Oggi giornata 'tranquilla', con Takashi Miike, Johnnie To e Bruce Campell a dominare la scena
Dovete sapere che quando piove (si, anche oggi…), le stradine di Sitges diventano dei fiumiciattoli in piena. Questo perchè la cittadina spagnola non è – come forse molti pensano – adagiata su una striscia di sabbia bella pianeggiante, bensì su molte collinette, che costringono il già affaticato giornalista, provato da giorni e giorni di code e di astinenza da cibo sano, a impegnative arrampicate e scivolose discese.
In ogni caso, oggi è stata una giornata tranquilla. Ma come, penserete, dopo che ve l’abbiamo messa giù così dura nei giorni scorsi sottolineando più volte quanto durante un Festival di questa portata non si trovi il tempo nemmeno per andare alla toilette, tra interviste, conferenze stampa, proiezioni, Masterclass ecc?
Stacco. Come anticipato, sono le 20.00 e siamo in sala per vedere Three, il nuovo film di Johnnie To. Un ritorno al noir d’azione dei bei vecchi tempi, che contiene uno dei piani sequenzi più pazzeschi della storia del cinema, entrato già di diritto nei libri (e di cui abbiamo potuto ammirare l’impegnativissimo ‘making of‘ prima dei titoli di testa). La storia è piuttosto semplice, addirittura didascalica e un po’ troppo sobria fino ai 20′ finali, quando si scatena letteralmente l’inferno, registicamente e per i protagonisti. In sostanza si svolge tutto all’interno di un ospedale, dove viene ricoverato un malvivente dopo che è stato raggiunto da una pallottola durante una rapina. Piantonato da molti agenti di polizia, l’uomo attende soltanto l’arrivo dei complici, che dovrebbero liberarlo con una mossa a sorpresa. Il detective capo però ha capito tutto, e aspetto solo il momento di entrare in azione. Bentornato To.
Flashback. Terra Formars avrebbe dovuto iniziare alle 23.00, ma è partito solo alle 23.50. Il motivo? Il one man show di Bruce Campbell, chiamato sul palco dal direttore del Festival per ritirare direttamente dalle mani dell’amico Don Coscarelli il Time Machine Award. L’attore ha così tenuto banco per oltre 40′, istrioneggiando da par suo e coinvolgendo spesso nelle sue gag la malcapitata traduttrice catalana. Domani contiamo di regalarvi il filmato della serata.
Ma quindi, questo ‘buco’ di 8 ore di cui si parlava in apertura? Beh, non le abbiamo passate dormendo se è questo che vi chiedete (anche se ce ne sarebbe stato assoluto bisogno…), ma ammettiamo di esserci concessi un pranzo tranquillo e senza orologio in mano. Quello che abbiamo fatto è cominciare a sbobinare un po’ delle tante interviste registrate nei giorni scorsi, scritto qualche recensione e pianificare l’impegnativa giornata di venerdì 14. Ma di questo ci sarà tempo di riparlare.
A domani per la nuova pagina del nostro diario iberico.