L'incredibile storia della coppia di appassionati che comprò i diritti cinematografici dell'Uomo Pipistrello quando nessuno li voleva e da allora vive di rendita
Lego Batman Il Film, approdato da qualche giorno anche nelle sale italiche, è solo l’ultimo di una lunghissima lista di pellicole con protagonista l’Uomo Pipistrello, questa volta reso con i mattoncini gialli in versione animata. Se vi capitasse di soffermarvi sui titoli di coda del film, potreste accorgervi di un particolare, che lo lega a tutti gli altri sulle avventure cinematografiche del paladino della DC Comics: compaiono infatti sempre tra i produttori esecutivi due nomi, quelli di Michael Uslan e Benjamin Melniker. Dove sta la curiosità? Beh, si tratta di due figure che con ogni probabilità non hanno mai nemmeno messo piede alla Warner o parlato con il regista Chris McKay e la sua squadra prima, durante o dopo la lavorazione. Eppure hanno ottenuto un cospicuo assegno e una menzione. Come ci sono riusciti? Non solo, fatto ancor più singolare, Uslan e Melniker compaiono nei credits in ogni lungometraggio di Batman sin dal lontano 1989 (ovvero quello diretto da Tim Burton), incluse le versioni animate, nonché la trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, così come Batman V Superman: Dawn Of Justice di Zack Snyder e persino Suicide Squad. Sono stati menzionati in poco meno di 40 produzioni legate all’eroe mascherato e, ancor più stupefacente, non hanno messo realmente piede in nessun set.
Bisogna difatti tornare al momento in cui un giovane Uslan, appena entrato in possesso dei diritti, aveva bisogno di aiuto per mettere insieme il film. Così stipulò un accordo con una società chiamata Casablanca Productions nel novembre 1979, che diede a Uslan e Melniker 400.000 dollari. L’accordo, a sua volta, sarebbe costato però alla coppia più di quanto si sarebbero aspettati. La Casablanca Productions era di proprietà di Peter Guber, che nel 1980 sarebbe poi passato alla Polygram Pictures, fondendo in modo efficace una attività con l’altra. Guber strinse successivamente un accordo separato con la Warner Bros proprio per Batman, che avrebbe spianato la strada al film di Tim Burton. Questo accordo venne firmato nel 1981, infine arrivò il settembre del 1988, e iniziarono le riprese a Londra.
Come da sentenza della Corte Superiore della California del 1994, la Warner Bros sarebbe stata costretta però a coprire “simili doveri finanziari” per ogni pellicola aggiuntiva di Batman. Per quasi 40 film esistenti di Batman a partire dal 1989, Benjamin Mulniker e Michael Uslan sono stati quindi pagati una somma a sei cifre dalla Warner Bros senza dover muovere un dito. Questo è il vantaggio di aver avuto lungimiranza nel 1979, in un momento in cui nessun altro era interessato a portare Batman in sala. Se allora sembrava folle, la faccia tosta, la visione a lungo termine e la passione avrebbero più tardi lautamente ricompensato. E a ciò si sono aggiunti pertanto i nomi nei titoli di coda. Purtroppo però non altrettanto bene è andata con la percentuale sugli utili: i due portarono difatti in tribunale la Warner chiedendo 8 milioni di dollari dopo l’incredibile successo al botteghino del primo cinecomic burtoniano; eppure, e qui sta l’inghippo, se le entrate lorde furono stupefacenti, la casa di produzione sostenne di aver perso ben 20 milioni di dollari e quindi ricavi netti non ce ne furono … E il giudice diede ragione alla Warner. L’accaduto non ha influenzato gli accordi di fondo con lo studio, che sono rimasti in vigore, ma di percentuali ‘extra’ non se ne sono viste nemmeno dopo molti anni.
In ogni caso, qualsiasi cosa succeda, Mulniker e Uslan saranno per sempre immortalati tra i produttori esecutivi e incasseranno una discreta somma ogni volta che la Warner metterà in cantiere un nuovo film sul paladino di Gotham City. E così è stato svelato il mistero.