Il regista premio Oscar torna dietro alla mdp per un'opera che parla di famiglia e di diversità con delicatezza e brio
In un’epoca in cui gli oceani sono infestati di enormi creature mostruose, capaci di distruggere una nave da guerra con un solo tentacolo, gli eroi più celebri sono i Cacciatori. Questi esperti guerrieri sono incaricati da un comando reale di liberare i mari da cotanta minaccia bestiale. Sulla terraferma, i bambini raccontano le storie degli uomini e delle donne leggendari che rendono il mondo un posto più sicuro, una creatura marina uccisa dopo l’altra.
E tra questi cacciatori, nessuno è più famoso di Jacob Holland (doppiato in originale da Karl Urban), un eroe conclamato, soprattutto per la giovane orfanella Maisie Brumble (Zaris-Angel Hator), che sogna di unirsi all’equipaggio della sua nave, La Inevitabile, e quindi decide di nascondersi in un barile di grog per infiltrarsi a bordo e realizzarlo.
Il tasso di successi di Chris William come sceneggiatore (Mulan, Le follie dell’imperatore) e regista (Bolt, Big Hero Six e Oceania) è impressionante, quindi – al di là di tutto – è un peccato che gli spettatori non avranno la possibilità di ammirare Il Mostro dei Mari nei cinema (una scelta che peraltro dovrebbe escluderlo da eventuali corse a riconoscimenti importanti).
Il sottogenere del “mostro incompreso” ha una lunga e ricca tradizione. La storia di Il Mostro dei Mari è un vortice di riferimenti, da King Kong a Dragon Trainer (c’è più di una somiglianza vaga tra la creatura più temibile degli abissi, la Furia, e Sdentato).
Ma c’è anche un sorprendente livello di autenticità nella rappresentazione della vita marittima che suggerisce una notevole profondità di ricerca – Chris Williams ha citato Moby Dick e Master & Commander come dirette influenze. C’è una piacevole solidità nell’animazione dei personaggi – sono credibilmente in carne e ossa, si ‘ammaccano’ e sanguinano – e la nave su cui trascorrono la maggior parte della loro vita è altrettanto ‘reale’ (e, senza dubbio, un altro protagonista dell’avventura).
Vengono messe sul tavolo tematiche come la famiglia di fatto, che conferiscono a Il Mostro dei Mari un certo peso emotivo. Jacob, estratto da bambino dal relitto di una barca distrutta da una bestia, è il figlio che il Capitano Crow (Jared Harris) non ha mai avuto. Crow l’ha poi nominato suo successore una volta sconfitte le Furie. E Maisie, i cui genitori erano cacciatori che, secondo una leggenda popolare, “vissero una grande vita e morirono di una grande morte”, vede in Jacob un sostituto della famiglia che ha perso.
A volte, suggerisce l’immagine, è vantaggioso per chi è al potere ‘architettare’ un nemico – un oggetto di odio collettivo della società per distrarre dalle ingiustizie e dai mali più vicini a noi.
È un messaggio potente, che viene portato avanti con relativa leggerezza da un’opera che soddisfa ampiamente in tutti i suoi aspetti. L’elemento di spicco resta comunque l’azione: scene da brivido, sopra e sotto il mare, tra cui il combattimento contro un granchio mostruoso, una grande quantità di pericoli collegati ai tentacoli e, in un caso, lo starnuto dalla narice di quello che sembra un tritone gigante.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Il Mostro dei Mari, in esclusiva su Netflix da venerdì 8 luglio: