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Voto: 7/10 Titolo originale: Antrum , uscita: 14-10-2018. Regista: David Amito.

Antrum: la recensione del film maledetto di David Amito e Michael Laicini (Sitges 52)

25/10/2019 recensione film di Sabrina Crivelli

I due registi realizzano un mockumentary horror potenzialmente banale, che si rivela però un'esperienza sensoriale intrigante e disorientante

ANTRUM THE DEADLIEST FILM EVER MADE film

A distanza di qualche settimana dalla ‘pericolosa’ visione al festival di Sitges, abbiamo deciso di arrischiarci a parlarvi del Antrum: The Deadliest Film Ever Made di David Amito e Michael Laicini (Who is Mr.Tom?). Perché tante remore, vi chiederete voi? Ebbene, le premesse sono tutt’altro che rassicuranti: come ci spiega un’introduzione in stile documentario / mockumentary dei due registi, al loro primo lungometraggio, il film del titolo, realizzato, pare, nel 1979, si fece subito una triste nomea, causando la repentina morte di chiunque lo abbia visto e tragedie indicibili ovunque sia stato incautamente proiettato (un cinema addirittura sarebbe stato raso al suolo da un incendio). Proprio per questo venne velocemente tolto dalla circolazione e se ne persero presto le tracce. Una scaltra trovata di marketing per promuovere un horror di discreta fattua decisamente sperimentale, oppure una incredibile verità?

Antrum The Deadliest Film Ever Made (2018) film posterApprofondiamo anzitutto la trama e la struttura di questo famigerato Antrum. Prima di arrivare alla pellicola vera e propria c’è anzitutto, come già anticipato, una lunga presentazione che ne segue la triste e fosca storia distributiva. Tra i vari infausti eventi che seguirono alla visione ricordiamo la sala di Budapest che lo proiettò nel 1988 che prese fuoco con tutti gli spettatori dentro (un po’ come avveniva per La Fin absolue du monde nell’episodio dei Masters of Horror Cigarette Burns – Incubo mortale firmato da John Carpenter, con cui i punti di contatto sono in effetti parecchi …), diversi selezionatori di festival cinematografici (ma non quelli di Sitges …) a cui venne mostrato che perirono tempo dopo in circostanze misteriose e, infine, quando fu rispolverato negli anni ’90 per una visione revival a San Francisco, i violenti disordini scaturiti da non si sa bene quale scintilla.

Appurati questi fatti, con tanto di spezzoni d’epoca e interviste di esperti (o presunti tali), iniziano quindi i titoli di testa e certo il livello di suggestione è piuttosto alto. Soprattutto perché, seduti in una sala immersa dall’oscurità, alcune scritte ci avvisano subito che i distributori declinano ogni responsabilità qualora noi membri del pubblico dovessimo perdere la vita in tragici quanto inspiegabili incidenti.

E così si arriva, attraverso questo stato d’animo sapientemente ‘indotto’, alla curiosa visione di Antrum. L’effettivo girato è stato realizzato in un’estetica rétro in 35mm con graffi e puntinature vari, con una patina assai lontana dall’immagine digitale e asetticamente perfetta a cui siamo ora abituati. Concentriamoci quindi meglio sul fulcro del discorso, ossia il film ‘maledetto’ in sé. Protagonisti ne sono Nathan (Rowan Smyth) e la sorella maggiore Oralee (Nicole Tompkins), che decidono di avventurarsi nei boschi in un luogo che si dice avere proprietà magiche – quanto sinistre – per mettere in atto una sorta di evocazione, dopo la morte del cane, Maxine, a cui erano molto affezionati. Così, dopo essersi soffermati davanti a un inquietante cartello e aver lasciato in pegno un oggetto amato, i due si avventurano nel mezzo della vegetazione, decisi a pernottare in quel luogo. Prima del calare della notte però, iniziano a darsi da fare con il rito proibito, che prevede lo scavare una buca profonda, disporre a pentagono candele e simboli sacri (profani?) e recitare – naturalmente – una formula magica. Tuttavia, a spalancarsi sono le porte di quello che pare essere l’Inferno sulla Terra, popolato di maligne presenze.

ANTRUM THE DEADLIEST FILM EVER MADE film 2019Tralasciando la ‘semplicità’ dell’antefatto (qualcosa di simile si è visto ad esempio nel recente A Dark Song), meglio concentrarsi sull’eventuale riuscita dell’operazione di raccontare ‘un film dentro a un film‘. Se lontani, per fortuna, sono l’estetica casereccia delle riprese da mal di testa con camera a mano del neoclassico The Blair Witch Project, Antrum risulta discretamente angosciante e sperimentale al punto giusto nelle idee, nel plot, come pure nella messa in scena.

Diviso per capitoli, ciascuno incentrato su un momento nella descensus ad inferos dei protagonisti, via via che si avanza col minutaggio le sequenze si fanno sempre più ineffabili ed ermetiche. Non che ci siano apici gore o effetti speciali eclatanti. Si tratta di un differente tipo di orrore, sibillinamente più concreto e per questo più efficace, anche grazie alle stridente musiche di Alicia Fricker e al curatissimo sound design. Le distese verdi si tingono così di soprannaturale, quasi un oscuro e confuso labirinto metafisico dal quale è impossibile scappare. Si susseguono allora apparizioni surreali con sembianze sovente umane; alcune sono solo disperate, altre assai più minacciose.

I demoni, d’altra parte, sono in primis antropomorfi, incarnati da una coppia di individui degeneri, zoofili e cannibali (i tipici redneck horror della tradizione americani), che cuociono le loro sventurate prede ancora vive in un grosso e blasfemo forno metallico a forma di capro satanico. Oppure ci sono le sagome nere che rincorrono Nathan e Oralee nella loro fuga disperata. Non bastasse, si aggiunge in ultimo il susseguirsi in repentina sovrimpressione di sigilli demoniaci e pentagoni, incisi a centinaia direttamente sulla pellicola da David Amito e Michael Laicini (o chi per essi …), micro messaggi subliminali che acuiscono a livello subconscio quel lato senso arcano di un rito di magia nera che ammanta l’intero girato, che pur senza l’appiccicata nomea di fil ‘maledetto’ o ‘stregato’ riesce senza grossi problemi a lasciare in chi guarda un senso di atavico e disorientante disturbo.

Il trailer di Antrum: The Deadliest Film Ever Made: