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Mike Flanagan adatta Il Gioco di Gerald di Stephen King per Netflix

13/09/2016 news di Redazione Il Cineocchio

Il regista di Hush ha lavorato alla trasposizione per quasi 10 anni

Per Mike Flanagan il 2016 è stato sicuramente un grande anno, vista l’uscita di ben tre suoi film, ovvero Somnia, Ouija: L’Origine del Male e Hush per Netflix. Il su prossimo progetto sarò ora l’adattamento del romanzo horror di Stephen King del 1992 Il Gioco di Gerald (Gerald’s Game), su una donna di nome Jessie al cui marito piacciono i giochi di dominazione sessuale, che la lascia ammanettata al letto dopo aver avuto un attacco di cuore che lo uccide in pochi minuti. Jessie rimane così immobilizzata per giorni, giungendo sull’orlo della pazzia, in quanto sembra che vi sia un’altra presenza nella stanza insieme a lei.

il-gioco-di-gerald-stephen-kingL’adattamento ad opera di Flanagan è rimasto in sviluppo per alcuni anni, e non è stato ordinato ufficialmente fino all’uscita e al successo di Hush, che ha convinto il colosso dello streaming ad affidargli l’opera di King. In una recente intervista il regista ha così parlato dei suoi piani per la trasposizione e di quanto sia triste veder fallire un adattamento dei libri del Re del brivido:

Se conoscete il materiale di partenza, saprete che ci sono molte sfide insite in quella storia. Non tanto le sfide narrative su come adattarlo; mi ci sono voluti 10 anni di ragionamenti continui per capire come realizzarne la versione cinematografica. Ma si tratta di una vera e propria sfida per i finanziatori e i distributori, che dicono: ‘Sì, ci piace il tuo lavoro, amiamo Stephen King, ma questa storia, perchè questa particolare storia? Non sappiamo come funziona,’ non senza un rimodellamento basato su una struttura molto più convenzionale, cosa che io non intendevo fare. 

E Netflix, visto che Hush è andato così bene, ha detto, ‘Siamo davvero interessati a questo e vorremmo farlo nel modo in cui tu desideri farlo.’ E così ha tolto la pressione del dover fare proiezioni test e definire i campioni demografici di chi lo avrebbe guardato, ovvero tutte quelle cose di cui si discute in genere quando stai cercando di capire come vendere un film in prospettiva di un’uscita su larga scala. Ha semplicemente semplificato tutto, in modo che io possa realizzare il film che intendo fare. 

La scelta di dare massima fiducia a Flanagan è senza dubbio da lodare, e siamo certi che – per una volta – riusciremo a vedere la migliore versione possibile di Il gioco di Gerald, vista la mole di tempo impiegata a capirne la chiave di lettura.

Fonte: Rue-Morgue