Horror & Thriller

Florence Pugh su Midsommar: “Dopo il film ho vissuto mesi di depressione”

L'attrice ha ammesso di essersi spinta troppo oltre

Florence Pugh ha raccontato di aver attraversato un periodo di sei mesi di depressione dopo aver girato Midsommar, il film horror diretto da Ari Aster nel 2019. In una nuova intervista per il Louis Theroux Podcast, l’attrice ha spiegato come l’intensità emotiva del ruolo l’abbia portata a un punto di esaurimento mentale.

“Non posso più stremarmi in quel modo, perché ha un effetto a catena,” ha detto la Pugh. “Midsommar mi ha resa triste per mesi e non capivo perché fossi depressa. Dopo aver girato Piccole Donne – un’esperienza divertente e completamente diversa – pensavo di aver superato tutto. Ma a Natale mi sono resa conto che quella tristezza veniva da Midsommar. Non avevo mai davvero affrontato ciò che avevo provato.”

Nel film, Florence Pugh interpreta Dani, una giovane donna americana in lutto che affronta un progressivo crollo psicologico durante un rituale pagano in Svezia. L’attrice ha spiegato di essersi immersa completamente nel dolore del personaggio, arrivando a “mettersi all’inferno da sola” pur di rendere la performance credibile.

“All’inizio immaginavo di ricevere la notizia della morte di un familiare. Poi, man mano che il film proseguiva, dovevo immaginare le bare, il funerale… Mi sono spinta troppo oltre. Non era solo piangere: dovevo far sentire il dolore. Non l’avevo mai fatto prima e ho pensato ‘questa è la mia occasione’. Ma non lo rifarei più. Mi ha davvero distrutta.”

Dopo Midsommar, la Pugh è volata direttamente a Boston per girare Piccole Donne di Greta Gerwig. Il cambio di tono tra i due film è stato talmente brusco da provocarle un crollo emotivo durante il volo.

Mi sono resa conto che avevo maltrattato me stessa, manipolando le mie emozioni per ottenere una performance. Mi sono sentita in colpa per ciò che mi ero fatta,” ha detto l’attrice. “Non mi era mai successo di preoccuparmi di un personaggio dopo la fine di un film, ma con Dani è stato diverso. È come se l’avessi lasciata lì, in quel campo, a piangere.”

Florence Pugh ha chiarito che Ari Aster non ha alcuna responsabilità nel suo stato mentale: tutto è dipeso dal suo metodo personale di immedesimazione. Ha comunque continuato a lodare il regista, definendolo “un genio folle, ma anche un comico nato”.

Con il tempo, la Pugh ha imparato a proteggersi emotivamente, senza rinunciare all’intensità dei suoi ruoli. “Non posso più abusare di me stessa così,” ha concluso. “Ora so che devo trovare un modo diverso per arrivare alla verità.”

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Published by
Stella Delmattino