è ora in coma, con Carrie (Clare Danes) che pensa di ucciderlo per il suo bene. Nevins intanto non ha rivelato nulla a riguardo, limitandosi a dire che “Homeland è uno show che ha già ucciso uno dei suoi protagonisti“, e aggiungendo che “vuole essere realistica. Non si tratta di un gioco. E non ci sarà certo una soluzione soprannaturale”. Dunque per Quinn un ritorno alla sua precedente attività di sicario è improbabile, anzi “non tornerà assolutamente allo stile di vita che ha tenuto in passato”. Inoltre, secondo il CEO, ci sarebbero già state le prime discussioni con Gansa su come e quando terminerà la serie, ma l’evento non è imminente ed “egli tende ad affrontare le stagioni una alla volta”.

Infine, ricollegandosi al fatto che Homeland prende di solito spunto da fatti di attualità, alla richiesta se verranno inserite nella trama le recenti vicende legate al boss messicano El Chapo, Nevins ha replicato: “Non ho idea se Alex [Gansa] ci abbia pensato, io sì. Sembra un po’ al di fuori dal consueto soggetto della serie, ma il narco-terrorismo è sempre una possibilità“.

Fonte: Collider