Lo sceneggiatore torna sul fallimento del film di Josh Trank e su come la 20th Century Fox non abbia comunque smesso di credere nel gruppo di supereroi
La 20th Century Fox ha ampiamente dato fondo all’universo degli X-Men, di cui detiene i diritti: con il fortunato Deadpool, X-Men: Apocalisse attualmente in sala, l’ultimo capitolo di Wolverine con Hugh Jackman che ha appena iniziato la produzione e Gambit e New Mutants in via di sviluppo, sono infatti molti gli adattamenti nella faretra dello studio. Tuttavia, tra i vari personaggi afferenti al variegato universo supereroistico della Marvel, vi è un gruppo che si è rivelato alquanto deludente, I Fantastici Quattro, il cui ultimo film – Fantastic 4, uscito nel 2015 – è stato un totale fiasco al botteghino, stroncato da pubblico e critica.
Se l’insuccesso è stato in parte motivato dalle molteplici diatribe sorte durante le riprese con il regista Josh Trank, in realtà le radici del problema affondano forse un po’ più a fondo, almeno stando al co-sceneggiatore e produttore Simon Kinberg, che in un’intervista al Happy Sad Confused podcast ha spiegato a Josh Horowitz alcuni dei motivi per cui il cinecomic sarebbe miseramente fallito:
Se Kinberg individua dunque in un approccio più dark l’origine del fallimento, forse dovrebbe maggiormente riflettere sulla farraginosa strutturazione della trama, punto decisamente più problematico a nostro avviso. Inoltre, se la Fox sperava in una migliore pellicola-volano per la saga, Kinberg asserisce che sia comunque “una parte molto importante dei disegni futuri dello studio” e di aver imparato dai propri errori:
Come ho detto, la più grande lezione che ho appreso è che i Fantastici Quattro sono un grande fumetto, che ha il suo tono e la sua voce, e dobbiamo lasciare che questi ci siano da guida… Mi piacerebbe continuare a fare film con questo cast“.
Sarà interessante capire come verrà realizzato un nuovo capitolo della serie in completo disaccordo con il mood che vigeva in quello che lo ha preceduto; sarebbe forse meglio iniziare con l’incorporare i protagonisti in qualche altra pellicola di supereroi per cominciare. Tornando invece alla declinazione horror, Kinberg non sbaglia quando afferma che possa essere interessante, e potrebbe essere il punto di partenza per qualcos’altro, forse, che il pubblico possa apprezzare di più…
Di seguito potete ascolta il podcast integrale: