Il regista dell'horror del 1993 ha raccontato il retroscena sulle origini del cacciatore di taglie interpretato da Steven Williams
Jason va all’Inferno (Jason Goes to Hell: The Final Friday) del 1993 ha ricevuto recentemente nuove attenzioni dopo l’annuncio dell’entrata in lavorazione di un documentario sulla sua realizzazione e la rivelazione – da parte del regista Adam Marcus – secondo cui Jason Voorhees sarebbe in realtà un deadite, fatto che collega il franchise di Venerdì 13 a quello di La Casa / The Evil Dead (anche se non tutti i fan ne sono convinti).
Che lo si ami o lo si odi, il nono capitolo della saga slasher è quasi sicuramente il più anomalo (assieme alla ‘pecora nera’ Venerdì 13: il terrore continua del 1985). La capacità di Jason di trasferirsi da un corpo all’altro e il suo esilio all’Inferno sono due esempi di ciò che rende l’approccio di Marcus così originale. Un discorso a parte però merita l’inserimento tra i protagonisti di Creighton Duke (interpretato da Steven Williams).
Ecco cosa è successo. Un Creighton adolescente era andato a Crystal Lake con la sua ragazza. Jason capovolse la loro piccola barca e trascinò la ragazza giù nel lago. Creighton cercò di salvarla ma non ci riuscì. Non venne mai più vista. Creighton giurò così vendetta e da quel momento ha passato la sua vita a studiare e cercare Jason. E’ diventato un cacciatore di taglie solo per finanziare il suo obiettivo, ovvero uccidere la sua nemesi. Questa è la storia.
La sinossi del film:
Jason è ancora in circolazione e per fermarlo viene attirato in una trappola da una donna poliziotto; circondato, Voorhees viene riempito di piombo e fatto saltare in aria con una bomba a mano. I pochi pezzi rimasti del suo martoriato corpo vengono portati all’obitorio, ma il cuore di Jason batte ancora e il suo spirito riesce a ‘impossessarsi’ di un dottore e con il suo nuovo corpo ricomincia a uccidere.
Di seguito il trailer originale di Jason va all’Inferno: