Al Comic-Con di Praga 2025 abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Kristanna Loken, attrice americana conosciuta in tutto il mondo per il suo ruolo iconico della Terminatrix in Terminator 3 – Le macchine ribelli, oltre che per le sue interpretazioni nella serie Mortal Kombat – Conquest e in numerosi film diretti dal controverso Uwe Boll.
Ricollegandoci al tuo lavoro in Terminator 3 come Terminatrix, sono ormai passati vent’anni e oggi l’intelligenza artificiale è diventata una realtà. Cosa pensi di tutto questo dal punto di vista lavorativo e anche considerando che hai preso parte a un film che, al tempo, era solo pura fantascienza?
Non credo che quando lo abbiamo girato ci fosse davvero modo di sapere cosa avrebbe riservato il futuro. Forse gli sceneggiatori lo immaginavano, magari riuscivano a vedere che tutto questo sarebbe potuto accadere e che non eravamo poi così lontani dal renderlo reale, e quando c’è quella scena finale con Claire e Nick che stanno lì, è come se le macchine avessero preso il controllo e fossero diventate vive.
Forse saprai che Terminator 3 raccolse molte critiche da parte dei fan più accaniti della saga … L’hai rivisto di recente?
Non l’ho rivisto… non ricordo nemmeno quando ho visto il primo Terminator l’ultima volta!
Passiamo a Mortal Kombat: Conquest. Qual è il ricordo più forte che hai di questa serie del 1998?
Mortal Kombat è stata una grande esperienza. Quello in Conquest è stato il mio primo ruolo action, e io vengo dal mondo della danza, quindi imparare la coreografia dei combattimenti non era così diverso dall’imparare una coreografia di danza. Aveva perfettamente senso, e si adattava molto bene. Sono sempre stata una persona atletica, amante dell’aria aperta e dell’attività fisica, quindi quel debutto nell’action mi è sembrato davvero naturale. Ho dei ricordi bellissimi.
Hai girato anche diversi film con Uwe Boll, tra cui alcuni adattamenti di videogame, spesso molto criticati da pubblco e stampa. Cosa ricordi dei lavori con Uwe Boll e come rileggi quei titoli oggi?
Io definisco Uwe un tipo “follemente geniale”. Penso che abbia sicuramente fatto cose molto fuori dagli schemi, e gliene do atto, perché si è preso rischi che altri non volevano correre o affrontare. Abbiamo girato insieme nel 2009 anche un film che si chiama Attack on Darfur, che era praticamente improvvisato sul genocidio in atto nel Sudan. Quindi, ancora una volta, una scelta folle affrontare un tema simile, ma era una storia importante e che andava raccontata. Credo che, per esempio in quel film, abbia fatto davvero un grande lavoro. Fa scelte molto coraggiose.
Di seguito trovate il video dell’intervista con Kristanna Loken al Comic-Con di Praga: