Oggi torniamo un momento sui tributi esagerati a The Young Pope, poi ci dedichiamo al sorprendente Hacksaw Ridge di Mel Gibson e allo storico 'Muro' delle stroncature curato da Gianni Ippoliti
Non vorremmo insistere nel parlare di The Young Pope, ma ne siamo costretti dal fatto che i giornali di stamattina riportavano la notizia di un’accoglienza entusiasmante da parte del pubblico, che gli ha tributato ‘ben’ sette minuti di applausi. La grande verità di Venezia è che nelle occasioni in cui è presente in sala il cast, la gente si comporta ormai in modo assai generoso (sono lontani i tempi dell’avanspettacolo, quando ai comici che non facevano ridere si tiravano i gatti morti…) e pertanto l’applauso è assolutamente di rigore. Sette minuti non sono nemmeno poi tanti se si considera che altri film sono riusciti a conquistarne il doppio senza poi ottenere in seguito un particolare successo. Da ultimo, aggiungiamo che in quei sette minuti è compreso un tributo ad personam a Paolo Sorrentino, al quale si dà giustamente atto di essere l’uomo che, 15 anni dopo Roberto Benigni, ha riportato un film italiano all’Oscar. Per concludere sul punto, sette minuti di applausi non sono stati certo un particolare segno di apprezzamento.
Passando al capitolo film di questa quinta giornata, oggi abbiamo visto quello che secondo noi è il migliore fin qui presentato in Concorso, ovvero Hacksaw Ridge (trovate il trailer qui sotto) diretto da Mel Gibson e interpretato da Andrew Garfield, Vince Vaughn e Teresa Palmer. Si narra la storia vera del soldato Desmond Doss, un obiettore di coscienza che ha deciso di arruolarsi nell’esercito con la pretesa di non impugnare mai un’arma, ma soltanto svolgendo il ruolo di “soccorritore”. Inizialmente inviso ai commilitoni e ai superiori – che cercano in ogni modo di provocare la sua rinuncia alla vita militare – si rivelerà un eroe, salvando 75 compagni d’armi. Un film intenso, particolarmente crudo nelle scene di guerra, che mescola tensione e commozione e non ha mai un momento di noia. E proprio per questa ragione riteniamo – soprattutto dopo aver scorso per sicurezza il recente albo d’oro del concorso veneziano – che non abbia alcuna speranza di vincere il Leone d’Oro.
A domani