Horror & Thriller

Dossier: The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra, il mostro tra verità e mito alla base del film

Approfondiamo la figura dell'Uomo Falena, incerta creatura nata dalla penna dello scrittore John A. Keel dopo alcuni avvistamenti nel West Virginia

Vent’anni fa precisi, The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra arrivava nelle sale cinematografiche. Interpretato da Richard Gere e Laura Linney e diretto da Mark Pellington (Arlington Road – L’inganno), il film fu un non-successo di critica e pubblico (55 milioni di dollari incassati globalmente a fronte di 32 di budget), ma negli ultimi anni è stato via via riscoperto e rivalutato, sviluppando un seguito di culto che lo considera un riuscito horror psicologico denso di atmosfera e angoscia.

Adattato dall’omonimo romanzo di John A. Keel del 1975, segue il personaggio il giornalista John Klein (Gere), la cui moglie avvista una creatura simile a una falena gigante con gli occhi rossi poco prima di morire di tumore al cervello. Due anni dopo, l’uomo si ritrova disperso a Point Pleasant, nel West Virginia, dove sono in aumento strani avvistamenti di una figura molto simile. Mentre diventa lui stesso parte di questo mistero, si ritrova ancora alle prese con il dolore personale persistente, con la sua sanità mentale che inizia a sgretolarsi.

Carico di presagio e inquietante, The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra presenta anche uno dei casi di product placement più bizzarri della storia del cinema quando una voce aliena e demoniaca al telefono dice al personaggio di Richard Gere di sapere che lui sta tenendo in mano il balsamo per le labbra Chapstick.

In ogni caso ora, due decenni dopo, L’Uomo Falena, sta vivendo un nuovo momento di gloria. The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra ha dato il via a un movimento a combustione lenta che ha lanciato l’essere del titolo nell’olimpo dei ‘mostri sacri’, diventando parimenti un inaspettato tesoro per i designer di Etsy, che si sono dati da fare nel creare merchandising di ogni tipo a lui dedicato.

Per onorare l’anniversario di questo strano film allora – che John A. Keel ha sottolineato essere “riuscito a comprimere le verità di base” della vera storia alla sua base – proviamo ad esplorare la leggenda popolare attorno a cui è fiorito il mito dell’Uomo Falena.

L’Uomo Falena

Il 15 novembre 1966, nella cittadina di Point Pleasant, nel West Virginia, due coppie sposate fuggirono da un deposito di munizioni della seconda guerra mondiale – soprannominato “l’area del TNT” – sostenendo di aver visto una creatura terrificante. Il giorno successivo il Point Pleasant Register pubblicato un pezzo dal titolo: “Due coppie vedono un uccello dalle dimensioni di un uomo… Una creatura… Qualcosa!“.

Steve Mallette e Roger Scarberry riferirono di aver visto un “uomo con le ali” “alto circa sei o sette piedi (circa 190 cm), con un’apertura alare di 10 piedi (3 metri) e occhi rossi di circa due pollici di diametro e sei pollici di distanza l’uno dall’altro”. Inoltre, si diceva che quella ‘cosa’ corresse in modo goffo ma estremamente veloce, capace di raggiungere fino a 100 mph (160 km/h) una volta preso il volo.

Entro il 18 novembre erano emersi altri avvistamenti, avvenuti prima del rapporto delle due coppie. Un becchino della comunità locale di nome Kenneth Duncan, e altri uomini, stavano scavando la tomba di suo cognato a circa 500 miglia di distanza quando videro volare “qualcosa che sembrava un essere umano di colore marrone”. Newell Partridge, che viveva a circa 100 miglia da Point Pleasant, disse di aver visto la ‘cosa’ circa 90 minuti prima delle due coppie sposate. Credeva che fosse collegata alla scomparsa del suo cane, che aveva notato degli occhi rossi in un campo, li aveva inseguiti e non era più tornato.

Mentre circa 100 altri resoconti prendevano la via dei mass media, il biologo esperto di fauna selvatica Dott. Robert L. Smith  ipotizzò che la creatura fosse una gru canadese. Lo sceriffo della contea di Mason, George Johnson, affermò che pensava fosse uno “strano airone verde”.

Il 17 novembre 1966, l’Huntington Herald-Dispatch pubblicò un pezzo dal titolo: “Uccello, aereo o Batman? La gente di Mason dà la caccia all’Uomo Falena“. Questo diede credito alla teoria secondo cui si optò per ‘Mothman’ in quanto all’epoca la serie TV di Batman con Adam West era piuttosto popolare. Sebbene il cattivo dei fumetti Killer Moth non sia effettivamente mai apparso negli episodi trasmessi, era però presente in un “pilota” inedito di otto minuti pensato per la terza stagione del 1967, in cui Yvonne Craig debuttà nei panni di Batgirl.

John A. Keel

Il giornalista e UFOlogo John A. Keel scrisse The Mothman Prophecies nel 1975. Raccolto le sue ricerche sugli avvistamenti di Point Pleasant collegandolo anche a un modello più ampio di fenomeni riguardanti UFO, uomini volanti, Men in Black (MiBs), Uccelli di Tuono dei nativi americani, i Garuda simili a uccelli della tradizione buddista e indù e persino i fantasmi. L’uomo ipotizzò teorie sugli “ultraterrestri“, o esseri non provenienti dallo spazio esterno, bensì da una realtà leggermente ‘fuori allineamento’ con la nostra, la cui presenza era in linea con il folklore antico.

L’autore newyorkese, scomparso nel 2009, visitò spesso Point Pleasant a partire dal 1966 – definendolo per un certo periodo la sua seconda casa – e mantenne frequenti contatti con i testimoni oculari. In The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra, l’autore è adattato nella figura del protagonista John Klein, ma il lato da ricercatore ufologico è rappresentato dal personaggio di nome Leek (Keel scritto al contrario), interpretato da Alan Bates.

Va notato che Grey Barker diede alle stampe The Silver Bridge, un libro dedicato proprio all’Uomo Falena, nel 1970, cinque anni prima di John A. Keel. Barker introdusse anche in particolare il concetto di MiB nel mainstream nel suo libro del 1956 They Knew Too Much About Flying Saucers, sebbene sia attributo a Keel il merito di aver coniato il suddetto termine. La credibilità di Barker rimane tuttavia dubbia a causa del suo coinvolgimento in alcune truffe.

Indrid Cold

Nel novembre 1966, a circa 51 miglia da Point Pleasant, una notte Woodrow Derenberger stava tornando a casa quando vide un veicolo insolito ‘atterrare’ davanti a lui. Lo descrisse come “un camino per lampade a cherosene vecchio stile, svasato alle due estremità, che si restringe fino a un piccolo collo e poi si allarga in un grande rigonfiamento al centro“, e dall’interno un uomo emerse attraverso un portello che aveva “occhi leggermente allungati, con capelli castano scuro lisciati all’indietro e pelle profondamente abbronzata. Indossava abiti blu riflettenti e aveva in faccia l’espressione dettata da un ampio ghigno”.

Comunicando telepaticamente, la figura si presentò come Indrid Cold e gli disse “non intendiamo farti del male”. Derenberger affermò di aver visitato Cold e altri come lui le volte successive, apprendendo che essi provenivano dal pianeta Lanulos. L’uomo rivelò di aver anche visitato tale pianeta.

Più o meno nello stesso periodo, la famiglia Lily a Point Pleasant disse a John A. Keel di aver visto strane luci nel cielo e attività di poltergeist dentro la loro casa. Una notte la figlia Linda si svegliò con un uomo di grossa corporatura che incombeva su di lei con stampato in faccia una largo ghigno.

Indrid Cold divenne quindi presto noto con un altro soprannome, Grinning Man. Insieme a un avvistamento dell’ottobre 1966 nel New Jersey, l’indagine sull’Uomo Falena di John A. Keel arrivò a includere Indrid Cold e questi altri misteriosi visitatori sorridenti. Nel film The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra, Woodroow Derenberger è adattato in un personaggio interpretato da Will Patton, ed è di Cold la voce di ‘Mothy’, che pronuncia la battuta del “ChaaapStick” mentre è al telefono con Klein.

Mary Hyre

Mary Hyre era considerata una giornalista di punta al The Athens Messenger – situato sull’altro lato del fiume Ohio, vicino a Point Pleasant – dove avrebbe anche scritto una colonna su strani eventi intitolata “Dove le acque si mescolano“.

John A. Keel la considerava un’amica e la teneva in grande considerazione, scrivendo di lei: “Se volevi scoprire qualcosa su quella zona e sulla sua gente, il modo più rapido era di chiedere a Mary Hyre”. In effetti, Mary si unì a Keel nelle sue indagini, e anche lei sperimentò dei fenomeni. Le fecero visita anche dei possibili MiB, che l’avvertirono di non scrivere di quegli avvistamenti.

Inoltre, sembrerebbe che sua nipote, Connie Carpenter, sia stata una delle prime intervistate di John A. Keel sul caso dell’Uomo Falena. La Carpenter vide infatti un’enorme figura grigia volante con gli occhi rossi mentre tornava a casa dalla chiesa. L’esperienza le provocò un “bruciore agli occhi” o occhi rossi, acquosi e gonfi; questi sono tutti sintomi associati da Keel agli incontri con gli UFO.

Nel film, è Debra Messing a interpretare la moglie di Klein, Mary, che incontra la creatura a forma di falena e in seguito muore a causa di un tumore al cervello. Il personaggio dell’agente di polizia di Laura Linney, Connie, è la figura più vicina a Mary Hyre nel film, poiché fa amicizia con Klein e gli garantisce l’appoggio di una ‘voce sana di mente’ mentre la faccenda si infittisce.

John A. Keel ha dedicato il libro The Mothman Prophecies “A Mary Hyre e alla popolazione del West Virginia”.

Il ponte

Gli avvistamenti dell’Uomo Falena aumentarono, arrivando a oltre 100 casi. Questi precedettero il crollo del Silver Bridge sul fiume Ohio il 15 dicembre 1967, un anno e un mese dopo il primo avvistamento segnalato. Il cedimento durante l’ora di punta causò la morte di 46 persone e venne attribuito a un difetto strutturale.

Costruito nel 1928, il Silver Bridge era stato sottoposto a sforzi eccessivi. Nel 1967, un veicolo medio che lo attraversava abitualmente era più del doppio rispetto alla fine degli anni ’20 e questo provocava frequenti ingorghi. Il crollo fu quindi inevitabile, considerando che non era stato progettato pensando a un uso intensivo simile.

Il disastro del Silver Bridge venne comunque collegato agli avvistamenti dell’Uomo Falena, con alcuni esperti di paranormale che concluso che la creatura fosse pertanto un presagio di sventura, un messaggero che cercava di avvertire del disastro imminente o semplicemente un osservatore degli eventi umani.

L’eredità

Come detto, The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra non riuscì nel 2002 a sfondare al botteghino, arrivando nella Top3 USA solo il giorno dell’apertura. In ogni caso, il libro di John A. Keel aveva già sdoganato l’Uomo Falena nel circuito mainstream, mentre prima solo gli stramboidi fan del paranormale (alias fan dei ‘fenomeni anomali’) erano a conoscenza della creatura, nominata peraltro anche nell’episodio ‘Minaccia territoriale’ di X-Files del 1997. E il film ne ha poi consolidato lentamente il fascino.

Nel 2002, Point Pleasant ha organizzato un Mothman Festival annuale, che si tiene il terzo fine settimana di ogni settembre (che tornerà nel 2022 dopo essere stato cancellato negli ultimi due anni). E nel 2003, l’artista Bob Roach ha svelato la sua statua dell’Uomo Falena in acciaio lucido alta 12 piedi (con occhi rossi simili a sfere) a pochi passi dal Mothman Museum nel centro di Point Pleasant.

Per quanto riguarda gli avvistamenti, ci sono stati numerosi resoconti negli anni trascorsi dall’uscita del film. Sfortunatamente, la maggior parte – come pure il Freiburg Shrieker in una miniera crollata in Germania – sono probabilmente roba da creepypasta e da leggende da forum di Internet che poi hanno influenzato le leggende metropolitane.

Molte storie, come quella sul Blackbird di Chernobyl, visto prima del disastro del reattore nucleare nel 1986, sono state ‘modificate’ per farle verificare nel passato, ma sono effettivamente emerse solo a inizio del nuovo millennio. Anche The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra fa riferimento a Chernobyl e afferma che il soprannome di ‘Uomo Falena’ sia tradotto dall’ucraino, ma si tratta di completa finzione.

Più recentemente, Chicago ha rivendicato il proprio ‘Uomo Falena’, tirando fuori rapporti autonomi nel 2011 e poi report aggiuntivi nel 2017. Questi reportage sono stati fatti da blogger del paranormale e poi naturalmente ripresi dai notiziari americani, ma sono tutti di provenienza discutibile. Sfortunatamente, quelli che sembravano avvistamenti multipli potrebbero essere stati solo lo stesso, ripetuto tra i vari siti. È interessante notare comunque che abbiano coinciso sia con il 50° anniversario degli avvistamenti del West Virginia, sia con l’uscita del documentario The Mothman of Point Pleasant di Seth Breedlove …

Di seguito trovate il trailer internazionale di The Mothman Prophecies – Voci dall’ombra:

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Published by
Redazione Il Cineocchio