Curiosità e aneddoti dietro al film post apocalittico del 1997, tratto da un romanzo di David Brin
Uscito nel 1997 e diretto e interpretato da Kevin Costner, L’uomo del giorno dopo (The Postman) si basa sul romanzo post apocalittico ed estremamente metaforico Il simbolo della rinascita (The Postman, 1985), scritto da David Brin. E’ ricordato principalmente come un clamoroso flop e per la durata mastodontica (quasi 3 ore). Massacrato dalla critica americana e costato circa 80 milioni di dollari, ne portò a casa meno di 18 milioni.
Il mondo del 2013 non è un bello spettacolo: devastato da una guerra nucleare, è abitato da piccole comunità isolate, impaurite, minacciate da continui pericoli. Fra questi gli Holnists, robusti guerrieri guidati dallo sgradevole generale Bethlehem (Will Patton “Copycat”). I suoi soprusi sembrano destinati a consolidarsi, quando nella scena compare un rappresentante del governo. In realtà si tratta di un semplice postino (Costner), ma il suo vagabondare fra i villaggi un tempo isolati, riesce a rinnovare i rapporti fra le persone, dando loro il coraggio di ribellarsi e ritornare a decidere delle proprie vite.
Di seguito trovate le 20 cose da sapere su L’uomo del giorno dopo:
1) Le due figlie (Annie e Lily) e il figlio (Joe) di Kevin Costner compaiono nel film.
2) Gli attori hanno eseguito personalmente i loro stunt nella scena del ponte di corde e Kevin Costner, abile cavallerizzo, ha girato tutte le sequenze a cavallo, oltre che quella con la cable car/funivia, con la carrozza sollevata in aria da un elicottero.
3) L’area di Metaline Falls, Washington (dove si è svolta gran parte delle riprese) non aveva molto da offrire come alloggi alla troupe cinematografica (hotel o motel), così molti membri della squadra decisero di fermarsi nei campeggi locali o affittare stanze dalla gente del posto. Kevin Costner prese per sé una casa da un residente della vicina città di Ione.
5) I residenti di un edificio a più piani a Metaline Falls vennero retribuiti per convincerli a far esplodere le loro finestre durante la scena di “Annibale alle porte” che ha luogo a Benning. Gli appartamenti vennero in seguito rimessi a nuovo e ripuliti.
6) Il film si aggiudicò 5 Razzie Award nel 1997 in tutte le principali categorie.
7) Il falso Presidente si chiama “Richard Starkey”, vero nome di Ringo Starr.
9) La supervisore degli effetti visivi Tricia Henry Ashford venne licenziata diverse settimane prima della fine della produzione e sostituita dallo storyboard artist David J. Negron Jr. per varie “differenze creative” tra lei e Kevin Costner; la donna voleva infatti che la gran parte degli effetti venissero creati in post-produzione, l’attore/regista voleva che fossero fatti a mano e sul posto.
10) Non scopriamo mai il vero nome del Postino. Viene chiamato Postino o Shakespeare, mentre nel romanzo il suo nome è Gordon Krantz.
11) La troupe si riferiva al film come ‘Dirt World’ durante la lavorazione.
12) Le cittadine di Pineview e Benning furono create portando tonnellate di terra in loco per trasformare le strade asfaltate in strade sterrate e ci volle molto lavoro per rendere gli edifici vecchi e cadenti.
14) Il protagonista duetta con la cantante Amy Grant, intonando “You Didn’t Have To Be So Nice” sui titoli di coda.
15) Uno dei film proiettati sullo schermo al campo militare durante è I cavalieri del Nord Ovest (1949).
16) Ad un certo punto, L’uomo del giorno dopo era stato in fase di sviluppo come progetto per Ron Howard, con Tom Hanks destinato a diventarne il protagonista.
17) Will Patton era già apparso nei panni del nemico dell’eroe Kevin Costner in Senza via di scampo (1987).
19) Sul suo sito web, David Brin ha rivelato che mentre gli studi stavano facendo un’asta per i diritti del libro, sua moglie decise durante una proiezione di L’uomo dei sogni (1989), che Kevin Costner avrebbe dovuto interpretare il Postino.
20) Come nel precedente Waterworld, fu James Newton Howard a comporre le musiche.
Di seguito il trailer italiano di L’uomo del giorno dopo: