Il regista ha parlato del futuro del cinema
Il regista premio Oscar James Cameron ha voluto chiarire un punto prima dell’uscita mondiale di Avatar – Fuoco e Cenere: nessuna intelligenza artificiale generativa è stata usata nella realizzazione del film.
In un’intervista con ComicBook.com, Cameron ha spiegato che non è contrario alla tecnologia in sé, ma si oppone all’idea che gli spettatori possano credere che i personaggi di Avatar siano frutto dell’IA e non interpretazioni reali di attori in performance capture.
“Non sono negativo verso l’IA generativa,” ha detto Cameron. “Volevo solo chiarire che non la usiamo nei film di Avatar. Onoriamo e celebriamo gli attori. Non li sostituiamo. Hollywood saprà autoregolarsi, ma possiamo farlo solo se continuiamo a esistere come artisti. Quello che mi preoccupa davvero è la minaccia esistenziale della grande IA.”
Zoe Saldaña, interprete di Neytiri, ha ribadito più volte che la performance capture è “la forma più potente di recitazione”, spiegando:
“Avatar non esisterebbe senza Sigourney Weaver, Sam Worthington, Stephen Lang, Kate Winslet, me e tutto il cast. Dall’arceria al free diving, fino al linguaggio creato da Jim: è tutto merito nostro e degli stunt performer. Con la tecnologia che crea, Cameron dà agli artisti la piena proprietà della loro performance.”
Cameron ha spesso sottolineato come il lavoro di Saldaña meriterebbe riconoscimento agli Oscar:
“Ho lavorato con attori premiati, ma Zoe è allo stesso livello. Solo perché interpreta un personaggio ‘CG’, il suo lavoro viene sminuito – il che non ha senso. È una leonessa.”
Cameron ha definito “terrificante” la possibilità che l’IA generativa crei attori o performance da zero:
“Possono inventare un personaggio, un attore, una performance partendo da un prompt di testo. No. Questo mi spaventa davvero.”
Pur rifiutando l’uso dell’IA nella recitazione, Cameron non la esclude del tutto dal cinema. Nel 2024 è entrato nel board di Stability AI (creatori di Stable Diffusion), dichiarando nel podcast Boz to the Future di volerla integrare in modo etico nel processo di post-produzione, per ridurre i costi senza penalizzare gli artisti:
“Se vogliamo continuare a vedere film come Dune o Avatar, dobbiamo dimezzare i costi degli effetti visivi. Non significa licenziare le persone, ma raddoppiare la velocità e dare agli artisti più libertà creativa.”
Infine, il regista ha escluso l’idea che l’IA possa sostituire gli sceneggiatori:
“Un’intelligenza disincarnata che rigurgita ciò che altri esseri umani hanno detto sulla vita, sull’amore o sulla morte non potrà mai scrivere una storia che muova un pubblico. Devi essere umano per scriverla.”