Il regista del cult del 1994 ha spiegato in un lungo messaggio le ragioni per cui The Crow Reborn non si dovrebbe fare
Era ancora agosto quando abbiamo intercettato per voi una foto di Jason Momoa che faceva pensare ad un possibile coinvolgimento del nerboruto Aquaman nel reboot di Il Corvo (The Crow) nei panni del protagonista. Non solo, nel nuovo The Crow Reborn, che si rifà al cult del 1994 con Brandon Lee, sono stati coinvolti il regista Corin Hardy (The Nun) e il creatore del fumetto originario James O’Barr, che ha recentemente parlato del nuovo film e dello stato dei lavori.
Ora, anche il regista della pellicola capostipite, Alex Proyas, ha espresso la sua opinione sul progetto, e pare proprio che non ne sia affatto felice. Tuttavia non si tratta di una cieca avversione, ma di un discorso che ha un senso.
Perché penso che Il Corvo non debba essere rifatto.
Ho avuto il privilegio di conoscere Brandon Lee – era un attore giovane, immensamente dotato, con un grande senso dell’umorismo e un futuro luminoso davanti a lui. Ho anche avuto il privilegio di poterlo chiamare amico. Il nostro rapporto di lavoro come attore / regista è andato oltre la semplice collaborazione. Abbiamo realizzato un film insieme che ha toccato [nel profondo] molte persone.
Non ho preso il credito del classico “un film di” per Il Corvo. Volevo che fosse il film di Brandon, perché lo era, e perché non sarebbe stato in grado di realizzare altri film. Ha portato tutta la sua passione dentro al film ed è durato [nel tempo] come sua eredità. È un film che so di cui sarebbe stato orgoglioso.
Ho terminato il film per Brandon – lottando per il dolore, insieme ai molto solidali membri del cast e della troupe che hanno tutti amato Brandon, per completarlo in sua assenza. Siamo stati imbevuti della forza dello spirito di Brandon e della sua ispirazione. Non solo il fantastico lavoro di Brandon come attore e film-maker, ma come uomo, la cui umanità ci ha toccato.
Per favore lasciate che questo rimanga il film di Brandon.
Se la mania di reboot, remake, sequel e prequel è di per sé in parte fastidiosa, oltre a denotare una certa scarsità di idee in quel di Hollywood, in questo caso non si può negare, come sottolinea Proyas, che il rifare Il Corvo – che costituisce l’eredità di un attore troppo presto dipartito – risulti in qualche modo anche una mancanza di rispetto e sensibilità, il tutto sacrificato sull’altare del (potenziale) facile profitto.