"Jones, si rende conto di che cosa è l'Arca? È una trasmittente, è una radio per poter parlare con Dio, e io sto per possederla. Lei vuole parlare con Dio? Andiamo a trovarlo insieme! Intanto però mando avanti Lei."
Tra i momenti più brutali e assolutamente indimenticabili – in un film per famiglie – ripescabili tra i film usciti negli anni ’80, quello dell’attesa – e imprevedibile – apertura dell’Arca dell’Alleanza alla fine di I Predatori dell’Arca Perduta (Raiders of the Lost Ark) è probabilmente tra i più iconici e noti. Ciò premesso, quello messo in scena dal regista Steven Spielberg è senza dubbio anche il punto della trama che più di tutti ha un impatto involontariamente decisivo sul corso della Storia dell’umanità (sospendiamo l’incredulità ok?), se ci si ferma a pensare alle sue concrete implicazioni.
Indy e Marion (Karen Allen) naturalmente sopravvivono, ma qui si fa strada lesto un pensiero: l’unica ragione per cui Belloq e i consociati attuano quella cerimonia nel mezzo della brulla isola dell’Egeo invece che nel cuore della Germania nazista è perché è stato Indiana Jones stesso a distruggere l’aereo che stava per trasportare l’Arca dell’Alleanza al cospetto del Fuhrer. Se l’archeologo non l’avesse fatto, Belloq – nonostante quello che a un certo punto dichiara in preda all’hybris – avrebbe riaperto l’oggetto divino solamente una volta giunto a Berlino, dove Adolf Hitler in persona – e probabilmente il resto dell’alto comando nazista – sarebbe stato ovviamente presente e dove avrebbe fatto la tremenda fine riservata invece ad Arnold Ernst Toth (Ronald Lacey). Considerato che I Predatori dell’Arca Perduta è ambientato nel 1936, il coinvolgimento di Indy nella vicenda ha di fatto impedito alla Seconda Guerra Mondiale di terminare ancora prima che iniziasse (ovvero l’1 settembre del 1939).
Di seguito la nota scena del momento dell’apertura e delle devastanti conseguenze: