Ma nessun rimpianto
Edgar Wright, uno dei registi più riconoscibili e stilisticamente unici del cinema contemporaneo – autore della Trilogia del Cornetto e di titoli come Baby Driver e Ultima notte a Soho – ha finalmente raccontato nel dettaglio perché lasciò il progetto Marvel di Ant-Man dopo quasi un decennio di sviluppo.
Wright aveva iniziato a lavorare al film insieme al suo collaboratore di lunga data Joe Cornish, molto prima che il Marvel Cinematic Universe diventasse la macchina colossale che conosciamo oggi. Dopo otto anni di lavoro, però, il regista prese una delle decisioni più difficili della sua carriera: abbandonare il progetto.
In un recente AMA su Reddit, Wright ha spiegato cosa accadde davvero.
“Risposta breve: Joe Cornish e io avevamo scritto la sceneggiatura molto prima che la Marvel diventasse così grande. Il nostro copione esisteva ancora prima dell’uscita di Iron Man. Ma quando arrivammo a realizzarlo, nel 2014, avevano ormai uno stile di casa, un modo di lavorare e una continuità che non si adattavano davvero al film di rapina fuori dagli schemi che avevamo scritto. Così capii che era il momento di andarmene, perché la nostra versione che amavamo stava svanendo. Pensai fosse meglio se lo facesse qualcun altro. Non ho mai visto il film, ma non mi pento di averlo lasciato.”
L’autore di Scott Pilgrim vs. the World è sempre stato un regista con una visione personale e riconoscibile. Ed era chiaro, sin da subito, che il suo stile ironico, sincopato e imprevedibile non poteva integrarsi con la struttura rigida e pianificata dell’universo Marvel.
In un’intervista passata, Wright aveva già espresso sentimenti simili:
“L’idea di farlo mi entusiasmava, perché volevo dargli il mio tocco personale. Ma tra la proposta e la realizzazione, il franchise era esploso. C’era uno stile preciso. E la cosa che mi aveva attratto inizialmente non c’era più.”
Alla fine, Ant-Man fu affidato a Peyton Reed, con Paul Rudd protagonista. Wright e Cornish mantennero comunque il credito per storia e sceneggiatura originale, ma il regista britannico non ha mai voluto vedere il risultato finale.
Una scelta che oggi definisce come necessaria per salvaguardare la libertà creativa che da sempre caratterizza il suo cinema.
Ora Wright è tornato dietro la macchina da presa con un progetto completamente nelle sue corde: The Running Man, nuova versione del romanzo distopico di Stephen King, con Glen Powell nel ruolo di Ben Richards, un uomo costretto a partecipare a un letale reality show ambientato in un futuro spietato.
Un ritorno all’action visionario e satirico che promette il classico mix di energia, ironia e ritmo esplosivo tipico del suo cinema. Il film arriva nelle sale questo weekend.