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Titolo originale: Game of Thrones , uscita: 17-04-2011. Stagioni: 9.

[recensione / Il Trono di Spade] 7×05 – Eastwatch

14/08/2017 recensione serie tv di Martina Morini

Con l'esercito di Estranei che procede lemme lemme, i Sette Regni si preparano ad affrontarlo con strategie assai ardite e nuove alleanze impensabili

SPOILER sull’episodio

Finalmente tutto sembra avere un senso e ormai lo spettatore disperato si è messo il cuore in pace, accettando pindarici balzi temporali assurdi e l’assenza del metalupo di Jon, ormai diventato uno spettro a tutti gli effetti. Non divaghiamo però sull’ovvio attirandoci le ire di chi accetta e si spiega ogni incongruenza presente sullo schermo prendendola come dogma. Bisogna pur far convergere i nodi al pettine e il tempo è tiranno a Westeros, soprattutto per i mortali.

trono di spadeEastwatch riconcilia in ogni caso chi scrive con gli ultrà del Trono di Spade (Game of Thrones), perché finalmente la serie comincia a mostrare sottotrame coerenti e protagonisti di nuovo fedeli a sé stessi, tanto più che Jon Snow riesce a sfoderare quel minimo di attributi maschili per eccitare e addirittura convincere la Madre dei Draghi a lasciarlo perfino tornare a Nord. Il fiume più profondo dei Sette Regni – luogo del cliffhanger della 7×04 – intanto si rivela essere il rigagnolo che è, e Jamie, con tanto di armatura e mano a 18 carati ne esce naturalmente illeso grazie a Bronn Buchannon. Ok, ho promesso di fare pace con i fedelissimi quindi non polemizzo oltre …

Pochi metri più in là, la regina Daenerys – dal cui fianco sparisce Missandei (unica che si preoccupa delle sorti del povero Verme Grigio, ancora missing in action) – gioca a “chi non si inginocchia bruciato vivo è!“, che è diventato un po’ il suo nuovo passatempo preferito, un po’ come ricordare ogni volta a tutti i suoi 50 nomi. Randyll Tarly Salvini ha tuttavia problemi con gli invasori stranieri e i centri di accoglienza di Dorne / Lampedusa pieni di Dothraki che vengono a rubare il lavoro ai bravi soldati di Westeros. Lui preferisce seguire una Regina nata nell’Ovest. Varrebbe la pena che il sempre prodigo di consigli non ascoltati Tyrion gli ricordasse che tecnicamente anche Daenerys è nata da quelle parti e che è stata costretta a fuggire, senza contare che è bionda e di purissima razza (targ)ariana … Nessuno comunque piangerà la sua morte o quella del figlio Dickon (nomen omen).

Il cuore del lettore disperato, che già dai primi capitoli del primo libro aveva capito che Jon è in realtà mezzo Targaryen, sussulta quando Drogon sembra riconoscerne l’aurea discendenza e si lascia da lui accarezzare in una sequenza per la quale la HBO avrà pagato profumati diritti alla Dreamworks Animation per Dragon Trainer. Tutto avviene sotto lo sguardo ormai languido di Daenerys, che vede che il suo animaletto scorbutico accettare il papabile nuovo fidanzatino/nipote. I natali del Re del Nord vengono anche legittimati da una frase buttata lì direttamente dalla Cittadella, in cui Gilly (finalmente si rende utile) scopre un testo in cui è scritto che il matrimonio di Rhaegar Targaryen con la legittima moglie dorniana era stato annullato e che si era risposato in gran segreto con quella che tutti presumiamo essere Lyanna Stark.

Questo rende quindi il bastardo a tutti gli effetti un Targaryen e legittimo erede al trono, in quanto figlio del principe ucciso. Daenerys sta facendo finalmente una Turn Heel per dirla col gergo della WWE e si dimostra una sovrana giusta, ma senza pietà. In guerra bisogna crearsi un po’ di terra bruciata intorno, non ha senso mostrarsi sempre misericordiosi, in questo perciò lei è più simile ad Aegon il Conquistatore piuttosto che a suo padre, il Re Folle, che bruciava tutti senza una ragione. Tyrion per contro si sta invece sempre più pentendo ed esegue una Turn Face capendo il reale prezzo della guerra (aka si aspettava forse che finisse tutto con una strategia discutibile e senza troppi morti?).

trono di spade 3Varys e Ditocorto si dimostrano ancora una volta i veri giocatori di questo gioco del trono. Fin dal primo momento hanno pilotato le sorti del regno con le loro astuzie e gli intrighi. Petyr Baelish per quanto lo vorresti morto, non è diventato protettore della Valle a caso … Dopo aver sondato il terreno con Bran e averlo trovato ripidissimo, cerca di mettere zizzania tra le sorelle Stark, con una “trappola” per Arya sgamabile quanto la vera natura di un pagliaccio che ti offre un palloncino rosso da un tombino.

Evidentemente però la ninja tascabile di Grande Inverno ne ha ancora di gente da sgozzare per raggiungere i livelli del baffuto infingardo. Per chi non ricordasse, la pergamenina imboscatissima, quasi come gli indizi in Dora l’Esploratrice, è quella che aveva mandato Sansa alla madre e al fratello Robb costretta da Cersei, in cui le diceva di inginocchiarsi (il trend dell’estate!) a Jeoffry per aver salva la vita. Sebbene l’odio per Ditocorto sia profondo e radicato, bisogna ammettere che stavolta si merita un applauso e Arya tanti insulti.

Ancora gioie poi per i lettori dell’accantonato George RR Martin, che ritrovano Gendry che batte il ferro in un posto impensabilissimo, ossia la stessa identica fucina in cui l’aveva trovato Ned nella prima stagione! Non ci avevo proprio guardato lì, come quando non trovi una cosa e tua madre te la tira fuori da sotto il naso in mezzo secondo. Il giovane figlio di Robert riempirebbe sicuramente il genitore di orgoglio con la scelta di usare un pesante martello da guerra – a lui tanto caro – al posto della tradizionale spada. Bene per chi ha seguito i libri anche la breve sequenza in cui Bran dimostra le sue capacità di mutaforma, che sono sette libri che si fonde con le menti di metalupi e corvi vari, ma che in queste stagioni sembra sempre e solo sotto l’effetto del peyote …

il trono di spadeFin qui tutto bene dunque, ma è sul finale che dobbiamo tornare a sfidare i fanboy lassisti. Tralasciando la discutibile strategia di catturare e trascinare in qualche modo un Estraneo a Sud come prova dell’effetto serra e dello scioglimento dei ghiacciai inesorabile, Thoros e il resto della loro compagnia dei belli belli in modo assurdo come ha fatto esattamente a finire in una cella a Castello Nero? Seguendo la visione infuocata del Mastino? Elaborare in caso un po’ meglio questa parte sembrava brutto? E soprattutto perché tutti quanti smaniano per avventurarsi alla speraindio nella gelata nebbia in Val Padana senza nemmeno un pezzo di vetro di drago nella bisaccia? “Ciao Thoros, sono Jon Fury, e sono qui per parlarvi del progetto Avengers …”. Parte così il totomorto per il primo a lasciarci la pelle oltre la Barriera.

Riflessione finale: se qualcuno arrivasse vivo ad Approdo del Re, anche con un Estraneo in catene, verrà sicuramente ammazzato da Cersei. Sam si è liberato dei parenti serpenti e ci auguriamo che prenda presto possesso dell’altopiano come Lord di Alto Giardino. Adesso che la Regina è incinta, difficilmente Jamie sparirà dal suo radar, soprattutto dopo quell’affettuoso: “Non mi tradire più”. Ma non li vendono i contraccettivi nelle farmacie di Westeros?

Di seguito il trailer dell’episodio 7×06 assieme alla featurette sul dietro le quinte di Eastwatch: