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Guillermo del Toro parla del musical di Il labirinto del Fauno e The Shape of Water

Il regista messicano - che non ha potuto partecipare il Comic-Con - ha detto qualcosa in più sui suoi due prossimi progetti

Guillermo del Toro, regista e scrittore visionario, quest’anno purtroppo non ha partecipato al Comic-Con di San Diego a causa degli impegni sul set del suo nuovo progetto: il dramma soprannaturale The Shape of Water, al momento in produzione a Toronto con protagonisti Michael Shannon, il fido Doug Jones e Michael Stuhlbarg.

Il regista messicano tornerà però a Los Anegeles il 30 luglio per l’apertura della mostra a lui dedicata al Los Angeles County Museum of Art, intitolata “At Home With Monsters” e densa di numerosi e variegati materiali di scena e non, modellini, libri, tavole e numerose opere provenienti direttamente dalla sua collezione personale. Tra i vari mirabilia presenti nell’esibizione, vi saranno anche diversi oggetti presi dal set di Il labirinto del Fauno (El laberinto del fauno), meravigliosa e tristissima favola dark diretta nel 2006 da del Toro e che presto diverrà un musical. E proprio di questi due progetti il regista ha parlato in una recente intervista.

Ci sono stati progressi con il musical di Il labirinto del fauno?

Abbiamo lavorato per quattro anni a questo spettacolo teatrale, a Londra, con Robert Fox, con Paul Williams e Gustavo Santaolalla. Abbiamo, nel corso di tale periodo, sviluppato l’intero libretto. Abbiamo pronte tutte le canzoni e stiamo per annunciare una collaborazione molto interessante e molto bella, che lo renderà realtà nel giro dei prossimo due mesi.

Aprirà a Londra? A New York?

Vorremmo iniziare in Europa. Non so se inizieremo a Berlino o Londra per le prove, poi arriverà negli USA.

Stanno per iniziare le riprese di The Shape of Water a Toronto. Come ci si sente a tornare a progetti con budget più ridotti?

Ciò che contava era ritornare a un budget inferiore ma con più libertà. A partire dal 1997 non ho più avuto alcun problema di censura, ma da grandi budget derivano grandi responsabilità. Questa è esattamente la stessa scala di Il labirinto del fauno e ho voluto sentire la medesima libertà, dove ho potuto raccontare la storia attraverso qualsiasi logica emotiva volessi seguire. E’ un film molto personale. La mia visione della creatura è molto personale. Abbiamo trascorso nove mesi per la creazione e la progettazione di essa, ovvero il periodo più lungo mai speso da me per l’ideazione di una qualsiasi creatura, e davanti a questa mi sento parecchio in soggezione.

E’ Michael Shannon a interpretare tale creatura?

No, Doug Jones.

Due progetti sicuramente da tenere sott’occhio. Ne riparleremo.

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Published by
Redazione Il Cineocchio