Ormai è praticamente impossibile trovare VHS e DVD dei vecchi film e le ragioni sono almeno un paio
Vado a trovare quasi ogni giorno Ali Murat, gli do una mano a trasferire mobili, scrivania, collezione di VHS, bobine, apparecchiature nel suo nuovo, piccolo ufficio in una bellissima palazzina-bazaar tradizionale di Karaköy, piena di negozi di vestiti, antiquariato, elettronica, sartorie, stamperie … una vecchia palazzina dalle tante entrate e piena solo di piccoli negozietti che mi riempiva di gioia nel vederla e nel camminarci dentro, magari sorseggiando una tazza di cay portata dal garzone ai vari negozianti o a chi ne faceva richiesta. Vedo le copertine pronte, vedo l’amore che ci mette e l’impegno, ma sento che qualcosa dentro di me non funziona.
Penso che forse si sia fatta una idea sbagliata dei collezionisti occidentali: sicuramente sono interessati al cinema turco ma chiedere una cifra così alta per una nuova uscita in DVD pensando che possano arrivare a spendere anche il doppio dai distributori europei o americani è una idea completamente sbagliata e fuori dalla realtà. E non è certo un qualsiasi war/action movie degli anni ’90 che possa inaugurare alla grande la “nuova” Onar Film.
E li, forse, comincio a pensare che sia il caso di andare via da Istanbul e proseguire il mio viaggio: ho già in mente l’Iran alla ricerca del cinema anni ’60 e ’70 fatto di 007, avventurosi, action, parodie di Franco e Ciccio, horror, mystery … devo solo cercare l’occasione giusta, che si presenterà da li a pochissimi giorni.
Ma quello che mi fa stringere ancor più il cuore è vedere il bollino in copertina che recita “Limited Collector’s Edition – 1999 numbered copies“. No, Ali Murat aveva sbagliato tutto. Ed io, a distanza di due anni provo ancora un misto di rabbia, delusione, tenerezza.
La Horizon, responsabile dei due film di Zagor (“Zagor Kara Bela” e “Zagor Kara Korsan’in Hazıneleri”), del film sul Comandante Mark (“Korkusuz Kaptan Adam”) e di 4 film della saga di Karaoğlan con Kartal Tibet, tutti con sottotitoli in inglese e – udite, udite – in italiano, è scomparsa nel nulla. Negli anni precedenti aveva dato alle stampe anche il mitico “Uç Dev Adam/Three Mighty Men” ovvero Capitan America e El Santo contro l’Uomo Ragno con sottotitoli in inglese. Tutti straesauritissimi e venduti a peso d’oro oggi come oggi, se si ha la fortuna di trovarli. Chi pensava ad una nuova alba per il cinema di genere turco è rimasto deluso. Eppure se han venduto tutto, sono sold out e ricercatissimi anche in Turchia, perchè tutto si è fermato? Sicuramente la nuova legge sui riconoscimenti di proventi economici agli autori del film ha disincentivato le pochissime case editrici a stampare i film in DVD, dopo trenta anni di selvagge pubblicazioni in VHS prima, in VCD poi e in DVD alla fine, dove neanche una lira veniva corrisposta agli aventi diritto.
Probabilmente altri fattori entrano in gioco: forse una visione sbagliata e antiquata da parte delle case editrici dei gusti del pubblico che pensano che la gente voglia solo vecchi drammi e storie d’amore impregnate di morale islamica (ma Il Comandante Mark ha venduto 5.000 copie, questo forse vuol dire qualcosa …), forse nella Turchia sempre più islamizzata e irrigidita del dittatore Erdoğan, il sorriso, l’evasione e la futilità dei vecchi Frankenstein o Django turchi sarebbe irrispettosa nei confronti di Allah (in quelle lunghe settimane ad Istanbul era venuta fuori la proposta di legge per la quale alle donne turche venisse fatto divieto di ridere in pubblico…un ritorno all’oscurantismo più becero, in spregio al buon vecchio Atatürk, l’unico che con i suoi ideali e le sue idee ha trasformato la Turchia in un paese moderno e secolarizzato), forse aspettano solamente che qualche gonzo occidentale porti milioni di euro per acquistare un pugnetto di titolini da gettare in pasto alle sconfinate, infinite orde di collezionisti affamati di cinema turco … non lo so.
Solo ad Ankara avrei trovato un tesoro. Ed era lì, che una volta conosciuto il mio nuovo compagno di camerata Joao alla Mavi Guesthouse davanti alla Moschea Blu, ero deciso ad andare, con destinazione Iran e Pakistan nelle settimane successive. Ma allora non sapevo niente di Ankara, di quello che avrei trovato e di quello che mi sarebbe successo una volta arrivato nella capitale.
All’Otogar (Terminal Bus) di Istanbul, dove ci aspettava il bus per Ankara, tra le tenebre dei tetri labirinti dei sotterranei, in un panorama spettrale ed inquietante avrei trovato due negozietti con alcuni vcd: vecchi porno turchi anni ’70 con Zerrin Egeliler e un paio di Kızıl Maske (“The Phantom”) … lasciavo la Grande Città con un piccolo sorriso sulle labbra ma anche con un pò di amarezza. Tra negozi scomparsi, aspettative deluse e pochissima roba trovata, mi sembrava di essere giunto alla fine di un ciclo. Tre anni belli a giro per la città nei suoi angoli più nascosti adesso mi parevano ormai giunti definitivamente alla fine.
fine ?