Il regista coreano - già autore della sceneggiatura di I Saw the Devil - ci ha parlato del suo ultimo film e dei progetti futuri
Venerdì 22 aprile abbiamo assistito alla proiezione di The Tiger (Daeho) del coreano Park Hoon-jung, film di apertura dell’edizione numero 18 del FEFF (Far East Film Festival). La pellicola, ambientata nella patria del regista nel 1925, nello specifico sulla montagna di Jirisan, considerata sacra, è incentrata Chon Man-deok (Choi Min-sik, Oldboy) un cacciatore ormai avanti con l’età e in pensione che vive con il figlio sedicenne Seogi (Seong Yu-bin, Hide and See) nei boschi, in una sorta di eremitaggio. Due sono i principali poli narrativi: l’uno la dominazione dei giapponesi e la loro incapacità di rispettare le tradizioni e la cultura coreana; il secondo epicentro diegetico, sempre in qualche modo connesso ai conquistatori stranieri, è la terribile lotta contro una maestosa tigre, quasi proiezione delle divinità che abitano le vette del monte venerato dai locali, e certo rappresentazione delle forze naturali che si scontrano con la cieca volontà di potere dell’uomo.
Nel volume britannico, come nel film coreano, cacciatore e felini, connotati in maniera sovrannaturale (sono leoni nel primo, una tigre nel secondo) si scontrano in un’epica battaglia che prescinde il carattere immanente, per divenire l’emblema dell’opposizione tra uomo e natura. La stessa dinamica accomuna l’opera filmica con il classico di Herman Melville, Moby Dick, dove è la celebre balena bianca a rappresentare il terribile nemico naturale.
Se per la letteratura dunque sono varie le fonti d’ispirazione, non altrettanto si può dire a livello prettamente filmico. Interrogato se, soprattutto per le sequenze particolarmente cruente avesse pensato a qualche film in particolare, “no”, ha dichiarato “sebbene forse ci siano scene che ricordino un horror, difficilmente provo paura e perciò, se altri percepiscono tale sensazione, per me non è lo stesso e quindi nessun titolo del genere mi è rimasto impresso”. Unica affinità dunque con un classico di tale cinematografia è la colonna sonora, nella fattispecie il tema musicale che accompagna la tigre, che richiama Lo Squalo di Steven Spielberg, ma anche in questo caso non si tratta di un omaggio volontario: essendosi accorto della forte affinità, il regista lo aveva riferito già in sede di post-produzione al responsabile della colonna sonora, che aveva negato ogni somiglianza, “tuttavia a quanto pare qualcuna ce n’è, glielo dirò quando torno in Corea” ha detto sorridendo.
Non si tratta altresì di una pellicola d’animazione pura, ma sono presenti anche attori e luoghi reali e la gran parte del materiale è stato girato in maniera ‘convenzionale’. Parlando delle riprese, avvenute soprattutto in inverno sul gelido monte Jirisan, riserva naturale, “sicuramente sono durate molto di più rispetto a quelle estive”, aggiungendo che nella zona il clima è particolarmente rigido e si sono toccati addirittura i -20 venti gradi. “La preparazione della strumentazione è stata difficile e allo stesso modo lo è stato per gli attori. Questo però ha reso più realistico il risultato finale”.
C’è dunque un forte interesse degli Stati Uniti verso i suoi lavori, e il regista-sceneggiatore ha dichiarato a tal proposito: “In realtà io sono favorevole ai remake, vuol dire che hanno apprezzato i miei film”. Interrogato in ultimo su cosa pensa del fatto di poter lavorare a Hollywood, come prima di lui è già successo ai colleghi Park Chan-wook (Stoker, 2013) e Bong Joon-ho (Snowpiercer, 2013), Park si è dichiarato molto favorevole all’idea, perché in tal modo “il cinema coreano può essere conosciuto all’estero”, fatto che influenza positivamente anche l’industria e la produzione interna. “Io, per ora,” ha concluso, “non me la sento perché sono ancora agli inizi rispetto a registi affermati come Park e Bong. Entrambi hanno dato anzitutto il loro contributo in Corea e anche io vorrei fare lo stesso, dopodiché se mi dovesse capitare un’offerta dall’estero la accetterei volentieri.”
Di seguito il trailer ufficiale di The Tiger: